Chimico (S. Miniato 1854 - Firenze 1905), prof. nelle univ. di Catania (1885-87), Roma (1887-92) e Firenze (dal 1892); socio corrispondente dei Lincei (1894). Autore di ricerche nel campo della chimica [...] inorganica (composti del vanadio, tallio, rodio, titanio, niobio, ecc.). ...
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Minerale scoperto dal chimico e mineralogista Marie-Adolphe Carnot (1839-1920). È un vanadato idrato di potassio e uranio, K2(UO2)2(VO4)2•3H2O, trimetrico, di colore giallo. Molto ricercato per l’estrazione [...] dell’uranio e del vanadio, è abbondante in lamelle cristalline o in masse polverulente nel Colorado (Montrose County e Mesa County), in Australia a Radium Hill, nel Katanga (Congo). ...
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granato
granato [Der. di "melagrana", per il suo colore rosso simile a quello del frutto] [CHF] Gruppo di minerali monometrici, miscele isomorfe di silicati diversi, nei quali sono presenti due metalli, [...] uno bivalente (calcio, magnesio, manganese, ferro ferroso), l'altro trivalente (alluminio, ferro ferrico, cromo, titanio, zirconio, vanadio), diffusi in molte rocce eruttive e metamorfiche, delle quali sono talora componenti essenziali (in base alle ...
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Chimico olandese (Ruinen, Drenthe, 1899 - 's-Gravenhage 1971), allievo di H. J. Bacher; tecnico della fabbrica di lampade Philips, è noto per le sue ricerche sui difetti reticolari (centri di colore) e [...] per aver studiato un metodo di preparazione, attraverso la decomposizione degli ioduri corrispondenti, di metalli (zirconio, afnio, vanadio, renio, ecc.) in uno stato duttile e di elevata purezza. ...
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solforico, acido Composto chimico contenente lo zolfo esavalente, di formula H2SO4. È un liquido incolore, inodore, fortemente corrosivo, di consistenza oleosa o sciropposa, solubile in acqua in tutti [...] operare in presenza di un catalizzatore; il platino supportato su amianto, usato in passato, è stato sostituito dal pentossido di vanadio (puro o supportato su gel di silice, con sali di potassio come promotori) che risulta meno sensibile del platino ...
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Intervento chirurgico di contenzione avente lo scopo di mantenere a contatto segmenti scheletrici interrotti nella loro continuità, fino alla formazione e alla consolidazione del callo osseo. È eseguita [...] Si pratica con fili, nastri, chiodi, viti, grappe, placche o bulloni di speciali metalli (acciaio inossidabile, titanio, vitallio, vanadio), con innesti auto-, omo-, o eteroplastici dei frammenti ossei. L’o. può essere temporanea o permanente secondo ...
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Nanoparticella dalla caratteristica struttura allungata, cava all’interno, tale da ricordare quella di un piccolissimo tubo. I n. di carbonio sono stati i primi a essere prodotti (1991) e rappresentano [...] . più nota e studiata. Oltre a quelli di carbonio, sono noti n. inorganici costituiti di silice, nitruro di boro, ossido di vanadio.
Struttura dei n. di carbonio
Nei n. di carbonio le ‘pareti’ del tubo sono costituite da atomi di carbonio legati tra ...
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Chimico (Londra 1833 - West Horsley, Leatherhead, 1915), allievo di R. W. Bunsen e di Th. Graham, professore di chimica a Manchester (1858-86). Partecipò attivamente alla vita pubblica, ricoprendo anche [...] la carica di parlamentare (1885-95); socio straniero dei Lincei (1907). Noto per gli studî nel campo della fotochimica (con R. W. Bunsen) e per essere stato il primo a isolare il vanadio allo stato puro. ...
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legato
legato [agg. Part. pass. di legare, dal lat. ligare] [CHF] Di materiale metallico in lega con altri; per es., lamierini di ferro l. per lamierini di ferro in lega con piccole percentuali di silicio, [...] ] Acciaio l.: acciaio al quale sono stati aggiunti in quantità variabile elementi particolari (nichel, cromo, molibdeno, vanadio, tungsteno, silicio, ecc.) allo scopo di ottenere proprietà meccaniche, chimiche e fisiche, che non è possibile ottenere ...
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Biochimico americano, nato a Varsavia il 14 novembre 1910. Si laureò nel 1936 all'università di California (Berkeley) e qui ha svolto la sua carriera di ricercatore: è divenuto professore di fisiologia [...] ricerche volte allo studio dei microcostituenti inorganici nelle piante, portarono alla messa a punto della funzione del vanadio e del molibdeno nella crescita delle alghe e delle piante superiori. Le ricerche successive furono rivolte allo studio ...
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vanadio
vanàdio s. m. [lat. scient. Vanadium, dal nome antico nordico della dea della bellezza, Vanadīs, identificata poi con la dea Freia]. – Elemento chimico di simbolo V, peso atomico 50,94, numero atomico 23, valenze 2, 3, 4 e 5, appartenente...
vanadato
s. m. [der. di vanad(ico), col suff. -ato]. – In chimica, nome dei sali dell’acido vanadico, dei quali i più comuni derivano dall’acido metavanadico, come il v. o metavanadato (v.) di ammonio.