Chicago, scuola di
Matteo Pignatti
Scuola di pensiero accademico sviluppatasi all’interno dell’Università di Chicago. Fondata nel 1890 da J.D. Rockefeller, è diventata nel corso del tempo uno dei più [...] teorici dell’economia non di mercato e fu contrario all’intervento pubblico nell’economia, ma criticò anche l’approccio utilitarista dell’efficienza di mercato, fondando invece la sua difesa del capitalismo sul valore etico della libertà, vista come ...
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Volontariato
Andrea De Dominicis
Il termine volontariato definisce contemporaneamente la cosiddetta azione volontaria, ossia quella derivante da motivi di ordine prosociale, e le forme più o meno organizzate [...] attraverso la derivazione da altre categorie quali l'utilità, le norme sociali o l'apprendimento.
Nell'approccio utilitarista classico, il concetto di altruismo viene spiegato attraverso il processo di reciprocazione del dono. Secondo la 'teoria ...
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Alla metà degli anni Ottanta ha preso avvio in Europa e negli Stati Uniti un nuovo progetto disciplinare, definito in modo generico come Animal studies, che si è posto come obiettivo di ricerca l’interazione [...] che in questo periodo hanno configurato, partendo da prospettive filosofiche differenti, proposte di superamento dello specismo: la visione utilitarista di Peter Singer (n. 1946) e quella giusnaturalista di Tom Regan (n. 1938).
Nel corso dell’ultimo ...
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regressivita
Ruggero Paladini
regressività Carattere proprio dei sistemi fiscali in cui l’incidenza sul reddito delle imposte pagate dai contribuenti tende a diminuire con il crescere del loro reddito, [...] deriva che il sistema di imposte indirette alla Ramsey sia regressivo. L’uso di una funzione di benessere sociale di tipo utilitarista conduce, nel caso dell’imposizione indiretta, a una conclusione che è opposta a quella che si ottiene nel caso dell ...
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La ricerca scientifica nel campo dell'economia ha perseguito una duplice finalità: pervenire alla formulazione di leggi che spieghino il meccanismo economico e determinare le condizioni che occorre porre [...] costituiti da individui diversi e di diversa felicità media. Non possiamo spendere dei denari in maniera conforme al principio utilitario senza aver prima considerato se la nostra azione tende a migliorare le condizioni di pochi individui agiati o se ...
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marginalismo
Metodo di analisi basato sul principio marginalistico e, in particolare, sull’individuazione delle scelte ottime degli agenti economici attraverso il confronto tra beneficio e costo marginale [...] i 3 padri fondatori, e che resterà un pilastro del sistema teorico neoclassico, è la loro adesione all’approccio utilitarista. Il contributo teorico più importante fu rappresentato, oltre che dalla riformulazione completa e coerente della teoria del ...
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egualitarismo
Giuliana De Luca
Dottrina politico-sociale tendente a realizzare un’uguaglianza di fatto tra tutti i membri della collettività, e che pone l’uguaglianza a fondamento della giustizia. In [...] reddito e sono identiche, l’utilità marginale del reddito è decrescente e il reddito totale è fisso la soluzione utilitarista coincide con quella egualitaria: la redistribuzione di risorse farà aumentare il benessere sociale fino a che tutti i membri ...
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Stato di completa perdita della coscienza, della motilità volontaria e della sensibilità, con conservazione, parziale o totale, delle funzioni vegetative (circolazione, respirazione ecc.). In base alla [...] . e di stato vegetativo persistente, fanno perdere all’individuo la qualifica di persona. Tale approccio, di matrice tipicamente utilitarista (P. Singer) e neo-contrattualista (H.T. Engelhardt), postula in questi casi una scissione tra vita biologica ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. L'economia matematica 1870-1950
Angelo Guerraggio
L'economia matematica 1870-1950
Di matematica sociale comincia a parlare Condorcet nella Francia [...] vincolato, con una funzione da massimizzare sotto vincoli. La centralità dell'allocazione ottimale indica l'adesione all'approccio utilitarista, alla tesi dell'astoricità delle leggi economiche e a una visione individuale: escono di scena le classi ...
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Nato nel 1769 a Schoritz nell'isola di Rügen da una famiglia liberatasi solo poco prima dalla servitù della gleba, ricevette una severa educazione domestica, dominata dalla ferma volontà e dal rigido cristianesimo [...] caratteristica dell'Europa del suo tempo, e s'indugia a lungo sul secolo XVIII e sull'illuminismo, giudicato utilitarista, analitico, libertario e insieme assolutista. In questo mondo, povero nonostante la sua scienza, doveva nascere la Rivoluzione e ...
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utilitarista
s. m. e f. [der. di utilitario] (pl. m. -i). – 1. Fautore o seguace dell’utilitarismo filosofico; esponente, fautore delle varie teorie o leggi formulate sull’utilità dal punto di vista dell’economia. 2. Per estens., chi mira...