RAI-Radiotelevisione italiana
Società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia. La sua storia cominciò nel 1924 quando nacque l’URI (Unione radiofonica italiana), che [...] . iniziò il servizio di trasmissioni radiofoniche in Italia (➔ ). Il primo notevole sviluppo si ebbe nel 1927, quando l’URI fu trasformata nell’EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) e il regime fascista cominciò a utilizzare questo nuovo ...
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Nome dato dal 1655, nel ricordo di s. Carlo Borromeo, alla lega cristiana (o Fratellanza cristiana o Lega aurea) stretta a Lucerna il 5 ottobre 1586 dai cantoni cattolici svizzeri (Uri, Lucerna, Schwyz, [...] Unterwalden, Zug, Friburgo, Soletta) contro il diffondersi della Riforma in Svizzera. Presto accompagnata da un’alleanza milanese-spagnola, la lega, rinnovata nel 1655 e 1713, condusse alla scissione di ...
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Società per azioni, con sede legale e direzione generale in Roma. Oggetto sociale della Rai è l’esercizio del servizio pubblico di diffusione dei programmi radiofonici e televisivi, svolto con qualsiasi [...] una convenzione stipulata il 27 novembre 1924. Tre anni più tardi, con r.d.l. 17 novembre 1927, nr. 2207, l’URI fu trasformata nell’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche), al quale, con convenzione del 15 dicembre 1927, lo Stato accordò ...
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Radio
Gianfranco Bettetini
Guido Gola
Giorgio Simonelli
Gaetano Tramontana
sommario: 1. La rinascita della radiofonia negli anni novanta. 2. La configurazione del sistema radiofonico italiano: a) [...] transoceanica del segnale Morse nel 1901) e il settantesimo compleanno della radiofonia pubblica italiana (istituzione dell'URI, Unione Radiofonica Italiana, nel 1924). In queste occasioni è stato posto l'accento sulla straordinaria vitalità ...
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La domesticazione degli animali e l'allevamento: Vicino Oriente ed Egitto
Sándor Bökönyi
Lucio Milano
Le origini e i primi sviluppi
di Sándor Bökönyi
È difficile definire con esattezza i luoghi, [...] umani, compensando con la prolificità il loro essere concorrenti dell'uomo nella stessa fascia di consumo alimentare; gli uri, infine, rappresentavano un'enorme risorsa di carne, benché la loro cattura e la loro domesticazione richiedessero un ...
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radio
Nicola Nosengo
Un mezzo di comunicazione che non invecchia
La radio è un mezzo di comunicazione che permette di trasmettere informazione sonora a distanza sotto forma di onde elettromagnetiche. [...] e il 1929, si aggiunsero altre stazioni trasmittenti a Milano, Napoli e Torino. Nel 1928 l’azienda radiofonica cambiò nome da URI a EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche).
La radio in tempo di guerra
Nel corso degli anni Trenta e Quaranta la ...
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Kitsch
AAbraham A. Moles
di Abraham A. Moles
Kitsch
sommario: 1. Definizioni. 2. Kitsch ed estetica sociale. 3. I caratteri oggettivabili del Kitsch. 4. Cenni storici. 5. La comparsa del neo-Kitsch. [...] materiali e di forme, che un signore orientale ostenta nel suo arredamento, la ‛decorazione' sovrabbondante di un letto con delle urì d'avorio su montanti d'argento: ecco un'altra espressione di questo eccesso, di questa sproporzione tra mezzi e fini ...
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Le strategie di sussistenza nelle società preagricole
Francesca Giusti
Samou Camara
Lanfredo Castelletti
Egidio Cossa
Antonio Tagliacozzo
Francesca Balossi Restelli
Massimo Vidale
Susan G. Keates
Ian [...] de Saint-Brelade) e siti con spiccata specializzazione: Mauran e Livernon in Francia (dove venivano uccisi in prevalenza uri) o Erd in Ungheria (in prevalenza orso delle caverne). In genere prevalgono però insediamenti con occupazioni ricorrenti, con ...
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Voci e immagini della fede: radio e tv
Federico Ruozzi
Nuove forme di comunicazione religiosa crescono
Media di massa per una società di massa: modernizzazione dell’antimodernismo
L’annuncio del messaggio [...] italiana, come già la Radio Vaticana, sorse ufficialmente sotto il fascismo, il 27 agosto del 1924, con il nome di URI, Unione Radiofonica Italiana, passando poi all’acronimo EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) nel 1938 e al ben più noto Rai ...
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uri
(o urì) s. f. – Adattamento della parola araba al-ḥūr, «(le fanciulle) dagli occhi neri», che ricorre più volte nel Corano per designare esseri di sesso femminile, amabili compagne dei beati nel paradiso islamico.
arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...