Gargantua e Pantagruele
Anna Maria Scaiola
Due giganti che sbeffeggiano pregiudizi e potere
Celebre romanzo dello scrittore francese François Rabelais, Gargantua e Pantagruele, composto di cinque libri [...] da 17.913 mucche. Il bambino enorme cresce godendo del piacere di mangiare e bere con ingordigia. Il padre, sovrano del regno di Utopia ‒ un paese "lontano" ma a volte simile alla regione francese della Loira ‒ manda il figlio a Parigi a studiare gli ...
Leggi Tutto
ONGARO BASAGLIA, Franca
Maria Grazia Giannichedda
Nacque a Venezia il 5 settembre 1928, seconda di quattro figli: Alberto, il maggiore, Cecilia e Luisa. La madre, Carolina Trevisan, faceva la casalinga, [...] era molto legata al lungo saggio introduttivo, che volle includere in quello che fu il suo ultimo lavoro, l’antologia L’utopia della realtà (2005, pp. 208-74 ). Il saggio ricostruisce l’origine e i passaggi del percorso di Basaglia e di Ongaro ...
Leggi Tutto
Scrittore tedesco (Berlino 1929 - Kaisborstel 2019). Ideologicamente orientato in senso socialista, ha preferito trasferirsi, dall'allora capitale della Repubblica Democratica Tedesca, nella Repubblica [...] ); Erinnerung an einen Planeten (1963; trad. it. 1963); Werkündigung des Wetters (1966); Offener Ausgang (1972); Unterwegs nach Utopia (1977); Fremd daheim (1990); Mein Golem. Gedichte (1996) e Nacht-Vorstellung (1999). Più scarsa, ma coerente, la ...
Leggi Tutto
LEVI, Primo
Giuliano Manacorda
(App. IV, II, p. 328)
Scrittore italiano, morto suicida a Torino l'11 aprile 1987. Sono del 1975 e 1978 i racconti di Il sistema periodico e La chiave a stella; nel primo, [...] racconti (1981), che sottolinea nelle sue tre parti la scansione di un tempo che si muove tra memoria di guerra, utopia e osservazione realistica, L. giunge al romanzo nel 1982 con Se non ora, quando?, drammatica epopea di una formazione partigiana ...
Leggi Tutto
Romanziere e saggista britannico, nato a Newquay (Cornovaglia) il 19 settembre 1911. La sua carriera letteraria inizia nel 1934 con Poems, una raccolta di poesie definita da lui stesso "cosa povera e modesta"; [...] il cannocchiale e ci presenta una storia dai risvolti tragici in cui parabola e mito, favola e storia, satira e utopia, filtrati attraverso una fitta, minuziosa ragnatela di metafore e simboli, gli servono per illustrare la condizione umana di oggi ...
Leggi Tutto
Scrittore tedesco (Danzica 1863 - Berlino 1915). Dopo aver compiuto studî di filosofia e di storia dell'arte, fondò a Berlino, nel 1892, l'editrice "Verlag deutscher Phantasten", programmaticamente aperta [...] sottotitolo), Die grosse Revolution (1902), Immer mutig! (protagonista un ippopotamo, 2 voll., 1902), Der Kaiser von Utopia (1904), Münchhausen und Clarissa (1906), il "romanzo degli asteroidi" Lesabéndio (1913); fra le novelle, Astrale Novelletten ...
Leggi Tutto
WERNER, Zacharias
Giuseppe Gabetti
Poeta drammatico tedesco, nato a Königsberg il 18 novembre 1768, morto a Vienna il 17 gennaio 1823. Natura geniale ma caotica e impura nella vita come nell'opera, [...] e il 1803 - con l'esperienza della nuova religiosità e della nuova poesia romantica, sono precisamente l'opera tipica della sua utopia massonica. Nella seconda parte già vi domina l'idea della morte come forza sublimatrice; ed è nella luce di questa ...
Leggi Tutto
L’inventore del Grande Fratello
L’opera dello scrittore inglese George Orwell, vissuto nella prima metà del Novecento, ha interpretato l’incubo dei totalitarismi nel 20° secolo e ha lasciato un’impronta [...] ’aria (1939). Un patriottismo intenso e singolare quello di Orwell: mai schierato sul fronte di un partito e nutrito di utopia. Orwell investe fino in fondo nella scrittura come atto politico che può mettere in moto un processo di cambiamento sociale ...
Leggi Tutto
Scrittore russo (Lebedjan, Tambov, 1884 - Parigi 1937). Ingegnere navale, viaggiò in Russia e all'estero (frutto della permanenza in Inghilterra durante la prima guerra mondiale sono i racconti di Ostrovitjane [...] ricordato il romanzo My (scritto nel 1921 ma pubbl. in Russia solo nel 1988; apparso in trad. ingl. nel 1924; trad. it. Noi, 1955), un'anti-utopia che descrive la società tecnologica del futuro: un mondo gelido, controllato da uno stato onnipresente. ...
Leggi Tutto
BUONAMICI, Matteo
Gaspare De Caro
Nacque a Prato da antica famiglia cittadina in data imprecisabile della prima metà del sec. XVI. Si sa che fu prete e che godeva di qualche relazione alla corte romana, [...] sfortunata di un padrone generoso.
Bibl.: F. Cavalli, La scienza politica in Italia, II, Venezia 1783, pp. 295, 298; C. Curcio, Utopisti ital. del Cinquecento, Roma 1944, pp. 175 ss.; L. Firpo, Lo stato ideale della Controriforma, Bari 1957, p. 244. ...
Leggi Tutto
utopia
utopìa s. f. [dal nome fittizio di un paese ideale, coniato da Tommaso Moro nel suo famoso libro Libellus ... de optimo reipublicae statu deque nova Insula Utopia (1516), con le voci greche οὐ «non» e τόπος «luogo»; quindi «luogo che...
utopiano
agg. [dal lat. mod. Utopianus (in Tommaso Moro); l’uso estens. è dall’ingl. utopian, fr. utopien]. – Abitante dell’isola di Utopia, l’ideale repubblica immaginata da Tommaso Moro. Con sign. estens., forma letter. e rara per utopistico,...