Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] sullo stile più alto, detto tragico, in contrapposizione allo stile medio-basso, detto comico: una coppia di termini che arriva a del suo tempo, e sulla base di giudizi di valore e disvalore di carattere letterario o politico-culturale. Questi lo ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] «bravo»), ma se le vocali toniche sono [-ɛ-, -e-, -ɔ-, -o-] (vocali ‘medie’), in fine di parola si ha [-o] anche per -u latina ([ˈtembo] e non [ˈtembu , 1871-1950), malgrado il loro indubbio valore, hanno forse subito le conseguenze dell’inevitabile ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] le diverse anime della lingua reale: da un italiano uniforme e medio, per certi versi astratto, lontano sia dall’uso letterario sia dall di Roma ha per sé l’avvenire
L’enfasi sul valore simbolico della capitale e l’affermarsi della radio che proprio ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] da simili fenomeni si avvertirono più rapidamente nelle classi medio-alte, desiderose e capaci di integrarsi nel mutato pronomi lui, lei, loro come apparenti soggetti (in realtà con valore tematico, se anteposti al verbo, e rematico se posposti; ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] (seppure mai troppo bassa, ma piuttosto di tono medio) la quale doveva affiancare con vantaggio i grandi sé, cioè sul mito dell’antico, ma sull’oggettiva constatazione del valore letterario. Tra le due posizioni passa la differenza che distingue il ...
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DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] dall'Oglio all'Adige o sulle teste di ponte del Medio Adriatico o della Puglia si sono assestate, di là norma e le scelte degli autori, senza giudizi di valore letterario ma con giudizi di valore linguistico: quando la lingua di un autore si ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] già avevano posto l’accento sugli aspetti e sui valori sociali del comportamento linguistico. La situazione italiana presenta molti all’uso scritto del dialetto è stata portata dalla comunicazione mediata dal computer, in rete e per sms, dove è ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] il precedente schema si riduce a cinque elementi, perché fuori d’accento è stata neutralizzata l’opposizione tra medie chiuse e aperte:
(2) ī > /i/, ĭ, ē ed ĕ > /e ), priva quindi di valore distintivo, determinata automaticamente dalla ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] riconosciuto anche da Croce e Gentile, non a torto, un valore documentario: la ricchezza dei dati lo rende ancora oggi uno nel 1941, a seguito della riforma Bottai della scuola media, da due grandi linguisti, Bruno Migliorini e Giacomo Devoto ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] termine si è diffuso attraverso la migliore conoscenza della cucina medio-orientale: a parte il cuscus di cui si ha plurale in italiano, dal 1963, voce che ha assunto anche il valore traslato di «militante fanatico») è dall’ar. fidā’īyīn, ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, qualitativo, ecc.: la parte...