Figlio del precedente, nacque a Brunswick il 26 febbraio 1833, morì il 22 febbraio 1912 mentre era in viaggio tra Monaco e Norimberga. Dopo aver compiuti nell'Università di Lipsia gli studî di mineralogia [...] e con osservazioni tuttora preziose: opera diretta a dimostrare che, su tutta la terra, l'intelligenza dell'uomoprimitivo ha condotto i diversi popoli, in guisa affatto indipendente, a manifestazioni e idee sostanzialmente simili. Questo concetto ...
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Nato a Basilea il 22 dicembre 1815, studiò diritto nella città natale, a Berlino e a Gottinga; nel 1841 divenne professore di diritto romano a Basilea e nel 1841 giudice d'appello. Morì il 25 novembre [...] di mostrare il carattere extra-razionale della religione e le differenze psicologiche tra l'uomoprimitivo e l'uomo civile; che poi la sua caratterizzazione della religione primitiva come culto della madre e della terra e le conseguenze ch'egli ne ...
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MALINOWSKI, Bronislaw
Herbert John Fleure
Studioso d'antropologia sociale, nato in Polonia il 4 aprile del 1884. Passò quattro anni fra gl'indigeni delle isole a oriente della Nuova Guinea, dedicandosi [...] (ancora del resto tacitamente accettata) che la ricerca del cibo e i fatti inerenti a essa rappresentino l'occupazione principale dell'uomoprimitivo e ha insistito sull'importanza essenziale rappresentata dai bisogni e dalle tendenze sociali dell ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] di determinare rapporti causali: interpretando mere successioni temporali e associazioni soggettive come nessi causali obiettivi, l’uomoprimitivo avrebbe creato una ‘pseudo-scienza’ per controllare le forze della natura. Poiché pratiche dirette a ...
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Complesso di dottrine e di movimenti spirituali, sviluppatosi in età ellenistico-romana e fiorito a fianco del cristianesimo antico. Si tratta di un insieme assai vario di sistemi e di scuole, privi di [...] commentari esoterici del Vecchio Testamento, ricchi di elementi cosmogonici, con i miti della creazione e della caduta dell’uomoprimitivo, con un forte dualismo antropologico.
Ma non possono neppure dimenticarsi non solo il linguaggio greco di cui ...
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Filosofo e teorico dell'etnologia religiosa (Parigi 1857 - ivi 1939), prof. alla Sorbona (dal 1899), membro dell'Institut (Académie des sciences morales) dal 1917, direttore della Revue philosophique. [...] etnologia propose una teoria detta del prelogismo, secondo la quale la mente dell'uomoprimitivo si muoverebbe in base a schemi diversi da quelli della mente dell'uomo civilizzato ignorando i principî d'identità e di causalità (Les fonctions mentales ...
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Antropologia
Secondo una concezione diffusa nell’Ottocento, processo inverso dell’evoluzione, cioè regressione a stadi propri dell’uomoprimitivo e dei suoi antenati pre-umani, considerata elemento patogenetico [...] delle malattie mentali e della criminalità (B.-A. Morel; V.-J.-J. Magnan; C. Lombroso).
Lombroso definiva caratteri degenerativi (o stigmate d.) le anomalie fisiche che avrebbero contrassegnato l’aspetto ...
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Attribuzione di personalità divina a oggetti inanimati, fenomeni naturali o idee astratte. Ha occupato un posto importante in varie teorie di storia delle religioni. Alcune di queste (per es., quella di [...] di ogni mitologia nella fantasia personificatrice dell’uomoprimitivo. Nell’ambito delle ricerche su singole religioni politeistiche, alcuni sostennero che le p. avrebbero rappresentato una forma primitiva dell’idea della divinità, corrispondente a ...
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A partire dagli ultimi decenni del secolo scorso il concetto di c. tende a trasformarsi da nozione storicofilosofica (o pedagogica) in un concetto scientifico che trova una precisa definizione in campo [...] umana con propri modi di vita, perciò anche presso i popoli primitivi. Questa estensione del concetto di c. da un lato a che la riconduce ai bisogni primari inerenti alla natura biologica dell'uomo, cioè a bisogni comuni a tutte le società, anche se ...
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NAVE
Ugo NEBBIA
George MONTANDON
Plinio FRACCARO
Mario GLEIJESES
Leonardo FEA
Pietro Enrico BRUNELLI – Guido ZANOBINI
Arrigo CAVAGLIERI
Carlo Maurizio BELLI
(lat. navis; fr. navire; sp. nave; [...] remi per lato, non sembra potesse avere più d'un solo uomo per remo. Il tipo medio delle navi di tale categoria è ω0, e l'angolo generico θ, dà:
essendo F la funzione primitiva della f.
Se ne deduce l'intervallo di tempo corrispondente:
Secondo ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...