L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] La dicitura gallo-italico era stata introdotta da Ottavio Mazzoni-Toselli in un poco noto dizionario dei celtismi º.
Alighieri, Dante (1968), De vulgari eloquentia, a cura di P.V. Mengaldo, Padova, Antenore, vol. 1º (Introduzione e testo).
Alighieri ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] purismo di A.C. nella "Dissertazione" e nelle "Grazie", Foligno 1913, G. Mazzoni, L'Ottocento, Milano 1913, I, pp. 116 ss., 135, 311 ss.; stor. d. letter. ital., CIII (1934), pp. 93-98; V. Monti, Epistolario, a cura di A. Bertoldi, Firenze 1928-1931, ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] dopoguerra.
Quanto alla Crusca, nel 1863 inizia a pubblicare la V edizione del suo Vocabolario, dedicandola al Re, Vittorio Emanuele II, P alla Z, fallisce per la tenace opposizione di Guido Mazzoni, che «non tenne conto né del parere di Mussolini ...
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BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] sotto la guida di P. Rajna e a contatto di G. Mazzoni ed E. G. Parodi. Nel 1903 una borsa di, studio gli ital. di letter. dialettale, IV (1932), pp. 97-101, e in Romana, V (1941), pp. 317-328; infine il numero speciale di La Festa, Assisi, 15 ...
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CRESCINI, Vincenzo
Gianfranco Folena
Nacque a Padova il 10 ag. 1857 da Vincenzo ed Anna Crescini, cugini, in una famiglia di agiata borghesia con tradizioni culturali e risorgimentali legate a Iacopo [...] Boccaccio; supplì allo stesso insegnamento nel 1894-95 quando il Mazzoni passò a Firenze, e ancora durante la guerra nel 1915 universitaria di Padova.
La Miscellanea di studi critici in on. di V. C., preparata da colleghi, scolari e amici per il 60º ...
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ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] scienze morali storiche e filol., s. 5, XVI (1907), pp. 31-44 (v. Rimpianti antichi e moderni, in Opere complete di F. D'Ovidio, XIV, . Parodi, in Il Marzocco, 27 genn. 1907; G. Mazzoni, Rapporto dell'anno accad. 1906-07 letto dal Segretario G. ...
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DATI, Carlo Roberto
Magda Vigilante
Di nobile e illustre famiglia fiorentina, nacque a Firenze il 12 ott. 1619, da Camillo e Fiammetta Arrighetti.
L'iniziazione culturale del giovane D. avvenne sotto [...] Firenze, II, Firenze 1810, pp. 72-74; V. Antinori, Notizieistor. relative all'Accademia del Cimento, Firenze C. D. e l'Accademia della Crusca, in Studi critici in onore di G. Mazzoni, Firenze 1907, pp. 81-110; J. Martin, Milton en Italie, in Bull. ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] all’interno di parola), tra i vocale e j semiconsonante, tra u e v. In seguito alle osservazioni di Tolomei, usò il segno ʃ per distinguere la dai Goti», in Id., Esperienze di filologia cinquecentesca: Mazzoni, Trissino, Costo, Il Bargeo, Tasso, Roma, ...
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PAVOLINI, Paolo Emilio
Carmela Mastrangelo
– Primogenito di Giovanni, insegnante di origini elbane, e di Lidia (o Lida) Vanneschi, figlia di un capitano dell’esercito, nacque a Livorno il 10 luglio [...] versatilità egli poté scrivere con Guido Mazzoni un celebrato manuale di Letterature straniere , 1920, n. 2, p. 1; P., VI. Lingue dell’India, in Rivista degli studi orientali, V (1927), 2, pp. 247-258; G. Pasquali, Ricordo di P.E. P., in Primato, 1° ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] :
(1) ai oltri nol disissi (Bonvesin de la Riva, De Quinquaginta curialitatibus ad Mensam, v. 166)
corrispondente al lat. aliis ne dixeris.
Infine (Mazzoni 1940) si ha la possibilità, come in francese, della negazione + imperativo, come risulta in ...
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occupabile agg. Che, chi è disponibile per un’occupazione, per un lavoro. ♦ Nello stato di diritto non deve essere dato ad alcuno di pretendere l'introduzione di modifiche o deroghe all'ordine giuridico attraverso forme di coazione o addirittura...