surplus Sovrappiù, eccedenza, sia di finanze sia di merci o prodotti.
Nel linguaggio economico, eccesso di crediti sui debiti nella bilancia dei pagamenti, cioè saldo attivo. S. lordo o netto del consumatore, [...] netto del produttore, l’utilità derivante dalla produzione di una determinata quantità di beni al lordo o al netto del costo variabile sostenuto per la produzione dei beni.
Nell’economia marxista il s. è la fonte ultima del profitto capitalista e ha ...
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Economia
Per la filiera tecnologico-produttiva ➔ filièra produttiva.
Tecnica
Macchina (detta anche trafila) per eseguire la trafilatura di materiali metallici, plastici, argillosi ecc. La filiera a paletta [...] una registrazione con maggior durata della f., quella a intagli è intermedia fra le due precedenti; la filiera a foro variabile (fig. 3) è formata da più utensili (pettini), i quali possono essere avvicinati o allontanati ruotando un cerchio. Per ...
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Termine con cui viene designato in statistica un calcolo avente per fine di misurare l'effetto delle variazioni dei prezzi delle merci e dei servizi di largo consumo sui bilanci di famiglia delle categorie [...] dei generi consumati, ma soltanto le variazioni dei prezzi. Esso è composto infatti di una parte fissa e di una parte variabile.
La prima è costituita da un aggregato (detto talvolta "cesto" o "paniere" e in inglese basket); la seconda dai prezzi di ...
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L’equivalente in unità monetarie di una unità di bene o servizio; più in generale, valore di scambio di un bene in termini di qualsiasi altro bene.
Secondo la definizione recepita dal diritto privato, [...] a quello che consentirebbe di ottenere un profitto minimo, mentre il primo deve essere inferiore, in breve periodo, al costo variabile delle imprese che si vogliono eliminare.
P. di equilibrio
P. al quale domanda e offerta si eguagliano. P. imposto ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Fondi comuni di investimento
Marco Onado
di Marco Onado
Fondi comuni di investimento
Premessa
Nei paesi industrializzati, i fondi comuni rappresentano una delle principali forme di impiego del risparmio [...] nei fondi aperti (i più diffusi) la sottoscrizione può avvenire in ogni momento e dunque il numero di quote in circolazione è variabile. Il valore complessivo netto del fondo (Net Asset Value o NAV) è pari al valore corrente di mercato (alla data di ...
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sviluppo econòmico Fenomeno durevole nel tempo consistente nella crescita di alcune variabili reali del sistema: produzione, consumi, investimenti, occupazione. In politica economica, per politica dello [...] all'ambito macroeconomico, come indice del grado di sviluppo economico raggiunto da un paese si utilizza in genere la variabile del reddito reale per abitante o il prodotto interno lordo pro capite. Questo indice sintetico, tuttavia, è stato ...
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(v. motore, XXIII, p. 976; aeromotore, App. II, I, p. 33; elettrica, energia, App. II, I, p. 829; e in questa Appendice)
L'e. e., cioè l'energia contenuta nelle masse d'aria che si muovono in senso orizzontale [...] quota e per effetto della rotazione della terra, è una forma di energia rinnovabile a bassa densità e molto variabile nel tempo e nello spazio; essa è, tra tutte le energie rinnovabili, quella attualmente con maggiori prospettive di competitività ...
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Teoria del consumo. - Il c. di una collettività viene usualmente definito come la parte del reddito nazionale non risparmiata.
Lo studio delle motivazioni che portano a consumare costituisce uno dei capitoli [...] in base alle ipotesi sulle relazioni fra c. e ricchezza o c. e quantità di moneta, si è cercato d'individuare quali variabili oltre al reddito influiscono sul comportamento di breve periodo del c. - e altre se ne potrebbero aggiungere come il tasso d ...
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PIANIFICAZIONE
Gennaro CARFORA
Florio GRADI
. A cominciare dalla fine del secondo conflitto mondiale, l'attività di pianificazione politico-economica è andata estendendosi dai paesi a regime collettivistico [...] non vi sia più alcuna parte del mondo ove l'economia non sia in qualche modo regolata e indirizzata, per quanto in misura variabile da zona a zona, verso gli obiettivi previsti da un piano.
Questa attività di p. è in realtà di natura quanto mai varia ...
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Entrata continuativa senza costo, o almeno senza costo contemporaneo, e in particolare reddito di capitale, frutto di risparmio comunque investito.
Diritto
Contratto di r. Quello col quale una persona [...] annua, trimestrale ecc.); se esse sono uguali in valore, si parla di r. costante; nel caso contrario la r. è detta variabile. Se il pagamento della prima rata avviene prima che sia trascorso un periodo a partire dalla stipulazione del contratto, la r ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...