Pittrice ucraina (n. in Ucraina, 1885 - m. Parigi 1979); moglie di Robert. Passata l'infanzia a Pietroburgo, completò i suoi studî in Germania (Karlsruhe) e in Francia, stabilendosi definitivamente a Parigi [...] nel 1906. Nelle prime opere l'influenza di Gauguin e vanGogh si evidenzia nell'esasperazione del colore. Nel 1910 sposò R. Delaunay e affiancò la sua ricerca a quella del marito, in maniera del tutto personale, applicando gli studî sul simultaneismo ...
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Pittore (Monaco di Baviera 1896 - New York 1954). Si formò nell'acceso clima artistico monacense come decoratore; nel 1919 si iscrisse all'Accademia di belle arti che frequentò per un solo anno, precisando [...] ben presto, attraverso diverse suggestioni da V. vanGogh, E. Munch e M. Beckmann, uno stile personale (Cava, 1922, Monaco, Städtische Galerie). La sua opera, originale sintesi di contenuti satirico-politici di matrice espressionista e di ...
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Pittore dei Paesi Bassi (Groninga 1824 - L'Aia 1911). Si formò ad Amsterdam con due rappresentanti della pittura romantica, J. A. Kruseman e J. W. Pieneman. Dimorò qualche tempo in Germania e a Parigi [...] , 1861, Londra, Tate Gallery) e alla storia del popolo ebreo. Ebbe particolare importanza per la formazione artistica di V. vanGogh, che lo ricorda con molta ammirazione nelle sue lettere. n Il figlio Isaac (Amsterdam 1865 - L'Aia 1934), formatosi ...
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Esposizione di arte moderna, tenuta nel 1913 a New York, presso l’armeria del 69° Reggimento. Per la prima volta furono presentate negli USA più di mille opere di artisti europei (scelte da A. Davies e [...] W. Kuhn) e americani della seconda metà del sec. 19° e contemporanei. Con opere di P. Cézanne, P. Gauguin, V. VanGogh, O. Redon, H. Matisse, M. Duchamp, C. Brancusi e, per l’arte americana, del gruppo degli Otto (The Eight), di modernisti come O. ...
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Storico dell'arte (Stoccolma 1907 - ivi 1992). Dapprima vicedirettore del museo di Göteborg, poi direttore del Museo Nazionale di Stoccolma (1944-58) e dal 1958 direttore generale, dal 1970 si è stabilito [...] , con l'allestimento di alcune mostre di notevole impegno culturale, si devono a lui studî sull'arte moderna (VanGogh, 1943) e specialmente sulla miniatura medievale (Le Haut Moyen Âge, 1957; La peinture romane, 1958: entrambi in collaborazione ...
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Pittore inglese (Rode, Somerset, 1876 - Londra 1919). Tornato a Londra, dopo alcuni viaggi all'estero, incominciò a interessarsi al neo-impressionismo; aderì al circolo di W. R. Sickert e al gruppo Cumberland [...] Market. Nel 1910 l'esposizione dedicata da R. Fry ai post-impressionisti gli rivelava Cezanne, Gauguin, Matisse, vanGogh; seguiva un viaggio a Parigi al ritorno dal quale, professandosi "neo-realista", costituiva con Ch. Ginner (1878-1954) e S. F. ...
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Fondazione istituita a Martigny (1978) dall’imprenditore svizzero Léonard Gianadda e dedicata al fratello Pierre, morto nel 1976. Promuove iniziative culturali e restauri e conduce un’importante attività [...] espositiva (Goya, 1982; Modigliani, 1990; Degas, 1993; Manet, 1996; Miró, 1997; vanGogh, 2000; Jean Fautrier, 2004; Picasso, 2007). Ne fanno parte una collezione di arte contemporanea e un parco di sculture, oltre a un museo archeologico e un museo ...
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Pittore (Mosca 1902 - Parigi 1976). A Parigi dal 1921 frequentò l'accademia della Grande-Chaumière e fu attratto dall'opera di vanGogh e di Matisse; le nature morte e le figure espressionistiche del primo [...] periodo, dal tocco denso, dal disegno fuso nel colore, mostrano l'influenza di Soutine. Anche dopo l'abbandono delle forme figurative (1939), la sua pittura è caratterizzata da un intenso cromatismo ...
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Scultore olandese (Amsterdam 1863 - ivi 1939) tra i più dotati e originali all'inizio del secolo nei Paesi Bassi. Dal 1903 ha lavorato anche con H. P. Berlage e altri architetti. Tra le sue opere un ritratto [...] in bronzo di vanGogh (Amsterdam, Stedelijk Museum); un autoritratto in bronzo e il monumento al generale De Wet (Otterlo, Rijksmuseum, Kröller-Müller). ...
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Pittore cèco (Boskovice 1883 - Marsiglia 1969). Da giovane svolse la sua attività a Parigi. Dopo aver subìto l'influsso degli impressionisti e di VanGogh ed essersi interessato alle esperienze fauves [...] e cubiste, si volse a una sorta di neorealismo. Ha risieduto per molti anni in Provenza e ha tratto da quel paesaggio le sue espressioni migliori ...
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van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...
islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta...