DEL GIOGANTE, Michele
Paolo Procaccioli
Nacque a Firenze nel 1387 da Nofri di Michele di Maso Del Giogante (Mato riporta F. Flamini; ma Maso è scritto all'inizio dell'Arte della memoria, autografo, [...] da altrettanti luoghi familiari all'autore (particolari della sua casa: "la pancha di fuori", "l'uscio di via", "la cassa grande allato a l'uscio", ecc.), raggruppati in venti "titoli" di cinque "luoghi" ciascuno, ad ognuno dei quali è associato ...
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CIONE di Baglione
Mario Pagano
Nacque a Firenze da un Baglione e da Ciuta figlia di Filippo di Lastra, presumibilmente verso la metà del sec. XIII. C. doveva essere diminutivo di "Uguic [c] ione" secondo [...] ". Né mancano sfumature parodistiche come nel sonetto 517 dove gli occhi "porgono piaciere dov'omo atende / e son d'entrare uscio, spiraglio e porta", o esempi di virtuoso tecnicismo come nel sonetto 519 "Per amore amaro pede tene in tana", fondato ...
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BATTISTA (Battisti, Batista, Batisti, Batisto), Giuseppe
Enzo Noè Girardi
Nato a Grottaglie (Taranto) l'11 febbr. 1610 da Cesare e Macedonia Fasano, perse ben presto i genitori, ereditandone molti debiti [...] ; e a Grottaglie cadde gravemente ammalato: ridotto "in sembianza di cadauero", per poco non giunse "a picchiare all'uscio dei morti". Non si sa quando tornasse a Napoli. Molte sue lettere, purtroppo prive di indicazioni cronologiche, sono datate ...
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BELLI, Francesco
Gian Luigi Beccaria
Nacque nel 1577 ad Arzignano, nel Vicentino, da nobile famiglia (per errore il Maffei, come più tardi il Quadrio, lo ha annoverato nella Verona illustrata fra gli [...] per quell'astuta, ma ormai letterariamente trita, invenzione di Germinia che non trova di meglio che nascondere l'amante proprio dietro l'uscio di casa fino a quando il marito, ad arte attratto dai profumi di un intingolo, non ne agevola la fuga. Del ...
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DALMISTRO, Angelo
Rosalba Galvagno
Nacque a Murano (Venezia), nella calle di S. Bernardo, il 9 ott. 1754, da Bartolomeo e Domenica Morasso originari di Maniago nel Friuli, trasferitisi nell'isola di [...] Si dedicò nella sua nuova ed ultima canonica a lavori di restauro e di giardinaggio e fece scrivere sopra l'uscio della sua biblioteca e sul frontone della porta rispettivamente due epigrafi latine emblematiche di tutta la sua esistenza: Otiun sine ...
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DOLFIN, Caterina
Madile Gambier
Nacque a Venezia l'8 maggio 1736 da Giovanni Antonio e Donata Salamon, entrambi patrizi, ma appartenenti a rami poveri e cadetti delle rispettive famiglie.
Il padre, [...] della D.), 201, Ibid., 641 (referte dei confidenti), 684; Testamenti, busta 20, Notaio G. B. Conti; busta 1060, Notaio Uscio; 324 e 325 Notaio Zuccoli; Venezia, Bibl. del Civico Museo Correr: Codici Cicogna, 3208, XXXVII; Ibid., Archivio Donà, 421 ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.