Compositore statunitense (n. Miami Beach 1956). Formatosi alla Yale School of Music, nel 1983 ha dato vita alla M.G. Philarmonic, atipico ensemble musicale a cavallo tra il quartetto d’archi e la rock [...] band. Tra le sue composizioni si segnalano VanGogh video opera (1991), XVI per 16 v. (1993), Trance (1995), Love Bead (1997), The carbon copy building (1999), Potassium (2000), Gotham (2003), Shelter (2005). ...
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Pittore (Mosca 1902 - Parigi 1976). A Parigi dal 1921 frequentò l'accademia della Grande-Chaumière e fu attratto dall'opera di vanGogh e di Matisse; le nature morte e le figure espressionistiche del primo [...] periodo, dal tocco denso, dal disegno fuso nel colore, mostrano l'influenza di Soutine. Anche dopo l'abbandono delle forme figurative (1939), la sua pittura è caratterizzata da un intenso cromatismo ...
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Scultore olandese (Amsterdam 1863 - ivi 1939) tra i più dotati e originali all'inizio del secolo nei Paesi Bassi. Dal 1903 ha lavorato anche con H. P. Berlage e altri architetti. Tra le sue opere un ritratto [...] in bronzo di vanGogh (Amsterdam, Stedelijk Museum); un autoritratto in bronzo e il monumento al generale De Wet (Otterlo, Rijksmuseum, Kröller-Müller). ...
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Pittore cèco (Boskovice 1883 - Marsiglia 1969). Da giovane svolse la sua attività a Parigi. Dopo aver subìto l'influsso degli impressionisti e di VanGogh ed essersi interessato alle esperienze fauves [...] e cubiste, si volse a una sorta di neorealismo. Ha risieduto per molti anni in Provenza e ha tratto da quel paesaggio le sue espressioni migliori ...
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Pittrice (L'Aia 1856 - ivi 1922). Studiò all'accademia dell'Aia e fu insegnante di disegno a Rotterdam e ad Amsterdam. Dipinse nature morte, quadri d'interni e ritratti d'intonazione intensa e tragica [...] e di un colorito tetro, memore delle prime opere di VanGogh. Opere nel Gemeentemuseum dell'Aia e allo Stedelijk Museum di Amsterdam. ...
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Pittore (By, Värmland, 1868 - Biskra 1896). Studiò a Göteborg; poi (1893-95) dimorò a Parigi e in Belgio, e subì l'influsso di Gauguin e VanGogh. Visse poi ad Ajaccio e nell'Africa settentrionale. Dipinse [...] soprattutto ritratti e paesaggi, di colore intenso e disegno sintetico. La maggior parte delle sue opere nel museo di Göteborg ...
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Scrittore e critico d'arte francese (Saintes, Charente Maritime, 1838 - Parigi 1927). Un viaggio in Giappone (1873) gli fece conoscere gli artisti giapponesi, che egli definì i primi e più perfetti impressionisti. [...] Nel 1878, con Peintres impressionnistes, fornì importanti saggi su Sisley, Renoir, Morisot. Altre sue opere: L'art japonais, 1882; VanGogh, 1916; Renoir, 1924. ...
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Pittore (Hoga 1855 - Drottningholm 1923). Studiò a Stoccolma e a Parigi, dove assimilò lo stile impressionistico. Fu soprattutto paesista, accogliendo anche suggestioni da V. vanGogh e P. Gauguin. Fu [...] a capo (1896-1920) del Konstnärsförbundet, associazione svedese che combatteva il convenzionalismo accademico ...
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Critico d'arte (Reşiţa, Banato romeno, 1867 - Vevey 1935). Fu, in Germania, il maggior sostenitore dell'arte moderna: oltre a Entwick lungsgeschichte der modernen Kunst (1903), scrisse saggi su Cézanne, [...] Renoir, vanGogh e sulla pittura inglese dei secc. 18º e 19º. ...
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Pittore francese (Marsiglia 1875 - Nogent-sur- Marne 1948). Seguace di P. Gauguin, amico di Cézanne e VanGogh, dipinse nature morte, paesaggi della Provenza, nudi, in uno stile massiccio, arcaicizzante, [...] con influssi della pittura rinascimentale italiana ...
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van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...
islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta...