Riformatore indiano (n. 1479 - m. 1531), fondatore di una nuova setta visnuitica; autore di trattati e opere di carattere filosofico-religioso. La sua dottrina, fondata sull'antico Vedānta, porta il nome di "monismo puro" (śuddhādvaitamata) e, a differenza di tanti altri sistemi indiani, tiene in nessun conto le pratiche ascetiche. Esalta invece il culto e l'amore (bhakti) per Kṛṣṇa e per la divina ...
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La filosofia dell'assoluto, di cui Śaṅkarācārya "Śańkara il maestro", tuttora tenuto in gran conto nell'India, fu il precipuo rappresentante (verso la prima metà del IX secolo). Il suo monismo assoluto [...] , non ne modifica l'essenza così come non ha alcun influsso sul mago la fantasmagoria ch'egli suscita. Forme seriori della filosofia dell'assoluto sono il viśiṣṭa-advaita di Rāmānuja (XII secolo) e il śuddha-advaita di Vallabhācārya (XV secolo). ...
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Vedanta
Vedānta
Denonimazione comune a varie correnti filosofiche (➔ anche Śaṅkara; Madhva; Rāmānuja; Vedānta Deśika) che si richiamano esplicitamente alle Upaniṣad, di cui sistematizzano in vari modi [...] degli studiosi tendono a considerare Nimbārka debitore di Rāmānuja e a collocarlo prima o dopo Madhva.
Śuddhādvaita
Vallabhācārya (1479 ca. - 1532) è considerato il fondatore di questa corrente che letteralmente si chiama «puro nondualismo», ma ...
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