(gr. ᾿Αποκάλυψις) Titolo di scritti, canonici o apocrifi, contenenti rivelazioni relative ai destini ultimi dell’umanità e del mondo. Il più noto è il libro accolto nel canone del Nuovo Testamento. Nelle [...] Vespasiano. Circa l’autore dell’A., si chiama egli stesso Giovanni e fu presto identificato con l’autore del quarto Vangelo; ma l’esegesi moderna, rilevando le profonde diversità stilistiche fra i due scritti (non meno profonde quelle dottrinali, per ...
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Missionario evangelico (n. Barnsley, Contea di York, 1832 - m. in Cina 1905). Inviato (1854) in Cina dalla Chinese evangelization society, dopo qualche anno si staccò dall'istituzione missionaria e continuò [...] da solo la sua attività. Durante un intervallo di riposo in patria concepì il disegno di portare il Vangelo nelle undici province della Cina interna non ancora toccate dalla penetrazione missionaria: fu questo l'atto di nascita della futura China ...
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Teologo (Bremgarten 1504 - Zurigo 1575). Tornò dai suoi viaggi di studio in Germania convertito alla Riforma: e a Zurigo dal 1531 successe a Zwingli. Guidò e organizzò con mano abile e salda la chiesa [...] zurighese, sostenendo di fronte al Consiglio il diritto dei pastori di decidere sulla base del Vangelo in questioni anche politiche. Nel Consensus Tigurinus (1549) poté raggiungere l'accordo con Calvino, aderendo alla sua dottrina sull'eucaristia. La ...
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Filosofo inglese, nato a Leamington (Warwick) il 4 settembre 1818, morto a Hampstead il 5 luglio 1899. Occupatosi prima di studî religiosi e storici, restò poi tanto affascinato dalle dottrine del Comte, [...] da dedicarsi totalmente a un'entusiastica opera di diffusione e di propaganda del nuovo vangelo positivistico, nella quale trasferì tutta la nativa ecclesiasticità del suo temperamento, dando al positivismo l'aspetto d'una nuova "religione dell' ...
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Anastasio I, santo
Alessandra Pollastri
Successe a papa Siricio. Il Liber pontificalis menziona la sua origine romana, il nome del padre, Massimo, e la durata del suo pontificato in tre anni e dieci [...] A. avrebbe scritto ai vescovi della Germania e della Burgundia in cui si ordina "apostolica auctoritate" che durante la lettura del vangelo i presbiteri e tutti gli altri presenti si dispongano in piedi e a capo chino, si proibisce di accogliere nel ...
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Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] codex augiensis, di s. Paolo, sec. 9°, a Cambridge), il G3 (codex boernerianus, di s. Paolo, sec. 9°, a Dresda), l’H dei Vangeli (sec. 9°, ad Amburgo), l’H degli Atti (sec. 9°, a Modena), l’I (cod. Freer II, dal nome del collezionista che lo acquistò ...
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Informatica
Dispositivo hardware o software, o entrambi, che rileva e converte nel codice di macchina, trasferendoli all’unità centrale, dati registrati su un opportuno supporto.
Istruzione
Nelle università [...] latina, colui che, per incarico (ministero) conferitogli dal vescovo, è autorizzato a leggere la parola di Dio (eccetto il Vangelo, la cui lettura è riservata al diacono e al sacerdote) nelle assemblee liturgiche. In mancanza di un l. possono essere ...
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Nome (dal lat. mediev. gradalis «vaso, recipiente», da cui il fr. Graal) dato in un ciclo leggendario medievale al calice o piatto usato da Gesù nell’Ultima Cena o al recipiente in cui si conservava il [...] suo sangue. La leggenda del G., formata da una fusione di elementi derivati dal Vangelo apocrifo di Nicodemo e da scritti affini che raccontavano la storia di Giuseppe d’Arimatea, e di altri appartenenti a leggende celtiche, narra di un eroe puro ( ...
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Storico e teologo russo (n. 1863 - m. Sofia 1937); insegnò a Pietroburgo, e dal 1921 a Belgrado e a Sofia. Appartenne alla corrente teologica più tradizionalistica. Opere principali: Blažennyi Feodorit, [...] Kirrskij ("Il beato Teodoreto, vescovo di Cirro", 1890); Blagovestie sv. apostola Pavla po ego proischoždeniju i suščestvu ("La predica del Vangelo di s. Paolo apostolo, secondo la sua origine e la sua essenza", 1897); dal 1905, dopo la morte di A ...
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UTRAQUISTI
. Così furono detti quei seguaci di Jacobello di Stribro professore dell'università di Praga il quale nel 1414 cominciò a sostenere il diritto dei laici a comunicarsi sotto le due specie (sub [...] utraque specie) del pane e del vino alla pari dei sacerdoti, e conforme al cap. VI del Vangelo di San Giovanni. Ian Hus approvò questo punto di vista che divenne anzi caratteristico della riforma religiosa boema, i cui adepti presero per emblema il ...
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vangelo
vangèlo (ant. vangèlio, letter. evangèlo o evangèlio) s. m. [dal lat. tardo, crist., evangelium, adattamento del gr. crist. εὐαγγέλιον, propr. «buona novella», comp. di εὐ «bene, buono» e ἄγγελος «messaggero, annuncio»]. – 1. a. Nome...
vangele
vangèle (o evangèle) s. f. pl. [dal lat. evangelia, pl. di evangelium «vangelo»]. – Antica forma di plur. di vangelo, limitata alla formula giurare alle sante V., o alle sante die V., per il santo vangelo di Dio (lat. ad sancta Dei...