Stefano Giubboni
Abstract
La voce esamina la disciplina in materia di libera circolazione del lavoratori all’interno dell’Unione, quale delineata dall’art. 45 del TFUE e dalle fonti derivate, nella loro [...] gestanti o puerpere, bambini e giovani; g) parità di trattamento fra uomo e donna nonché altre disposizioni in materia di non discriminazione. L’art circolazione dei lavoratori – come nucleo primitivo della stessa cittadinanza dell’Unione quale ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Mos italicus e mos gallicus
Italo Birocchi
Un indirizzo nuovo per la scienza giuridica
La coppia di concetti mos italicus/mos gallicus entrò in uso nel Cinquecento, allorché la metodologia nuova dell’Umanesimo [...] di ordine e armonia: un ius civile riportato al primitivo significato di diritto di un ordinamento particolare (la civitas in forma alquanto prolissa) di un sistema saldamente incentrato sull’uomo (Commentarii de jure civili, 5 voll., 1589-1596).
...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
I giuristi e il contratto
Raffaele Volante
Il contratto nel primitivismo giuridico altomedievale
Il contratto fu un tema di principale interesse dei glossatori, certamente quello in cui più onerosa [...] dell’avvenuta modificazione di una situazione giuridica. Un’età primitiva non può concepire un vincolo giuridico che si crei solo altomedievale è la più intollerabile: la sua mutevolezza.
L’uomo è per sua natura imperfetto, la sua volontà è quella ...
Leggi Tutto
Alessandro Natucci
Abstract
Si definisce la natura dell'usufrutto quale diritto reale di godimento su cosa altrui, caratterizzato dai classici limiti della temporaneità e del divieto di alterare la destinazione [...] durare nel tempo – di regola quanto la vita di un uomo – riguarda essenzialmente cose non consumabili, che consentano un uso o il gregge ha cominciato ad essere mancante del numero primitivo», nel secondo dovrà «conservare l’efficacia degli impianti e ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La progettazione della modernità: l’Illuminismo giuridico
Bernardo Sordi
Il varo delle riforme
«Changer toutes les magistratures»; «refondre les loix»: sono passati appena due mesi dall’arrivo dei lorenesi [...] , veste altri panni, ora da intellettuale, ora da uomo di governo; diventa un demolitore critico del passato e insieme fondamento del censo, e il censo è il vero e primitivo fondamento della nobiltà» (Discorso secondo tenuto nell'adunanza dei deputati ...
Leggi Tutto
Infanticidio
Pier Paolo Viazzo
Il termine infanticidio (dal latino infans, "infante", e caedo, "uccido") indica l'uccisione volontaria di un bambino nella prima infanzia o, più comunemente, e in particolare [...] di problemi di popolazione, d'altro canto, si fece strada la convinzione che la demografia dell'uomo preistorico e primitivo fosse caratterizzata da livelli altissimi di natalità, controbilanciati da bassi livelli di sopravvivenza e da ricorrenti ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Cesare Lombroso
Paolo Marchetti
Cesare Lombroso rappresenta, probabilmente, l’uomo di cultura italiano di fine Ottocento più noto al mondo. Le sue idee, inizialmente sviluppate in ambito medico-psichiatrico, [...] fatto che i delinquenti rappresentavano una ricomparsa dell’ancestrale, del primitivo nel mondo moderno. Una sorta di varietà antropologica con tratti fisici differenziati rispetto all’uomo normale.
L’idea della ‘reversione atavica’ come causa del ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Pompeo Neri
Marcello Verga
Giurista, funzionario al servizio della dinastia medicea e, dal 1737, della dinastia lorenese; poi, dal 1749 al 1758 presidente della Giunta incaricata di portare a termine [...] presidente del Consiglio di reggenza e in quanto tale vero uomo forte di quest'ultima.
Chiamato, dunque, a fare la il fondamento del censo e il censo è il vero e primitivo fondamento della nobiltà, onde volendo sopra tal materia introdurre una regola ...
Leggi Tutto
CECCHETTI, Raimondo
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Oderzo (Treviso) il 26 febbr. 1703 da Giuseppe e da Paolina Mondini, originaria di Venezia. Dopo aver compiuto i primi studi nella città natale, li proseguì [...] con una certa amara ironia, la necessità per l'uomo politico di svincolarsi dalla visione trascendente propria del cristianesimo, documento che andava al di là dello scopo primitivo cui era destinato, divenendo consapevolmente un resoconto colorito ...
Leggi Tutto
CASTELLINO, Nicolò
Silvia Canestrelli
Michele Fatica
Nato a Genova il 3 maggio 1893 da Pietro e da Giuseppina Macchiavello, ancora bambino si trasferì con la famiglia a Napoli, ove il padre era stato [...] l’attività di deputato e di scienziato con quella di uomo d’affari, amministratore di società operanti in settori diversi mai sopito dei fascisti della prima ora, il cui primitivo intransigentismo si era trasformato in acceso filonazismo.
Nella Nuova ...
Leggi Tutto
primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...