BENEDICENTI, Alberico
Mario Crespi
Nato il 19 maggio 1866 a Mondovì, da una modesta famiglia (suo padre era verificatore di pesi e misure), si laureò a Pisa nel 1890 in medicina e chirurgia e nel 1891 [...] ioni in soluzione non possono essere considerati mai perfettamente liberi ma impegnati in azione di mutua attrazione, variabile a seconda di numerosi fattori (concentrazione, temperatura, ecc.) in equilibrio essenziale in biologia, applicando in tal ...
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DEL BALZO, Francesco
Franca Petrucci
Nacque nel 1410 da Guglielmo, conte di Montescaglioso e Bisceglie e duca di Andria (non da Giacomo, principe di Taranto, come afferma il Toppi), e da Antonia Brunforte. [...] in spagnolo, in francese e in italiano, mentre correvano versioni latine stampate e manoscritte. Un altro elemento variabile della tradizione furono le presenze qualitative e quantitative dei santi sepolti con s. Francesco; una tradizione vuole che ...
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FAOSTINO da Toscolano
Walter Bianchini
Al secolo Luca di Domenico Bartoli, nacque a Toscolano (ora frazione di Avigliano Umbro, prov. di Terni) nel 1595; divenne chierico nel convento dei minori riformati [...] Todi (ms. 204). L'Itinerario, redatto sulla scorta di un diario, consta di 509 pagine ed è suddiviso in 63 capitoli di lunghezza variabile; i primi 36 trattano del viaggio a Gerusalemme e negli altri luoghi del Levante dal 1633 al 1643, segue poi nei ...
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COCCHI, Antonio
Ugo Baldini
Nacque il 3 ag. 1695 a Benevento da Giacinto, di Borgo San Lorenzo nel Mugello, e da Beatrice Bianchi di Baselice, nel Beneventano. Il padre si trovava in Campania per curare [...] possibile posto al riparo da turbolenze esterne, oltre a rivelare il medico meccanicista, per il quale ogni variabile capace d'agire sull'organismo richiede controllo, mostra anche il risvolto materialistico e individualistico di quella impostazione ...
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AQUINO, Francesco Maria Venanzio d', principe di Caramanico
Antonello Scibilia
Nato a Napoli il 27 febbr. 1738 da Francesco, duca di Casoli. La sua introduzione a corte, avviata assai per tempo, fu [...] a corte, che nella pratica quotidiana dei mondo tende a dare un rilievo assai spiccato all'azione del singolo individuo, azione variabile a seconda dei suoi umori e momentanei stati d'animo. Pertanto l'A. era meno consequenziario del Caracciolo, a ...
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DE STEFANI, Alberto
Franco Marcoaldi
Nato il 6 ott. 1879 a Verona da Pietro e da Carolina Zamboni, studiò presso la scuola superiore di commercio a Ca' Foscari a Venezia e nella facoltà giuridica dell'università [...] pertanto nel sindacato il primo soggetto sociale distruttore di ricchezza, arrogantesi per di più il diritto di considerarsi variabile indipendente di un sistema sociale di cui finiva in tal modo per impedire lo sviluppo armonico e preordinato ...
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LAPIS (Lapi), Santo (Sante)
Mario Armellini
Nacque a Bologna, o nel territorio circonvicino, probabilmente prima del 27 apr. 1699. Benché il suo nome non figuri nel registro collettivo dei battezzati [...] nei frontespizi di un editore - con evidenti intenti commerciali e di autopromozione. L'organico estremamente elastico e variabile di tali composizioni, e la loro facilità di scrittura, inoltre, le mettevano alla portata, esecutivamente parlando, del ...
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CONFORTO, Fabio
Francesco Saverio Rossi
Nato a Trieste nel 1909 da Ruggero e Irene Vascotto, quando la città era ancora parte integrante dell'Impero austro-ungarico, visse gli anni dell'infanzia, a [...] invece, nell'ipotesi p = 0 e π > o le trasformazioni formano un gruppo formato da infinite schiere dipendenti da parametri variabili: se δ1. δ2 = 0, esse sono birazionali, se δ1. δ2 > 0, ve ne sono sempre di trascendenti.
La memoria Sulla ...
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DOMENICO da Peccioli (da Peccori, de Pesulis, Pecciolus, Pecciolanus)
Silvana Vecchio
Al secolo Salvatore, nacque a Pisa da una antica e nobile famiglia, originaria dell'omonimo castello delle colline [...] cenno alla particolare dignità e alle prerogative attribuite al convento pisano dagli statuti dell'Ordine. La loro ampiezza è variabile a seconda dell'importanza dei frati, ma quelle compilate direttamente da D., comprese tra gli anni 1348 e 1400 ...
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MANNELLI, Carlo (Carlo o Carluccio del Violino)
Antonella D'Ovidio
Nacque a Roma il 4 nov. 1640 da Giovanni Battista, originario di Pistoia, e da Dionora Riveri.
Questi dati si evincono dal ritratto, [...] violinistica utilizzati nell'opera, riguardanti soprattutto l'esecuzione di note staccate e legate. L'impianto formale delle sonate è variabile: il numero dei movimenti oscilla da quattro a sei e si riscontra una scarsa regolarità nell'uso di tempi ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...