Ogni parlante di una determinata lingua può essere considerato, a suo modo, un linguista dilettante: tutti, almeno una volta, ci siamo chiesti l’origine di un nome o il significato di un’espressione proverbiale. [...] profonde variazioni nel corso del tempo, ma in fondo nato per risolvere uno tra i problemi più basilari per l’uomo, quello di comunicare. Se il piccolo linguista, affascinato dalle somiglianze tra inglese e italiano, potesse capire quanto è vasto l ...
Leggi Tutto
Cosa si intende per segno?Il segno è definito in linguistica come unità fondamentale della comunicazione, costituito da due facce: il significante e il significato (la realtà altra cui il significante [...] lui di Tozzi, di cercare un senso a ciò che lo circonda, per tornare ad aprire gli occhi in un mondo nel quale all’uomo sembra non essere rimasto altro se non il silenzio dietro le palpebre. Per saperne di più:M. Tortora, La condizione modernista: il ...
Leggi Tutto
È diventata una realtà con la quale rapportarsi, anche su documenti ufficiali, quella consuetudine, consolidatasi in pochi anni, che prevede il ricorso a un nuovo segno grafico, lo schwa, finora quasi [...] “oggi ci sentiamo forti” potrebbe essere ugualmente pronunciata o da (almeno) due uomini o da (almeno) due donne o da (almeno) un uomo e (almeno) una donna insieme. Il solo fatto che, anche nel caso in cui le emittenti siano solo donne o l’emittente ...
Leggi Tutto
È il 6 febbraio 1944, Parigi è occupata dalle truppe tedesche sotto il governo di Vichy e al piccolo Théâtre de l’Atelier, incastonato tra le viuzze di Montmartre, va in scena la prima dell’Antigone, di [...] tuttavia cerca fin da subito di persuadere Antigone a desistere dalla sua scelta, non con la freddezza e l’arroganza di un uomo al governo, ma per Antigone stessa. Si mostra pronto a eliminare le guardie che l’hanno sorpresa, a sfatare il rito della ...
Leggi Tutto
IntroduzioneGli anni delle guerre napoleoniche costituiscono un’epoca densissima di eventi, rivolgimenti, conquiste e sconfitte. Un’epoca di guerra costante, costellata da uno stuolo di grandi personalità, [...] asburgica, fu descritto da chi lo aveva conosciuto come un uomo gioviale e facile alle amicizie. Inoltre, era facilmente riconoscibile benda. L’evoluzione del mito Poco dopo la morte dell’uomo, avvenne la nascita del mito. La figura di Andreas Hofer ...
Leggi Tutto
Il cognome, nonostante il ruolo apparentemente marginale che si trova spesso a rivestire nella quotidianità, si carica, tuttavia, di una particolare rilevanza sociale: esso non solo è strumento essenziale [...] padre, né tantomeno il doppio cognome), le parti del giudizio a quo decisero di rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Corte EDU), la quale, il 7 gennaio 2014, dichiarò incompatibile con l’art. 14 della Convenzione l’impossibilità per i ...
Leggi Tutto
«Le radici dei suoi elementi sono nell'aria, e le sommità nella terra. E quando esse vengono estirpate dalla loro sede, si ode un suono terribile, e segue un grande timore».C.G. Jung L’albero capovolto [...] psicoanalisi. Jung si era reso conto di che cosa significasse vivere senza un mito: chi è privo di un mito, scrive, «è un uomo che non ha radici, senza un vero rapporto con il passato, con la vita degli antenati (che pure continua in lui) e con la ...
Leggi Tutto
Il 27 giugno del 1927 il sipario del Théâtre Hébertot a Parigi si apre sull’Orphée, tragedia in un atto e un intervallo di Jean Cocteau. Il tema è classico: il mitico poeta di Tracia, Orfeo, disperato [...] (Die Sonette an Orpheus) apparvero in lingua tedesca nel 1922. Questi cinquantacinque sonetti influenzarono la sua visione di Orfeo come uomo e come mito. Rilke inserisce il motivo dello specchio in riferimento al mito di Orfeo in uno solo dei molti ...
Leggi Tutto
Il Medioevo: un secolo da illuminare.Sottrarre il Medioevo dalla nomea di secolo buio è un’ardua impresa in cui ogni studioso o appassionato di quest’epoca si cimenta inevitabilmente. Il Medioevo negativo, [...] uno schema fisso in cui un cavaliere incontra in un ambiente bucolico una pastorella che può cedere alle richieste d’amore dell’uomo o, il più delle volte, negarle.Non solo i protagonisti, ma anche le atmosfere che fanno da sfondo alle narrazioni del ...
Leggi Tutto
All’interno del film Bardo (2022) tutto sembra suggerire che il Messico non è un paese, ma un «pinche estado mental» (tr: un maledetto stato mentale). In particolare, questa frase viene pronunciata per [...] la madre del messicano: da questa contaminazione primigenia tra razze, lingue, culture diverse nasce il messicano di oggi, paradigma dell’uomo moderno su un ponte sospeso tra due opposte sponde, in un limbo che non lo soddisfa, in una perenne ricerca ...
Leggi Tutto
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
uomo nero
uòmo néro locuz. usata come s. m. – 1. Uomo immaginario, di aspetto pauroso, che si usa nominare come minaccia per far stare buoni i bambini: smetti di frignare, se no chiamo l’uomo nero! 2. Gioco di carte al quale può partecipare...
Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...