OMEOSTASI
Alessandro Pilo
. Il termine homeostasis fu per la prima volta introdotto nel 1929 dal fisiologo americano W. B. Cannon e definito come "le reazioni fisiologiche coordinate che mantengono [...] .
In conclusione dall'esempio appaiono alcune caratteristiche generali che un sistema di controllo deve possedere; anzitutto deve esistere una componente sensibile alla variabile da regolare, la cui uscita cambi in funzione dei cambiamenti di questa ...
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Agraria
Operazione consistente nell’estrarre dal terreno l’apparato radicale di una pianta (di norma cresciuta in semenzaio), eventualmente insieme col pane di terra, e nel collocare la pianta a dimora. [...] la forma di rigetto più tipica e frequente, controllata nella maggior parte dei casi dalla terapia immunosoppressiva e alcune patologie renali che possono recidivare con una frequenza variabile dopo il t., quali la nefropatia diabetica, la porpora ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire [...] -empirica s’identifica con l’esperienza interna, risultando variabile e soggettiva e potendo sempre presentare dei gradi, mentali allo scopo di essere, per così dire, visionate, controllate e corrette, anche se vari filosofi della mente, come G ...
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Insieme dei provvedimenti rivolti a controllare, sostenere e riattivare funzioni organiche depresse o compromesse. Il termine può assumere significato sensibilmente diverso a seconda che si riferisca [...] , tra l’altro, il controllo strumentale delle funzioni respiratoria e cardiocircolatoria e degli equilibri metabolici. A tale scopo l’operato, subito dopo l’intervento, viene trasportato e trattenuto per un tempo variabile in una sala adiacente a ...
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Biologia
In ematologia, parte liquida del sangue (circa il 55% della massa totale, nella quale è compresa anche la parte corpuscolata: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), di color giallo chiaro, [...] del flusso del campo magnetico generato da un’intensa corrente variabile che scorre in un avvolgimento posto nell’anello centrale a p. (costituiti da una matrice di microplasmi opportunamente controllati). I p. sono impiegati anche come sorgenti di ...
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In fisica, in chimica e in ingegneria, si dice di quanto è relativo al nucleo atomico.
La fisica n. è la branca della fisica che, studiando le proprietà dei nuclei atomici, permette da un lato di indagare [...] E. Fermi, che nel 1934 aveva ottenuto a Roma la prima reazione controllata e che realizzò il primo reattore n. nel 1942, a Chicago), che kiloton (1 kiloton =1000 t di tritolo) e variabile da frazioni a qualche decina di kiloton. Successivamente, sono ...
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Microrganismi unicellulari precedentemente inclusi nel regno Procarioti, ma attualmente considerati un dominio a sé stante, quello dei Bacteria.
Numerose attività metaboliche dei b. condizionano le possibilità [...] l’acido N-acetilmuramico) e da una peptidica (variabile nei diversi gruppi batterici). Al peptidoglicano si accompagnano I b. VNC non vengono rilevati nel corso dei normali controlli microbiologici, ma possono tornare a uno stato normale una volta ...
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Elemento chimico bivalente di numero atomico 12, peso atomico 24,312, simbolo Mg, del 2° gruppo del sistema periodico.
Chimica
Generalità
È noto fin dal 1808, quando H. Davy ne descrisse la preparazione [...] fanghi in uscita dagli ispessitori hanno una concentrazione in Mg(OH)2 variabile fra il 10 e il 15%, subiscono dapprima un lavaggio con quali il riscaldamento, a temperatura strettamente controllata, si ottiene per irraggiamento mediante resistori ...
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Strutture antigeniche di tipo proteico presenti sulla superficie dei globuli rossi e riconosciute da anticorpi specifici. Furono scoperti nel 1900 da K. Landsteiner. Attualmente sono state individuate [...] La frequenza degli antigeni del sistema AB0 è molto variabile nelle diverse popolazioni (➔ razza).
Le specificità antigeniche rimane invariata. In sintesi, esiste un gene H che controlla la trasformazione di una sostanza di base o precursore in ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
vino
s. m. [lat. vīnum (prob. voce di origine mediterranea, come anche il gr. οἶνος)] (si tronca di regola in alcune denominazioni, in cui è seguito da un agg. che comincia per consonante, come vin dolce, vin greco, vin santo). – 1. a. Prodotto...