Economista e filosofo (Liverpool 1835 - Galley Hill, Kent, 1882). Pienamente aderente all'etica utilitaristica, il suo pensiero esercitò profondi influssi, soprattutto in Inghilterra. La sua teoria economica, [...] imperniata sul concetto del grado finale di utilità - il principio dell'utilità marginale decrescente della scuola austriaca, al quale, peraltro, J. arrivò indipendentemente - rappresenta uno spostamento ...
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Filosofo (Parigi 1715 - ivi 1771). Influenzato dalla scuola degli illuministi francesi assertori del sensismo, nell'unica opera pubblicata, De l'esprit (1758), ne radicalizzò gli esiti materialistici sviluppando [...] una teoria utilitaristica in cui la vita morale appare del tutto asservita ai principi del piacere e dell'interesse. Più interessanti le sue intuizioni sulle strette interrelazioni esistenti tra ambiente, educazione e attitudini individuali, che lo ...
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Filosofo morale australiano (n. Melbourne 1946), prof. alla Monash University di Clayton in Australia (1977-99) e alla Princeton University (dal 1999). Pur appartenendo alla tradizione analitica, ne ha [...] , proponendo in sua vece il recupero di un'etica normativa entro cui difendere valori eticamente vincolanti. In una prospettiva utilitaristica ha discusso problemi centrali quali l'eutanasia, l'aborto e il razzismo verso gli animali (in base al quale ...
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Filosofo inglese (Clapham, Londra, 1846 - Oxford 1924). Influenzato da T. H. Green, lettore e ammiratore di Hegel, con Bosanquet e McTaggart tra i maggiori esponenti del neo-idealismo inglese, propose [...] conclusioni dell'empirismo e del positivismo del sec. 19º. Con Ethical studies (1876) polemizzava sia contro l'etica edonistica e utilitaristica di J. S. Mill e dei positivisti inglesi, sia contro il formalismo dell'etica kantiana; B. riteneva che i ...
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Giurista ed economista (Milano 1738 - ivi 1794). Tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano, la sua fama è legata al trattato Dei delitti e delle pene (pubblicato anonimo a Livorno nel 1764), [...] delle pene sui princìpi della filosofia illuministica francese e sulla teoria contrattualistica (in particolare di J. Locke) e utilitaristica: egli intende quindi il delitto come violazione dell'ordine sociale (e del primitivo "contratto") e la pena ...
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Filosofo (n. Leeds 1923 - m. 1995), prof. a Oxford dal 1949. Uno dei più rappresentativi esponenti della filosofia ossoniense del linguaggio ordinario. Ha unito a interessi storici (Berkeley, 1953, 2a [...] in una critica delle più diffuse correnti della filosofia morale del 20º sec. (in particolare W. propone di superare l'emotivismo e il prescrittivismo) e in un recupero della prospettiva utilitaristica in direzione di una teoria neo-naturalistica. ...
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Chimico, filosofo, teologo (Bristel Fieldhead, Inghilterra, 1733 - Northumberland, Pennsylvania, 1804). Compì gli studî in parte come autodidatta, in parte (dal 1752) nella Dissenting Academy, [...] for civil and active life, 1765; Miscellaneous observations relating to education, 1778), in cui emerge una visione "utilitaristica" che trova conferma anche in lavori più propriamente storici come Essay on the first principles of gouvernement (1768 ...
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Pseudonimo dello scultore russo Naum Pevsner (Brjansk 1890 - Waterbury 1977), fratello di Anton Pevsner. Studiò a Monaco (medicina e storia dell'arte alla scuola di H. Wölfflin), dove conobbe Kandinskij. [...] dell'arte nella società, che espresse nel 1920 con il Manifesto realista. Nel 1922, in seguito al prevalere della visione utilitaristica dell'arte di Tatlin, G. si trasferì a Berlino dove realizzò le prime sculture cinetiche ed ebbe rapporti con il ...
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DRAGONETTI, Giacinto
Luigi Cepparrone
Nato a L'Aquila nel 1738 dal marchese Gianfilippo, studiò a Roma nel collegio "Nazareno", dove si mise in mostra come scrittore di eleganti versi italiani e latini. [...] traduzioni: in francese, inglese, russo e spagnolo. In essa il D. volle sviluppare, ma in senso positivo, la teoria utilitaristica contenuta nell'opera del Beccaria; quindi non più i delitti e le relative pene sono l'oggetto della sua analisi, bensì ...
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CAPITELLI, Domenico
Paolo Mari
Nacque a San Tammaro, vicino Capua, nel 1795. Fu mandato giovanissimo dal padre Antonio a studiare nel seminario di Capua ove si dedicò soprattutto agli studi di diritto, [...] soddisfarli costituiscono la "scienza della legislazione". Appare palese l'assimilazione del pensiero del Genovesi e della filosofia utilitaristica del Bentham, mentre l'opera non è priva della consueta polemica col Beccaria e il Mably sulla natura ...
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utilitaristico
utilitarìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo all’utilitarismo, da utilitarista (in ambedue i sign. di questo termine): morale, etica u.; principî u.; le concezioni u. di H. Spencer; perseguire scopi utilitaristici. ◆ Avv. utilitaristicaménte,...
deontologia
deontologìa s. f. [comp. del gr. (τό) δέον -οντος «il dovere» e -logia]. – Termine filosofico coniato, nella forma ingl. deontology, da J. Bentham (1748-1832) per designare la sua dottrina utilitaristica dei doveri, passato poi...