I risultati dell'elaborazione neuronale come fonte dell'informazione
John Hertz
(Niels Bohr Institute, Blagdameswey Copenaghen, Danimarca)
Una parte consistente della neurofisiologia si occupa dell'interpretazione [...] C. Potremmo partire dall'entropia H(C) dell'insieme di condizioni e dal suo valore H ( qx) condizionato a un valore x della variabile di segnale X Di qui, costruendo un'equivocazione H(C∣x) con la media H(C∣x) pesata dalle probabilità p(x), si ...
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Nel corso degli ultimi quindici anni le conoscenze sulla struttura e sulle funzioni della cellula, grazie agli sviluppi di nuove discipline quali la microscopia elettronica applicata ai materiali biologici [...] si articolano in diverticoli molto ramificati con l'aspetto o di canalicoli appiattiti o di tubuli più o meno contorti con diametro variabile tra 250 e 10.000 Å (fig. 9). La struttura di queste membrane è dello stesso tipo di quella della membrana ...
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condizionamento contestuale
Paradigma sperimentale per lo studio dell’apprendimento nell’uomo e negli animali, utilizzato per studiare il condizionamento classico in risposta a stimoli complessi. Nel [...] di solito produce una risposta di immobilizzazione (freezing, congelamento), la cui durata viene misurata come variabile dipendente. Tale stimolazione viene dapprima somministrata più volte in un ambiente sperimentale complesso, ricco di stimoli ...
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Fertilità
Ettore Cittadini
Isabella Coghi
Marco Aime
Si definisce fertilità la capacità di riprodursi degli esseri viventi con conservazione delle caratteristiche di specie; la mancanza di fertilità [...] tentativo fino al 90% nell'arco dei dodici mesi successivi, secondo le statistiche più accreditate. Come tutte le variabili biologiche, la fecondabilità fluttua all'interno di una popolazione. Tra gli estremi di fecondabilità nulla (che si identifica ...
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lattasi
Matilde Manzoni
Enzima (anche detto β-galattosidasi) responsabile dell’idrolisi del disaccaride lattosio (galattosio-β-1,4-glucosio) nei due monosaccaridi che lo costituiscono, galattosio e [...] di substrati diversi, con intervento di H2O. La sua carenza, che caratterizza gli individui adulti in misura variabile nei diversi gruppi etnici, ma è particolarmente diffusa nelle popolazioni asiatiche e africane, provoca intolleranza verso gli ...
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Biologia
Somiglianza tra due o più specie o altri gruppi sistematici che si presume essere indice di una relazione filogenetica. Il grado di a. morfologica è spesso alla base della classificazione delle [...] capacità di due individui di dare origine, incrociandosi, a figli vitali e fertili. L’ a. d’innesto è il grado, variabile a seconda delle specie e delle varietà, di adattamento delle due piante che s’innestano alla vita comune.
Matematica
Vengono ...
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Cellule e tessuti
Tutti gli esseri viventi, anche quelli notevolmente diversi fra loro, possiedono una struttura di base comune: la cellula, che, da un punto di vista sia morfologico sia strutturale, [...] plasmatica, per essere poi riversati nell'ambiente esterno mediante il processo noto come esocitosi.
I mitocondri sono organuli di forma variabile, sferoidale o allungata a bastoncello, con lunghezza compresa fra 1 e 3 µm e diametro di 0,5 µm; sono ...
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condizionamento operante
Paradigma sperimentale per lo studio dell’apprendimento nell’uomo e negli animali, scoperto dallo psicologo americano Burrhus F. Skinner nella prima metà del XX secolo. Nel condizionamento [...] pressione della leva. I programmi di rinforzo si distinguono tra quelli a rinforzo continuo (1 risposta = 1 rinforzo) e variabile, in cui le risposte non sono più tutte indistintamente utili per avere un rinforzo. Tra questi ultimi, esistono quelli a ...
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necrosi
Stefania Azzolini
Morte cellulare non geneticamente programmata (al contrario dell’apoptosi). Le cellule che muoiono attraverso un processo necrotico hanno generalmente subito un danno considerevole [...] Le normali modificazioni associate a questo adattamento vengono denominate lesioni subletali e sono caratterizzate da un grado variabile di alterazioni strutturali e da risposte biochimiche che permettono alla cellula di sopravvivere, pur in presenza ...
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SUPERANTIGENE
Daniele Primi-Luisa Imberti
Il termine ''superantigene'' è stato proposto da J. White nel 1989 per descrivere un gruppo di molecole capaci d'interagire e di attivare i linfociti T tramite [...] un gene V si appaia a uno D e a uno J per formare un segmento che dà origine a quella che globalmente viene definita regione variabile della catena B. Analogamente, un gene V e uno J si riuniscono per formare una regione TCRAV. Come per i geni delle ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...