qi
Termine cinese solitamente tradotto «energia o forza vitale», oppure «energia o forza materiale» e persino pneuma. Può essere invisibile, sebbene sia esperibile solo fisicamente e nell’ambito del [...] qi. Zhang Zai, pensatore confuciano dell’11° sec., eleva il qi a sommo principio cosmico, che, derivato dalla suprema vacuità (taixu), in modo alterno si addensa nei fenomeni percepibili e si disintegra invisibilmente. Nella stessa epoca alcuni altri ...
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VIVES, Giovanni Ludovico
Giovanni Calò
Nato a Valenza in Spagna nel marzo 1492, morto a Bruges il 6 maggio 1540. Andò nel 1509 a Parigi, di là nel 1512 a Bruges, sede di una colonia spagnola, e quindi [...] , De tradendis disciplinis, la 3ª in 8 libri, De artibus. La prima parte è una critica, spesso acuta, della vacuità o dell'artificiosità delle discipline insegnate ai suoi tempi, retorica, dialettica, ecc., e si collega all'opera In pseudodialecticos ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La questione del metodo è il luogo d’inizio della filosofia moderna. Bacone, Galileo, [...] galileiano, che preferisce i libri di Aristotele all’osservazione diretta delle stelle, alle tirate cartesiane contro la nauseante vacuità di tutto ciò che si apprende nelle scuole. Erano caricature interessate. Dietro la facciata di un aristotelismo ...
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. Il termine mnemonico artificiale di baroco, adoperato dagli Scolastici per designare il quarto modo della seconda figura del sillogismo, assunse, per reazione alla pedanteria scolastica, un significato [...] critica accademica del primo Ottocento. Essa, in quanto reagiva violentemente contro le leziosaggini, le stravaganze, le teatralità, le vacuità del barocco degenerato nel rococò e caduto troppo spesso nella maniera, da che s'era esaurita la prima ed ...
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ISOCRATE ('Ισοκράτης, Isocrătes)
Arnaldo Momigliano
Oratore ateniese, nato nel 436, figlio di Teodoro del demo di Erchia. La ricchezza del padre gli permise di ricevere una educazione assai raffinata. [...] porta I. a una crisi, l'unica crisi effettiva della sua lunga vita, prima della battaglia di Cheronea. I. sente la vacuità del suo mestiere, l'assenza di ideali e di convincimenti che lo caratterizza, e lo abbandona per tempo, né più mai amerà ...
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BRUSONI, Girolamo
Gaspare De Caro
Assai controverse sono le notizie intorno alla famiglia, alla nascita e ai primi anni del Brusoni. La versione più probabile lo dice nato nel 1614 a Badia Vengadizza, [...] Degli amori tragici.
È questa un'opera assai interessante poiché lascia intravedere, al di là della brillante e vacua superficie delle esercitazioni accademiche delle altre opere brusoniane di questi anni, l'esistenza di più intrinseci rapporti del ...
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FRESCOBALDI, Lambertuccio
Fabio De Propris
Nacque intorno al 1250 a Firenze da una figlia di Lamberto Belfradelli - il cui nome non è noto - e da Ugolino (Ghino), esponente dell'arte di Calimala. Fu [...] , e le reciproche accuse dei poeti di inconsistenza e di follia. Non è mancato perciò chi ha lamentato la vacuità e la freddezza dell'operazione (Cian; Bertoni); sono comunque notevoli la scelta stessa della materia politica e lo sperimentalismo ...
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Saturday Night Fever
Federica De Paolis
(USA 1977, La febbre del sabato sera, colore, 118m); regia: John Badham; produzione: Robert Stigwood per Paramount; soggetto: dall'articolo Tribal Rites of the [...] all'inferno, 1973) di Martin Scorsese, che pur seguiva altri presupposti. Saturday Night Fever pone l'accento sulla vacuità degli ideali e sull'isolamento dei ventenni allo sbando, ruotando intorno al piccolo mondo sotterraneo delle discoteche, dove ...
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I vitelloni
Stefano Todini
(Italia/Francia 1953, bianco e nero, 104m); regia: Federico Fellini; produzione: Lorenzo Pegoraro per Peg/Cité; soggetto: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli; [...] deriva di un infantilismo contagioso, il solo Moraldo, più giovane e riflessivo, deciderà nel finale di abbandonare la vacuità del 'vitellonismo' e della provincia. Gli altri paiono destinati a recitare a oltranza un ruolo tangenziale, nell'impotenza ...
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Filosofia
Movimento filosofico tendente a rivalutare l’esistenza obiettiva del reale, soprattutto contro il soggettivismo della filosofia idealistica. Come movimento filosofico il n. sorse tra la fine [...] analitica, cruda, drammatica di una condizione umana travagliata dall’angoscia dei sensi, dalle convenzioni della vita borghese, dalla vacuità e noia dell’esistenza; e divenuta via via più aperta, specie dopo la Seconda guerra mondiale, alla critica ...
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vacuita
vacuità s. f. [dal lat. vacuĭtas -atis, der. di vacuus «vuoto»]. – Il fatto, la condizione di essere vuoto: la voce, rauca un poco, sonò strana nella v. sacra silente d’intorno (Boine). Più com. nel senso fig. di mancanza di consistenza,...
vacuare
vacüare v. tr. [dal lat. vacuare, der. di vacuus «vuoto»] (io vàcuo, ecc.), letter. ant. – Vuotare, svuotare: Cosimo con il credito suo vacuò Napoli e Vinegia di danari in modo che furono constretti a prendere quella pace che fu voluta...