Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] storia ha cultori piuttosto retorici, come Velleio Patercolo e Valerio Massimo; nelle scienze esatte è importante Celso, nella grammatica all’ordine’, al modello ciceroniano. Nella poesia, ValerioFlacco, Silio Italico e Stazio si rifanno al modello ...
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ROMA (Rüma; ῾Ρώμη)
Red.
F. Castagnoli,L. Cozza
G. Lugli
L. Franchi
R. A. Staccioli
N. Neuerburg
A. M. Sagripanti
J. B. Ward Perkins
A. M. Sagripanti
A. Terenzio
F. Magi
F. Magi
J. Ruysschaert
F. [...] senza lasciare traccia: la Porcia, la Sempronia e la Opimia. La Porcia, eretta nel 184 a. C. dai censori L. ValerioFlacco e M. Porcio Catone, sorgeva probabilmente fra il Campidoglio e la Curia Ostilia, e andò interamente distrutta quando la Curia ...
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MARTE (Mars)
G. Gualandi
Dio indigeno molto venerato dai popoli italici principalmente come protettore di tutte le attività guerresche. Presenta caratteri più complessi rispetto ad Ares (v.), a cui viene [...] carattere agricolo del dio (grandire) passando poi al significato di "incedente" (gradior, Paul., 97). Lo si trova già sul denaro di ValerioFlacco del 104 a. C. e su una gemma di Boston di età repubblicana. Loricato e con l'elmo, con spada e lancia ...
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ORFEO (῾Ορϕεύς, dorico ῎Ορϕης; Orpheus)
A. Bisi
Mitico aedo di Tracia, considerato dalla tradizione greca figlio del re Eagro e della musa Calliope.
1. - L'origine della sua figura è difficilmente individuabile: [...] O. è legata all'impresa degli Argonauti da una lunga tradizione poetica, che dall'età arcaica discende fino a ValerioFlacco e all'ignoto autore delle Argonautiche Orfiche; la sua partecipazione all'impresa si spiega facilmente se si pensa al potere ...
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Vedi SPERLONGA dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
SPERLONGA (Spelunca)
G. Jacopi
Red.
Grotta presso il paese omonimo situato sulla costa del Lazio (a 14 km da Terracina) su un promontorio roccioso, propaggine [...] mare, era stabilito da una strada, identificata con quella che si vuole tracciata nel 184 a. C. dal censore Lucio ValerioFlacco per servire il centro di Formia, appena eretto a municipio.
Una di queste ville fu parzialmente scavata nel 1955 di là ...
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Vedi PATARA dell'anno: 1963 - 1996
PATARA (Πάταρα, Patara)
N. Bonacasa
Odierna Gelemis,, in Licia, non lontano da Xanthos. Il nome deriverebbe dall'eroe eponimo Pataros; ma Stefano Bizantino (Lex., s. [...] in P. (Liv., xxxvii, 15 la dice caput gentis) e la città venne definita μητροπολις τοῦ Λυκίων ἔϑνους. Nel 62 a. C. ValerioFlacco vi tenne il suo proconsolato, ma più tardi la carica fu sostituita, e per tutto l'Impero, con un legatus Augusti. Onori ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio I Latium et Campania: Roma
Francesca de Caprariis
Roma
I caratteri naturali e le fasi più antiche
Che il fato di R. fosse evidente già nella sua posizione geografica [...] Porticus Aemilia, completata dai censori del 174 (Q. Fulvio Flacco e A. Postumio Albino), essi pure impegnati nello sviluppo del secolo. Proprietario degli Horti Luculliani era in questo periodo D. Valerio Asiatico (Tac., Ann., XI, 1) e non è ...
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PITTURA
R. Bianchi Bandinelli
L'impulso a delineare forme visibili col disegno è spontaneo all'uomo in qualunque stadio del suo sviluppo storico (nel quale è, ovviamente, compreso anche il periodo che [...] . 209 M: trionfo di L. Papirio sui Sanniti, 372 a. C.; di M. Fulvio Flacco sui Volsiniensi, 264 a. C.; Plin., Nat. hist., xxxv, 22: vittoria di M. Valerio Messalla contro Cartaginesi e Siracusani 263 a. C. e vittoria asiatica di Scipione, trionfo del ...
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TEATRO e ODEON (ϑέατρον, theatrum)
P. E. Arias
1. - La parola ϑέατρον, derivata quasi sicuramente dal verbo ϑεάομαι ("guardo, sono spettatore"), indicò in origine soprattutto la massa degli spettatori, [...] Apollinis (Liv., xl, 51) e poi nel 174 a. C. sotto i censori Q. Fulvio Flacco e Q. Postumio Albino (Liv., xli, 27, 5); ancora nel 154 a. C. fu creato un t. sotto i censori Valerio Messalla e Cassio Longino (Val. Max., ii, 4, 2). Ma di questi t., come ...
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