ORMONI (XXV, p. 571; App. II, 11, p. 460)
Giovanni Battista Marini-Bettolo
Paolo Marrama
Michele Sarà
Generalità e aspetti strutturali. - Negli ultimi anni le ricerche hanno consentito in molti casi [...] "equilibrio variabile" e cioè come la risultanza di un continuo adeguamento dinamico alle variabili ambientali a livello plasmatico in due forme interscambiabili fra loro: una forma "libera", di entità minima, e una forma "legata", in un equilibrio ...
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Sistematica. - Le definizioni e delimitazioni degli ordini, famiglie, generi e specie nella classe degli Schizomiceti-raggruppante i batterî - sono periodicamente oggetto di revisione, soprattutto ai livelli [...] . - Appendici filamentose non presenti in ogni specie e in numero variabile da una o poche unità ad alcune diecine per cellula. Il numero di atomi di C. Anche l'energia che si libera nel corso di tale processo è accumulata nel sistema ADP-ATP ...
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Gli organismi pluricellulari hanno la necessità di specificare numero e caratteristiche funzionali delle singole cellule che li compongono, organizzarle in tessuti e organi, e orchestrarne la funzione. [...] o più tipi di recettori esposti sulla superficie cellulare con un'affinità variabile (in genere recettori a bassa affinità legano i f. di c. espresse dalla cellula cresce il livello di β catenina libera.
Principi generali
Lo studio dei f. di c., ...
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OMEOSTASI
Alessandro Pilo
. Il termine homeostasis fu per la prima volta introdotto nel 1929 dal fisiologo americano W. B. Cannon e definito come "le reazioni fisiologiche coordinate che mantengono [...] "È la costanza dell'ambiente interno condizione di vita libera e indipendente.... Tutti i meccanismi vitali comunque vari hanno che implicano le grandezze relative di numerose variabili. Una descrizione puramente verbale dei meccanismi omeostatici ...
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MUTAZIONE (XXIV, p. 165)
Giuseppe Montalenti
Nel 1880 H. de Vries (v., XII, p. 711) trovò presso Hilversum in Olanda una pianta, la Oenothera lamarckiana che, sfuggita da qualche giardino, si era rinselvatichita [...] mutazioni; e se queste, in condizioni di vita libera, non dànno origine ad altrettante razze, ciò devesi il tasso delle mutazioni spontanee. Questo è sempre piuttosto basso e variabile per i diversi fattori e nei varî organismi; nella Drosophila si ...
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Genetica
HHarold Leslie K. Whitehouse
Claudio Barigozzi
Leslie C. Dunn
Giuseppe Montalenti
di Harold Leslie K. Whitehouse, Claudio Barigozzi, Leslie C. Dunn, Giuseppe Montalenti
GENETICA
Genetica
di [...] o una commistione dei due tipi; 2) il rapporto notevolmente variabile tra i tre tipi di piante si spiegherebbe se il collocato a 1,5 unità di ricombinazione dall'estremità libera (convenzionalmente la sinistra) del cromosoma X. Questo cistrone ...
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Cellula, fisiologia e patologia
Jacopo Meldolesi
Sommario: 1. Introduzione. 2. Fisiologia della cellula: a) generalità; b) la membrana plasmatica; c) sistemi di giunzione; d) nucleo; e) citosol; f) [...] per il Ca2+ e lo legano quindi già a basse concentrazioni di ione libero (da 0,1 a 1 µM) presenti nel citosol.
Quest'ultima considerazione dei tessuti di origine, accompagnate da un variabile stato di sdifferenziamento e da frequenti aberrazioni di ...
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Neoplasie
FFrancesco Squartini e Luigi Califano
di Francesco Squartini e Luigi Califano
NEOPLASIE
Oncologia umana
di Francesco Squartini
sommario: 1. Introduzione. 2. Epidemiologia e frequenza: a) i [...] il tempo di duplicazione del volume tumorale, fra l'altro assai variabile da caso a caso, non è sempre un indice attendibile dei organi linfatici: Kaplan e Brown ritengono possibile la liberazione dai tessuti irradiati di un fattore leucemogeno, e ...
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Immunologia e immunopatologia
GGiorgio Cavallo
Antonio Ascenzi e Cesare Bosman
Jan G. Waldenström
di Giorgio Cavallo, Antonio Ascenzi e Cesare Bosman, Jan G. Waldenström
IMMUNOLOGIA E IMMUNOPATOLOGIA
Immunologia [...] del macrofago stesso. Da ciò consegue che gli antigeni rimangono liberi nel sangue o nei tessuti e possono evidentemente venire a contatto costante, mentre l'altra metà è altamente variabile. Un amminoacido in una determinata posizione nella parte ...
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NEUROSCIENZE
Antonio R. Damasio
Francesco Clementi
Vincenzo Bonavita e Simone Sampaolo
Autocoscienza di Antonio R. Damasio
Sommario: 1. Introduzione. 2. La creazione delle immagini nella mente. a) [...] dalla costante di equilibrio (Kd) del complesso mediatore-recettore, variabile da 10-3 a 10-12 M e tipica per ogni l'utilizzazione del glucosio e incrementa il calcio libero intracellulare; negli astrociti altera i meccanismi di regolazione ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
scatto
s. m. [der. di scattare]. – 1. a. Lo scattare di una molla; il liberarsi rapido e improvviso di un congegno tenuto in stato di tensione da una molla o da un’altra forza; anche, il rumore della molla o del congegno che scatta: lo s....