GENE
Burke H. Judd
Storia e problematiche della ricerca. - La doppia elica del DNA. - La fase esplosiva nell'evoluzione del concetto di g. (v. anche codice genetico, in questa Appendice; genetica, XVI, [...] anni Sessanta, si registrarono rapidi progressi fu lo studio del controllo dell'attività genica nei Batteri e nei virus. Un'insolita ; è chiaro, comunque, che la giunzione è un evento variabile e implica numerose sequenze di giunzione (J), il che dà ...
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INGEGNERIA GENETICA
Vittorio Sgaramella
L'i.g. può essere definita una scienza (G. Radnitzky, 1982) diretta allo studio e alle applicazioni di modificazioni controllate apportabili al patrimonio genetico [...] così concorrere ad aumentare, e non a deprimere, la variabilità genetica.
Definire l'i.g. quindi non è questione 1990; L. De Carli, comunicaz. pers. 1991).
Rischi e controlli. - In quanto potenziamento e accelerazione dell'evoluzione biologica l'i.g ...
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Con il termine b. dev'essere inteso, nel senso più ampio, qualsiasi processo produttivo che preveda l'utilizzo di agenti biologici, cellule o loro prodotti. Si tratta di una disciplina applicativa, caratterizzata [...] coltura, a contatto con l'antigene. Dopo un tempo variabile, in funzione del protocollo d'immunizzazione utilizzato, si devono in animali, in quanto la loro preparazione è difficilmente controllabile, sì che possano essere prodotti con efficienza su ...
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OMEOSTASI
Alessandro Pilo
. Il termine homeostasis fu per la prima volta introdotto nel 1929 dal fisiologo americano W. B. Cannon e definito come "le reazioni fisiologiche coordinate che mantengono [...] .
In conclusione dall'esempio appaiono alcune caratteristiche generali che un sistema di controllo deve possedere; anzitutto deve esistere una componente sensibile alla variabile da regolare, la cui uscita cambi in funzione dei cambiamenti di questa ...
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IMMUNITÀ
Gino Doria
(XVIII, p. 893; App. II, II, p. 8; III, I, p. 844; IV, II, p. 155)
L'i. o resistenza dell'individuo verso le malattie infettive risulta dalla risposta dell'organismo contro l'invasione [...] tipi k e λ, possiedono due campi, di cui l'uno nella regione variabile (V) l'altro nella regione costante (C). Le catene H di o da induzione delle cellule T soppressorie.
Il controllo idiotipico implica la presenza di idiotopi sui recettori delle ...
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Progetto genoma
Antonio Fantoni
(App. V, iv, p. 290)
Negli anni Novanta vi è stato un grande sviluppo di questo programma di analisi genetica: ora si possono distinguere i risultati ottenuti con i 'piccoli [...] e all'analisi nucleotidica del gene, incluse le regioni di controllo della sua espressione.
b) Clonare tutto il genoma umano di sequenze ignote, spesso ripetute a tandem un numero variabile di volte (VNTR, Variable Number of Tandem Repeats) ...
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MUTAGENESI
Luciana Migliore
La m. è il processo di alterazione dell'informazione genetica, sia a livello di singoli geni, sia a livello cromosomico, sia a livello di genoma; comprende anche l'insieme [...] l'evoluzione dipende dalla continua produzione di variabilità genetica (che è responsabile della produzione di evento fondamentale da un punto di vista evolutivo e viene controllata a livello genetico: questo è stato indirettamente dimostrato in ...
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Acidi nucleici
Erwin Chargaff
di Erwin Chargaff
Acidi nucleici
sommario: 1. Introduzione. a) Il problema della cellula vivente. b) Le sostanze presenti in una cellula sono uguali a quelle che ne vengono [...] classi di RNA ribosomiale (rRNA): una classe ha un peso molecolare variabile da 1 ad 1,5 milioni, mentre l'altra, più leggera, , devono essere correlati tra di loro da molteplici controlli e complicati equilibri. Se si considera che la biosintesi ...
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NEUROSCIENZE
Antonio R. Damasio
Francesco Clementi
Vincenzo Bonavita e Simone Sampaolo
Autocoscienza di Antonio R. Damasio
Sommario: 1. Introduzione. 2. La creazione delle immagini nella mente. a) [...] trasmissione del segnale) solo quando è stato legato dal suo mediatore, la sua attività è controllata dalla costante di equilibrio (Kd) del complesso mediatore-recettore, variabile da 10-3 a 10-12 M e tipica per ogni complesso mediatore-recettore. In ...
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Acqua
Ven Te Chow
John W. Boylan e Kurt Kramer
di Ven Te Chow, John W. Boylan e Kurt Kramer
ACQUA
Acqua di Ven Te Chow
sommario: 1. L'acqua in natura. a) La scoperta dell'acqua. b) Il ciclo idrologico. [...] l'uomo ha sempre dovuto affrontare il problema di pianificare e controllare l'uso delle riserve idriche. L'impegno d'oggi è però L'altra fonte di acqua, quella bevuta, è molto più variabile nel suo volume, poiché dipende dalle abitudini, usanze, ecc. ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
vino
s. m. [lat. vīnum (prob. voce di origine mediterranea, come anche il gr. οἶνος)] (si tronca di regola in alcune denominazioni, in cui è seguito da un agg. che comincia per consonante, come vin dolce, vin greco, vin santo). – 1. a. Prodotto...