La letteratura in Italia
Giulio Ferroni
Il tempo a venire
La letteratura non sfugge al crollo di modelli, schemi, certezze che si profila sull’orizzonte sociale e culturale del nuovo secolo. Non può [...] alle letture di altri possibili libri concorrenti: e questa guerra sotterranea si risolve in una sostanziale debolezza e vacuità dei risultati. Il romanzo rischia insomma di diventare una specie di simulacro per lettori sprovveduti, in modo che ...
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CORTESE, Giulio
Ninni Pennisi
Nacque a Modena (ma Chioccarelli propende per una origine napoletana) attorno al 1530, da nobile famiglia. Sacerdote (secondo il Regio, invece, "cavaliere napoletano"), [...] , la superfluità, la stranezza" (Regole per fuggire..., p. 1) - contribuiscono a rendere incomprensibili ai lettori i concetti. La vacuità letteraria, l'"artificio" fine a se stesso, finiscono per causare l'isolamento degli scrittori "che non altro ...
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SERIMAN, Zaccaria
Gilberto Pizzamiglio
– Nacque a Venezia il 9 novembre 1709, primogenito di Diodato Sceriman, membro di una ricca e nobile famiglia di mercanti di origine armena trasferitasi dalla [...] nobili, alla fatuità delle dame, alla ciarlataneria dei medici ignoranti, alla maldicenza delle chiacchiere nei caffè, alla vacuità del melodramma di matrice metastasiana e all’immoralità della commedia dell’arte, alla quale verrà poi contrapposta in ...
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Filosofo positivista, nato a Montpellier il 19 gennaio 1798, morto a Parigi il 5 settembre 1857. Di famiglia cattolica e realista, dopo aver frequentato il liceo e il politecnico a Montpellier, si recò [...] come loro "cause produttrici" (essenze, forze occulte o vitali, ecc.). Nel periodo positivo lo spirito umano, riconosciuta la vacuità e inutilità di quelle nozioni, rinunzia alla ricerca dell'essenza e causa intima dei fenomeni, pago di constatare ...
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Testimonianze - Federico Fellini
Jacqueline Risset
Federico Fellini
"Appena ti fabbrichi un pensiero, rìdici sopra": queste parole di Laozi, che Federico Fellini citava volentieri, e non soltanto a [...] ci si trova all'interno di una felicità di genere nuovo, ottenuta attraverso la consapevolezza della sua vacuità. Felicità che mantiene la gioia della sorpresa all'interno della consapevolezza che corrode la perfezione. Effetto curioso ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La musica in casa e la musica in salotto sono due manifestazioni tipiche della cultura [...] semplice, facile Hausmusik tedesca”. Nella Prefazione, inoltre, esalta la genuinità della Hausmusik (contrapposta alla vacuità della Salonmusik) e ne enfatizza la germanicità, con evidenti implicazioni ideologiche nazionalistiche e conservatrici che ...
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VASILE, Salvatore Ranieri (Turi). – Nacque a Messina nel quartiere di San Ranieri (da cui prese il secondo nome) il 22 marzo 1922; primogenito di Maria Signorelli da Belpasso (Catania) e di Paolo da Lentini [...] plautina (Il Plauto magico, 1983), quindi più decisamente con le commedie Lia rispondi, premio IDI 1985 (sulla vacuità e l’insignificanza delle parole); La famiglia patriarcale, premio Flaiano 1987 (ma rappresentata dieci anni dopo); Quiz, 1987 ...
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Poeta (Bosisio, od. Bosisio Parini, 1729 - Milano 1799). Ordinato, senza vocazione, prete (1754), accettò il programma dell'Illuminismo e intese la poesia come forza educativa all'«utile», adottando spesso [...] in pensosa contemplazione. Non v'è dubbio che l'intento pariniano nel comporre il poemetto fosse quello di colpire la vacuità se non di tutta certo di molta parte dell'aristocrazia milanese e più largamente italiana. Questo intento si legava ai ...
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Nato a Ferrara il 12 febbraio 1608, entrò quindicenne nella Compagnia di Gesù. Si dice che al termine del suo noviziato avesse chiesto d'esser mandato a predicare il Vangelo in quelle Indie che doveva [...] critica romantica e raggiunse il più alto grado col Bonghi e col Settembrini, che null'altro videro nel B. se non vacuità e freddezza malamente nascoste sotto il fraseggiare fucato. Il De Sanctis lo definì, e non per lodarlo, "il Marino della prosa ...
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Era "uomo nuovo". Fu tribuno della plebe nel 201 a. C., decemviro sacrorum nel 200, edile nel 197, e nello stesso anno fu eletto pretore. Come pretore inter peregrinos represse nel 196 una ribellione di [...] modo di cucinare il famoso rombo. Al tempo stesso compiange la fine immatura di Glabrione, a cui l'aver mostrato vacuità d'animo, combattendo con orsi numidici sull'arena, non giovò per disarmare i sospetti dell'imperatore. Questa notizia torna poi ...
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vacuita
vacuità s. f. [dal lat. vacuĭtas -atis, der. di vacuus «vuoto»]. – Il fatto, la condizione di essere vuoto: la voce, rauca un poco, sonò strana nella v. sacra silente d’intorno (Boine). Più com. nel senso fig. di mancanza di consistenza,...
vacuare
vacüare v. tr. [dal lat. vacuare, der. di vacuus «vuoto»] (io vàcuo, ecc.), letter. ant. – Vuotare, svuotare: Cosimo con il credito suo vacuò Napoli e Vinegia di danari in modo che furono constretti a prendere quella pace che fu voluta...