maggio [sost.; plur. mai, in rima]
Antonio Lanci
Ricorre in Pg XXIV 146 l'aura di maggio movesi e olezza; Fiore III 1 Del mese di gennaio, e non di maggio; CLXXVIII 10 Kalendi Maggio, giorno di festa.
In [...] rami delli arbori che arrecano molte persone a casa la mattina di calende maggio per ponere alla finestra o inanti all'uscio " (Buti), vale " alberi e rami fioriti "; cfr. G. Faba Parlamenti 84 (Monaci, Crestomazia 63): " l'arbore in lo mese d'aprile ...
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Scrittore e uomo politico italiano (Firenze 1841 - Monsummano, Pistoia, 1928). Giornalista e insegnante, partecipò alla vita politica come militante dei liberali di sinistra: fu deputato, due volte ministro, [...] i suoi proverbî drammatici, in martelliani (Chi sa il gioco non l'insegni, 1871; Il peggio passo è quello dell'uscio, 1873; ecc.). Si diede poi al giornalismo, acquistando larga fama con cronache teatrali, artistiche e letterarie (firmate spesso con ...
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spigolo
Domenico Consoli
La porta del Purgatorio ha s. di metallo, sonanti e forti (li spigoli di quella regge sacra, / che di metallo son sonanti e forti, Pg IX 134) che si distorcono, ossia girano [...] donde anche ‛ spicchio ') e ha in origine il senso di " punta " (" punte di ferro che posano in terra, sulle quali si regge l'uscio e gira la porta per aprirsi ", spiega il Tommaseo).
Il Porena osserva che in VE I XVIII 1 è contenuta una frase (totum ...
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sinonimia biologia Nella sistematica zoologica e botanica, la posizione in cui viene a trovarsi il nome di un taxon dichiarato sinonimo rispetto al nome riconosciuto valido dai sistematici competenti, [...] lingue naturali; anche in casi come viso-volto-faccia, opposto-contrario, testardo-ostinato-caparbio-cocciuto, porta-uscio, ciascuna parola presenta caratteristiche proprie relative a componenti semantiche, livelli stilistici, ambiti d’uso, che la ...
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aprire
Fernando Salsano
. Con il significato comune di " disserrare ", opposto di ‛ chiudere ', è attestato in Pg IX 90 e 128 dissemi ch'i' erri / ansi ad aprir ch'a tenerla serrata (si tratta della [...] nella forma ellittica, in Pg IX 110 misericordia chiesi e ch'el m'aprisse, e Fiore CXCVIII 13. In Fiore CXCIX 10 all'uscio, ch'apre verso del giardino / ... tu te ne verrai, la singolare forma intransitiva (a meno che non si sottintenda la particella ...
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piegare
Alessandro Niccoli
Appartiene quasi esclusivamente all'uso poetico; in prosa compare solo in due luoghi del Convivio.
L'accezione fondamentale del verbo è quella che tuttora conserva, ma nella [...] assumere loro una forma inclinata o anche curva: Pg XXVIII 27 un rio / ... con sue picciole onde / piegava l'erba che 'n sua ripa uscio; Cv IV Le dolci rime 55, ripreso in X 12, la diritta torre [non può] / far piegar rivo che da lungi corre (dove ...
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subitamente
Alessandro Niccoli
Ricorre in tutte le opere (mai nel Fiore e nel Detto), alternandosi con l'avverbio ‛ subito ' o con la locuzione avverbiale ‛ di subito ', che hanno i medesimi significati. [...] Rime LXVII 64 a tutte mie virtù fu posto un freno / subitamente, sì ch'io caddi in terra; If X 28 Subitamente questo suono uscìo / d'una de l'arche (qui l'avverbio è anche in posizione ‛ forte ' all'inizio della terzina); Pg XXVIII 38 com'elli appare ...
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chiuso
Emilio Pasquini
Questo sostantivo ricorre in un unico luogo ad aprire la splendida similitudine con cui D. presenta la testa / di quella mandra fortunata, cioè la prima schiera di anime dell'Antipurgatorio: [...] , con altra intonazione e ‛ variatio ' consapevole: " Tratti gli ha come pecore al chiuso, / e poi la notte al lupo ha l'uscio aperto "). Il Buti: " del chiuso, cioè dove sono state la notte per salvamento da' lupi "; e il Serravalle, stabilendo un ...
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peccare
Alessandro Niccoli
Quando ricorre nella Commedia, è usato assolutamente con il valore corrente di " commettere peccato ", e nella maggior parte degli esempi s'intende uno o più peccati attuali: [...] assolutamente a indicare un peccato di lussuria; di questo uso si hanno esempi in D. Cavalca (" Una notte... aprì l'uscio della sua cella, e uscì a lui, e peccò con lui ": Vita Ss. Padri, ediz. Manni, Firenze 1731-1732, Il 282) e nella Leggenda di ...
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La metafonia (o metafonesi: i due termini sono calchi, con elementi greci, del ted. Umlaut «modificazione di suono») è un processo fonetico-fonologico che interessa le vocali toniche medie o basse di una [...] vocali toniche a influenzare quelle postoniche.
Generalmente la metafonia è un fenomeno diacronico che riporta alcune parole attuali come uscio a una forma latina ostium, dove la vocale [o] tonica diventa [u] per effetto della vocale atona seguente ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.