Cellula nervosa delle corna anteriori del midollo spinale, che trasmette alla periferia gli impulsi motori. Nell’arco riflesso o diastaltico il m. assicura la risposta agli stimoli; può essere percorso, [...] di m., dette rispettivamente alfa e gamma.
I m. alfa hanno grande diametro e innervano, ciascuno, un numero variabile di fibre muscolari striate.
I m. gamma hanno piccolo diametro e determinano la contrazione delle fibre muscolari contenute nei fusi ...
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Medicina
In patologia, denominazione di particolari alterazioni della contrattilità di organi a struttura muscolare. La f. muscolare consiste in rapide contrazioni cloniche di singoli fasci di fibrille [...] impulsi elettrici atriali, che possono avere frequenza anche di 600 o più al minuto, raggiungono i ventricoli in misura variabile e dipendente dalla efficacia con cui il nodo atrio-ventricolare ‘filtra’ tali elevate frequenze. Ne risulta un ritmo ...
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Anatomia
Apparato p. L’insieme dei peli delle varie regioni del corpo, variabili, nell’uomo, secondo l’età, il sesso, il gruppo etnico, la costituzione (➔ pelo). Lo sviluppo e i caratteri dell’apparato [...] inoltre sul mento, sulle guance, sul labbro superiore; in ambedue i sessi alle ascelle, al pube e nella regione perineale. Variabile è lo sviluppo dell’apparato p. sul tronco e agli arti; del tutto assente in corrispondenza della palma delle mani e ...
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Epatite
Giuseppe Giusti
L'epatite (dal francese hépatite, derivato del greco ἧπαρ, -ατος, "fegato") è una malattia acuta o cronica del fegato, caratterizzata da alterazioni degenerative e necrotiche [...] l'esito sono correlati con l'eziologia e con altri fattori, quali età, sesso, stile di vita ecc. L'esito è variabile e va dalla guarigione completa alla stazionarietà, all'evoluzione più o meno rapida verso la cirrosi epatica. Numerose sono le cause ...
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SARS Sigla di severe atypical respiratory syndrome, che indica una malattia acuta, causata da un virus appartenente al genere Coronavirus. Nella fase prodromica della malattia sono presenti sintomi di [...] Il tasso di mortalità, in base a quanto riportato negli studi clinici effettuati durante i principali episodi epidemici (per es., nel 2003 in Asia orientale), è variabile. Sono stati osservati valori dallo 0% a più del 50%, con tasso medio dell’11%. ...
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Malattia ereditaria che colpisce prevalentemente le ghiandole surrenali e il sistema nervoso. Sono state identificate una forma a trasmissione autosomica recessiva (neonatale) e una a trasmissione diaginica [...] , forme a decorso lento (con diagnosi effettuata dopo l’età adolescenziale), forme a prevalente interessamento neurologico (a esordio variabile, anche dopo i 30-35 anni), e altre espressioni cliniche nelle quali si riscontra un modesto deficit delle ...
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Anatomia
Sporgenza allungata, sulla superficie di un organo, e particolarmente delle ossa.
C. acustica Nel labirinto membranoso dell’orecchio interno, salienza della superficie interna di ciascun canale: [...] (➔), particolarmente apprezzata in forme coltivate di Cactacee.
Fisica
Nel linguaggio tecnico, valore di c. di una grandezza variabile nel tempo, in un dato intervallo, è il massimo valore che la grandezza assume nell’intervallo medesimo.
Zoologia ...
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seminiferi, canali (o tubuli) Lunghi e sottili canalicoli, ripetutamente e irregolarmente avvolti su sé stessi, che costituiscono la maggior parte della sostanza propria del testicolo e sono destinati [...] Tumore maligno del testicolo che origina dall’epitelio dei canali s.; insorge, per lo più, nel corso dell’età matura o presenile e ha un decorso di durata variabile. Le metastasi avvengono generalmente per via linfatica. La terapia è chirurgica. ...
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Architettura
Incavo nello spessore di un muro, generalmente a pianta semicircolare, poligonale o rettangolare, terminato in alto con un quarto di sfera (catino o calotta). Costituisce per lo più un elemento [...] la comunità. Ne consegue che il numero di specie in una data comunità e l’ampiezza della loro n. sono variabili interdipendenti.
Secondo il principio di esclusione per competizione di Gause, due specie non possono occupare la stessa n., tuttavia due ...
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Genetica
Raffaella Elli
(XVI, p. 509; App. II, i, p. 1022; III, i, p. 716; IV, ii, p. 7; V, ii, p. 372)
Le tecniche veloci e sensibili sviluppatesi a partire dalla metà degli anni Settanta, che complessivamente [...] più piccoli o più grandi di 36°, che possono essere riconosciuti dalle proteine che legano il DNA. Inoltre il grado variabile di deformabilità della doppia elica consente una corrispondenza esatta fra le superfici di DNA e di proteine e quindi il ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...