VENEZIA
Anna Bordoni
Massimo Costantini
Francesco Monicelli
(XXXV, p. 48; App. I, p. 1120; II, II, p. 1096; III, II, p. 1076; IV, III, p. 809)
Negli ultimi decenni è proseguito l'esodo dal centro [...] 1988, 750.000 visitatori in sei mesi), Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989), Andy Warhol. Una retrospettiva (1989), Da vanGogh a Picasso da Kandinskij a Pollock il percorso dell'arte moderna (1990), I Celti. La prima Europa (1991), Leonardo & ...
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Koons, Jeff
Giovanna Mencarelli
Artista statunitense, nato a York (Pennsylvania) il 21 gennaio 1955. K. si è formato (1972-1976) al Maryland Institute College of Art di Baltimora e alla School of the [...] archeologico nazionale, a cura di M. Codognato, E. Geuna, Napoli 2003; Blumen mythos. Flower myth. Von Vincent vanGogh bis Jeff Koons, hrsg. D. Ciuha, R. Bouvier, Louisiana Museum for Moderne Kunst Humlebæk, Fondation Beyeler, Riehen-Wolfratshausen ...
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Festa, Tano
Simona Ciofetta
Festa, Tano (propr. Gaetano)
Pittore, nato a Roma il 2 novembre 1938, morto ivi il 9 gennaio 1988. Si formò presso l'Istituto d'arte di Roma, diplomandosi in fotografia artistica [...] più pittorici e inquietanti: dalla serie di Omaggi al colore, degli anni Settanta, che presenta i nomi di Degas, Renoir, vanGogh o Picasso su sfondi di nuvole fatte di pennellate veloci, alla serie Coriandoli o alle opere degli anni Ottanta, dense ...
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SANTOMASO, Giuseppe, detto Bepi
Margherita ABBRUZZESE
Pittore, nato il 26 settembre 1907 a Venezia, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti, fu a contatto con l'ambiente di Gino Rossi e di Pio Semeghini [...] nel 1928. Recatosi ad Amsterdam nel 1937, vi allestì la sua prima personale e sentì l'influenza di VanGogh, in senso sia cromatico sia espressionistico; a Parigi cominciò a chiarire meglio la sua sensibilità cromatica attraverso l'ammirazione ...
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Pittore, nato a Dublino nel 1910; è il più noto esponente di quel movimento precipuamente britannico che possiamo definire neoromanticismo, impregnato di letteratura esistenzialista e surrealista, di amore [...] di Innocenzo X dal Velázquez (1951); Dog (1952); Man with dog (1954) e la serie di versioni degli autoritratti di VanGogh (1957).
Tenne la sua prima personale a Londra nel 1949; sue opere nei principali musei europei e americani; ha rappresentato la ...
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KOONING, Willem de
Ornella FRANCISCI OSTI
Pittore nordamericano, nato a Rotterdam, Olanda, il 24 aprile 1904; studiò otto anni all'accademia d'arte di Rotterdam. Negli S.U.A. dal 1926, è considerato [...] pennellate larghe e dense di colore, dai contorni calcati, dall'incontrollata violenza si è notata l'intensa emotività di VanGogh e la riservatezza di Mondrian senza che però i suoi grandi conterranei abbiano lasciato traccia nel suo stile. Dal ...
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MIRÓ, Juan
Italo FALDI
Pittore, nato a Montroig presso Barcellona il 20 aprile 1893. Iniziati gli studî alla Scuola di belle arti di Barcellona nel 1907, dovette abbandonarli nel 1910 per impiegarsi [...] . Nel 1941 lasciò Parigi per ritirarsi a Palma di Maiorca.
Le pitture iniziali del M. sono sotto l'influsso di VanGogh (Lo chauffeur, 1918) e dei fauves; successivamente è il cubismo ad interessarlo (Nudo con specchio, 1919). Nel 1921-22 dipinge ...
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SCHAPIRO, Meyer
Ales Rojec
Storico e critico dell'arte statunitense, nato in Lituania, a Šavli (oggi Šiauliai) il 23 settembre 1904. Giunto negli Stati Uniti nel 1907 e diventato cittadino statunitense [...] in Semiotica (1, 1969, 3, pp. 223-42). Sono dei brevi saggi anche i pochi libri che S. ha pubblicato: Vincent vanGogh (1950; trad. it., 1959) e Cézanne (1952; trad. it., 1959), The Parma Ildefonsus: a Romanesque illuminated manuscript from Cluny and ...
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PARRONCHI, Alessandro
Anna Dolfi
Poeta, traduttore e critico d'arte, nato a Firenze il 26 dicembre 1914. Ha insegnato Storia dell'arte nelle università di Urbino e di Firenze ed è tra i rappresentanti [...] artisti dall'inquietante modernità come Paolo Uccello e Michelangelo, o a protagonisti della pittura moderna come Degas e VanGogh, e del Novecento italiano e toscano (Soffici, Viani, Venturino, Rosai, Capocchini, Marcucci). Del 1964 è il suo libro ...
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WINTER, Fritz
Giovanna Casadei
Pittore tedesco, nato ad Altenbögge (Westfalia) il 22 settembre 1905, e morto a Herrsching a. Ammersee il 1° ottobre 1976. Figlio di un minatore, prima di dedicarsi alla [...] pittura ha lavorato in una miniera di carbone come elettricista. Impressionato da vanGogh, inizia a disegnare; dal 1927 al 1930 studia al Bauhaus di Dessau e, tra i suoi maestri, V. Kandinskij e P. Klee sono quelli che hanno più profondamente ...
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van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...
islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta...