GRANDINETTI (Grandinetti Mancuso), Maria
Monica Grasso
Nacque il 27 ag. 1891 a Soveria Mannelli (Catanzaro) da Giovanni, agrimensore, e Angelina Maruca. Nel 1902 si trasferì con la famiglia a Napoli [...] di maggior realismo e di maggior forza espressiva, testimoniata da opere in cui è evidente l'influenza di P. Cézanne e V. VanGogh, come gli Scarponi (tav. V) o i due ritratti di bimbi (forse da identificarsi con i già menzionati Giuliano e Anna ...
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PALAZZI, Bernardino
Francesco Franco
– Nacque a Nuoro il 22 dicembre 1907, da Francesco e da Pasqualina Siotto.
All'età di otto anni iniziò a dipingere ad acquerello, incoraggiato dalla madre. Nel 1917 [...] colore attinse alla pittura ottocentesca di Jean Auguste Ingres, Auguste Renoir, Henri de Toulouse Lautrec, Edgar Degas, Vincent VanGogh, Claude Monet, Eduard Manet e Paul Cézanne, per limitarsi ai riferimenti principali: si vedano, a tal proposito ...
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MARCHIORI, Giuseppe
Claudio Stoppani
Nacque a Lendinara (Rovigo) da Ferruccio e da Concetta Callegari, il 18 marzo 1901. Appartenente a una facoltosa famiglia di farmacisti veneziani che aveva raccolto [...] come J. Ravenna e F. De Pisis (F. Tibertelli), sia a seguito dell'impressione provata per le opere di V. VanGogh alla XV Biennale di Venezia (1926) e del successivo soggiorno formativo a Parigi.
Alla fine del 1930 avviò la collaborazione con il ...
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CHECCHI, Arturo
Antonio Pandolfelli
Nacque da Emilio ed Erminia Vannucci il 29 settembre 1886 a Fucecchio (Firenze), dove, studente delle scuole professionali, fu avviato allo studio del disegno da [...] genuinamente nuovo e reattivo verso le persistenze preraffaellite come verso la stanca tradizione postmacchiaiola, attento alla lezione di VanGogh e di Cézanne i cui originali, però, ebbe modo di conoscere solo alla Biennale veneziana del '20 (Rosi ...
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DE WITT ANTONIJ (Antonij De Witt), Antonio
Rosella Siligato
Nacque a Livorno il 22 febbr. 1876 da Vittorio Antonij e da Palmira De Witt, proprietari di una agenzia marittima. La madre, con il cui cognome [...]
In una serie di paesaggi norvegesi e veneziani eseguiti tra il 1930 e il 1935 si notano, infine, reminiscenze di VanGogh e influenze degli studi che stava conducendo sullo spiritualismo Nabis e su Gauguin, che approderanno nel libro Vita e arte di ...
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CHAREUN, Raoul
Maria Elvira Ciusa
Più conosciuto con lo pseudonimo di Primo Sinopico, con il quale sin da ragazzo firmò le sue opere, questo pittore, illustratore e cartellonista nacque a Cagliari il [...] . Nella prima opera paiono chiari i richiami a Utrillo, e nelle altre due vien fatto di pensare per la tecnica a VanGogh e all'umanità derelitta rappresentata negli stessi anni da A. Martini e L. Viani.
Nel 1925, all'Esposizione internazionale di ...
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DANEO, Renato
Maddalena Malni Pascoletti
Figlio di Antonio, artigiano in legno, e di Edvige Koncnik, nacque a Trieste il 27 luglio 1905, fratello minore di Romeo. Alla pittura, "vocazione primitiva [...] e operosità. Visitò instancabilmente musei e gallerie e fondamentale per la sua produzione successiva fu la lezione di VanGogh, Gauguin e Cézanne. Studiò l'anatomia, sperimentò la ritrattistica, frequentò gli ambienti ove più vivo si svolgeva il ...
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BARTOLENA, Giovanni
Giorgio Di Genova
Nacque a Livomo, da antica e ricca famiglia, il 24 giugno 1866 (erroneamente alcuni riportano come data della sua nascita il 1869, altri il 1870). Nipote del pittore [...] fauve, a cui spesso egli è stato avvicinato, come è lontana dalle concezioni rivoluzionarie d'un Cézanne e d'un VanGogh. In sostanza, egli è un tipico pittore nato dall'humus macchiaiolo, al quale ha dato accento espressionistico per mezzo dei ...
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ESPRESSIONISMO
R. Bianchi Bandinelli
Il termine deriva da "espressione" ed è modellato su "impressionismo" (v.). Esso indica, correntemente, talune tendenze artistiche moderne le quali, distogliendosi [...] con equivalenti (si parla di espace spirituelle, cioè spazio spirituale, non materializzato mediante la prospettiva). I pittori vanGogh e Gauguin sono considerati i precursori dell'e.; il termine venne esteso, dal 1914, anche alla letteratura ...
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Pittura Naif
Flaminia Giorgi Rossi
Spontanea espressione di pittori autodidatti
Il termine francese naïf significa «ingenuo» ed è stato usato per indicare l’arte non colta, praticata da artisti autodidatti [...] , dove la ferocia delle belve è unita al racconto favoloso. La scelta di questi temi lo accosta a Rousseau, ma l’intensità con cui il pittore svolge il lavoro, la sua solitudine e l’esistenza allucinata lo rendono più simile a Vincent VanGogh. ...
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van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...
islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta...