(lat. Vandăli o Vandilii) Nome che indicò dapprima un vasto gruppo di popoli germanici orientali di cui facevano parte, tra gli altri, i Burgundi e i Goti, e si restrinse poi a una singola gente cui Tacito [...] politica, intesa alla ricerca di un equilibrio tra cattolici e ariani, tra Romani e V., incontrò l’ostilità del popolo vandalo, contrario alla romanità e al cattolicesimo. La forte reazione interna portò alla deposizione (530) di Ilderico da parte di ...
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Successore (m. 428) del re Godigiselo, riuscì a spezzare la resistenza franca alla marcia dei Vandali (406), varcando il Reno, saccheggiando tutta la Gallia e passando poi in Spagna (409), ove i Vandali [...] e le stesse città romane di Cartagena e di Siviglia (425). Inoltre, volendo acquistare il dominio del mare, s'impadronì della flotta romana, addestrando alla navigazione i Vandali; sembra che pensasse di invadere l'Africa, quando lo colse la morte. ...
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Nipote (m. 523) di Genserico, succedette al fratello Guntamundo (496) nel regno africano dei Vandali. Entrato nell'orbita della politica di Teodorico re degli Ostrogoti in Italia, ne sposò la sorella Amalafrida. [...] Tenne però buone relazioni con l'imperatore Anastasio e si dimostrò moderato verso i cattolici ...
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Salì al trono nel 530, spodestando il re Childerico. Venuto in contrasto con Bisanzio, fu sconfitto da Belisario a Tricamaro, a 30 km da Cartagine (dic. 533). G. si arrese (apr. 534) e gli vennero lasciati [...] alcuni possessi nella Galazia, mentre il regno vandalo veniva incorporato nell'Impero. ...
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Nipote (m. 496) del re Unnerico, salì al trono nel 484, alla morte dello zio. Fautore d'una politica di ravvicinamento ai cattolici, mitigò prima la persecuzione, aprendo poi, nel 494, le chiese cattoliche e richiamando i vescovi. Combatté i Mauri e tentò senza successo di ricuperare la Sicilia. Nonostante l'intolleranza dimostrata nei confronti di Draconzio (v.), G. si rese in generale benemerito ...
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Figlio (457 circa - 533) di Unnerico e della bizantina Eudocia: divenuto re nel 523, fu favorevole ai cattolici e agli imperatori bizantini Giustino e Giustiniano. Deposto perciò nel 530 da Gelimero, pronipote di Genserico, fu ucciso all'avvicinarsi dell'esercito di Belisario ...
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Re (477-484) dei Vandali; figlio primogenito di Genserico, sposò una figlia di Teodorico I re dei Visigoti e in seconde nozze Eudocia, figlia di Valentiniano III (456). Mirò ad assicurare la successione [...] al trono al figlio Ulderico. Dapprima fu arrendevole verso l'imperatore romano d'Oriente, Zenone; poi, alla fine del proprio regno, sicuro da ogni pericolo dall'Oriente, perseguitò i cattolici che non ...
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Figlio (m. 477) del re Godigiselo, successe al fratellastro Gunderico nel 428. Dalla Spagna tentò la conquista dell'Africa, sollecitato, sembra, dal governatore stesso di quella provincia, il romano Bonifacio. L'avanzata fu arrestata soltanto quando l'imperatore d'Occidente riconobbe a G. il possesso della Numidia (435). Ma nel 439 G. ruppe l'accordo occupando Cartagine, per passare, l'anno successivo, ...
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Martirizzata, secondo tardiva leggenda, da parte dei Vandali (inizio sec. 5º), per avere difeso la sua verginità; sepolta in Bar-sur-Aube, dove è venerata come patrona. Festa, 1º ottobre. ...
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(lat. Burgundii e Burgundiones) Popolazione del gruppo germanico orientale, forse in origine affine ai Vandali e probabilmente proveniente dalla Scandinavia. Stanziati nel 1° sec. in Pomerania e nella [...] zona della Netze e della Vistola, migrarono poi verso S insieme ai Vandali. Nella grande invasione della Gallia del 5° sec. entrarono nel territorio dell’Impero stanziandosi lungo il Reno, fra Worms e Magonza, dove formarono un loro Regno, con ...
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vandalico
vandàlico agg. [der. di vandalo] (pl. m. -ci). – 1. Dei Vandali, antica popolazione germanica orientale che all’inizio del 5° sec. invase e devastò la Gallia, passando quindi nella penisola iberica e nell’Africa settentrionale e...
vandalismo
s. m. [der. di vandalo, sull’esempio del fr. vandalisme]. – Tendenza a rovinare, distruggere, guastare senza necessità e senza ragione, per gusto perverso o per sciocca e malintesa ostentazione di forza, o anche per incapacità a...