Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] sé e lo conduce ad Antiochia di Siria, e qui può svolgere liberamente la sua attività di annuncio del Vangelo tra i gentili (circa 42 1920, a Milano, da don Giovanni Rossi (v.), e approvato nel 1950. Si propone di portare nel mondo la testimonianza ...
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Invocazione rivolta a Dio, alla divinità, con la parola o col pensiero, per chiedere aiuto, protezione, salute, favori.
Tipologie
La p. è un fenomeno religioso di larghissima diffusione: benché finora [...] p. più antica sembra essere il Padre nostro, che i Vangeli fanno risalire a Gesù stesso; in s. Paolo si eucaristica (per es., per la liturgia bizantina: le anafore di s. Giovanni Crisostomo e di s. Basilio). In Occidente, invece, per circa un ...
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Storico e filologo (Hameln 1844 - Gottinga 1918), professore a Greifswald, Halle, Marburgo, Gottinga. La sua opera abbracciò insieme gli studî biblici (Antico e Nuovo Testamento) e arabistici. Nel campo [...] , W. considerò Marco come il Vangelo più antico, ma segnalò l'esistenza di stadî diversi della tradizione; ed ebbe una propria teoria, non accolta con fortuna, su Giovanni, in cui credette di scoprire una redazione originaria, dipendente da ...
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Teologo protestante liberale (Karlsruhe 1832 - Baden-Baden 1910), prof. a Heidelberg (1861), poi a Strasburgo (1878-1904). Critico ed esegeta del Nuovo Testamento, di vasta erudizione, razionalista, nel [...] fonti (proto-Marco e Logia di Matteo): Die synoptischen Evangelien (1863); Synoptiker (3a ed. 1901); nel IV Vangelo, datato alla fine del 1º sec., vede una chiara impronta ellenizzante e nega l'attribuzione all'apostolo Giovanni (Evang. des Joh., 2a ...
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(gr. Βοανηργές) Soprannome attribuito nel Vangelo (Marco 3, 17) ai due apostoli Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, e interpretato nel Vangelo stesso come «figli del tuono», per il loro carattere impetuoso. ...
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IRLANDA (A. T., 49-50)
Herbert William OGDEN
Mario SALFI
Fabrizio CORTESI
Pino FORTINI
David Bayne HORN
Giacomo DEVOTO
Herbert John FLEURE
Eleanor HULL
Arthur POHAM
Thomas BODKIN
Edward DENT
Walter [...] far bottino, fu assai grave: appunto durante una di queste incursioni, Giovanni Scoto Eriugena (v.) abbandonò il suo monastero e si grandi iniziali a foggia di monogrammi all'inizio di ogni Vangelo, è un miracolo di complessa ed elaborata fattura. ...
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ROMANTICISMO
Giuseppe GABETTI
Giovanni MAVER
Giulio Carlo ARGAN
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. Movimento spirituale che, tra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento, si estese a tutti i popoli d'Europa, determinando [...] verso la bellezza che è in ogni cosa, il sentimento dell'identità di verità e bellezza e l'anelito verso "ce qu'il y a , per la parte che più direttamente li riguardava, il vangelo degli Slavi) a Schelling e ai fratelli Schlegel che specialmente ...
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LITURGIA (λειτουργία, o λῃτουργία)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Umberto CASSUTO
Cuniberto MOHLBERG
Egidio CASPANI
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Nicola TURCHI
Presso i classici significa un servizio (ἔργον) intrapreso a favore del [...] S. Giovanni Crisostomo, di S. Basilio e dei "presantificati"; l'Euchologion, in slavo Trebnik, pontificale e rituale completo; l'Apostolos (epistole) e l'Evangelion (vangeli). Per l'ufficiatura: lo Psalterion; l'Horologion per l'officio ordinario; l ...
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IMPERATORE e IMPERO
Giuseppe CARDINALI
Francesco ERCOLE
Antichità romana. - Epoca repubblicana. - La parola imperator in origine significa genericamente colui il quale imperat, chiunque, cioè, sia [...] ecclesiastico che, già timidamente affermato da Onorio di Autun, da Giovannidi Salisbury, da Rufino nel sec. XII imperiale, che di nuovo sventolò sui Comuni d'Italia e su Roma papale. E, se la bolla di Bonifacio era stata il vangelo, onde si era ...
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TOLSTOJ, Lev Nikolaevič
Giovanni Maver
Tanto il padre, quanto la madre di T. appartenevano all'alta aristocrazia. Sin dai tempi di Ivan il Terribile i Tolstoj avevano coperto importanti cariche militari [...] v čem ego suščnost′, come si ha da leggere il Vangelo e in che ne consiste l'essenza, 1896, ecc.), sul voll. 2, Pietroburgo 1901-02 (cfr. la trad. francese del vol. I a cura di Prozor e Persky, Parigi 1903); R. Rolland, Vie de T., Parigi 1911; F. ...
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vangelo
vangèlo (ant. vangèlio, letter. evangèlo o evangèlio) s. m. [dal lat. tardo, crist., evangelium, adattamento del gr. crist. εὐαγγέλιον, propr. «buona novella», comp. di εὐ «bene, buono» e ἄγγελος «messaggero, annuncio»]. – 1. a. Nome...
vangelista
s. m. (pl. -i). – Variante ant. o pop. di evangelista (nel sign. 1): Di voi pastor s’accorse il Vangelista (Dante), qui per antonomasia s. Giovanni come autore dell’Apocalisse.