Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Assimilato – dal Girard dei Synonymes françois – alla figura del bandito e a quella del [...] di Felicita, è giunto. Egli cammina leggero alla Francese, non ha addottato il gravitare del passo britanno, trova l’uscio aperto si avvanza senza romore.
Qual vista per Egidio! Il più bel diretano del sesso adorabile scoperto, Felicita nello ...
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sotto
Ugo Vignuzzi
Preposizione (e avverbio) di media frequenza nell'opera dantesca, con 176 attestazioni complessive, e particolarmente: 6 casi di preposizione e 1 di avverbio (‛ di s. ') nella Vita [...] un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo.
In If XXXIII 46 io senti' chiavar l'uscio di sotto / a l'orribile torre, può anche trattarsi di un esempio ‛ aggettivale ' (cfr. 7.), nel caso (meno probabile) che ‛ a ' dipenda ...
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Educazione, formazione, istruzione
Giuseppe Gullino
Una gondola misura undici metri e qualcosina: nonostante sia dunque un’imbarcazione piuttosto lunga, il conducente riesce a manovrarla, a girarla [...] ,
che un chiericone e un pretazzuol che legge
sur il breviale, e altro non intende,
appicchi ciondoloni il suo cartello all’uscio tenebroso; e quattro panche
da un marangon piallate, a forza assetta
in un vil bugigattol, nidio a’ sorci, e muffato e ...
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bene (avv.)
Mario Medici
È largamente presente in tutte le opere di D. con molti dei suoi diversi valori e impieghi, sia nella forma intera sia tronca (l'una e l'altra in prosa e poesia, prevalendo qui [...] o eccezionale. I casi riscontrati sono solo nella Commedia: in If XXXI 113 e venimmo ad Anteo, che ben cinque alle, / sanza la testa, uscia fuor de la grotta; in Pg IV 15 ben cinquanta gradi salito era / lo sole, e io non m'era accorto; XXIV 131 ben ...
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prima (pria)
Ugo Vignuzzi
Avverbio (e, in unione con ‛ che ' o ‛ di ', introducendo una proposizione dipendente, congiunzione) temporale, di media frequenza nell'opera dantesca. Anche se a rigore le [...] Citerea...; Pd VI 6 cento e cent'anni e più l'uccel di Dio / ne lo stremo d'Europa si ritenne, / vicino a' monti de' guai prima uscìo; XVI 10, XXVII 79; qui vanno anche i casi di ‛ di p.' citati più sopra, in If I 40 e Pg XXII 117.
In quest'ambito si ...
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stare (istare)
Ugo Vignuzzi
Verbo di frequenza medio-alta, con 26 presenze nella Vita Nuova, 30 nelle Rime (di cui 3 nelle Rime dubbie), 49 nel Convivio, 132 nella Commedia, 51 nel Fiore e una nel Detto, [...] ‛ s. in pianto ' (Vn XIV 10); e si vedano pure Cv IV Le dolci rime 31 (‛ s. in gran ricchezza '), Fiore CL 2 l'uscio mio stava in tal soggiorno, e CLXXII 6 stea il su' fatto tuttor in bilanza.
Si può parlare di uno spostamento semantico sul versante ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] ha un paio di dita di neve sopra (Ligabue 2005: 175)
(33)
a. un vecchio [...] è stato messo a prendere il fresco fuori dall’uscio (Celati 1992: 75)
b. ho deciso di prendere un po’ d’aria fuori
(34)
a. tutto attorno a me ci sono solo io (Ligabue ...
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Giulio Cesare, Gaio
Manlio Pastore Stocchi
, Colui ch'a tutto 'l mondo fé paura (Pd XI 69) campeggia nella storia con tale rilievo di condottiero e di uomo politico che è pressoché impossibile delinearne [...] D. il significato profondo di un ritorno temporaneo dell'aquila, a compimento di un primo ciclo storico, vicino a' monti de' quai prima uscìo (cfr. Pd VI 6). Con le ultime vicende della guerra civile, dal soggiorno di G. C. in Egitto alla campagna d ...
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SCENOTECNICA
Virgilio Marchi
. Tecnica della scena (teatrale, cinematografica, ecc.). Il concetto di tecnica della scena investe tutto quanto appartiene alla medesima e cioè: dalla recitazione al movimento [...] doppia e scempia (inferno sul palcoscenico anziché sotto e via che a quello conduce; oppure: case merlate con finestre e uscio costituenti, certamente, il castello).
Leggendo i diarî delle feste date in questo periodo (1470-1500) si ha la certezza ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Federico CHABOD
Di media statura, magro, "bianco come la neve", ma col capo "che pare veluto nero"; "savio et prudente" nell'estimazione dei colleghi d'ufficio, commendato dai superiori [...] rozzi paesani e a contendere e vociar seco loro pel giuoco. Ma a sera, nella solitudine dello scrittoio, "in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente entro ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.