Che riguarda il calore o la temperatura.
Biologia
Sensibilità t. Forma di sensibilità che consente la percezione delle variazioni di temperatura: l’innalzamento (sensibilità per il caldo), la diminuzione [...] chimica e fisica consistenti nella misurazione di una grandezza, relativa a una sostanza, in funzione della sua temperatura, variabile nel tempo in genere linearmente. Il diagramma ottenuto è detto termogramma. I tipi di analisi t. si differenziano ...
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Termine che indica i microrganismi per i quali l’assenza di ossigeno molecolare è condizione tollerabile o indispensabile per l’esistenza.
L’anaerobiosi è la forma di vita propria degli a.; studiata particolarmente [...] i microrganismi per i quali l’ossigeno è tossico. La soglia di ossigeno che inibisce la vita degli a. è estremamente variabile: gli a. stretti, come i batteri metanogeni e alcuni batteri solfato-riduttori, sono inibiti da livelli di ossigeno ben al ...
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Sulla natura degli anticorpi, cioè di quelle sostanze o proprietà antagoniste dei sieri di individui trattati per via parenterale con sostanze eterogenee (antigeni) sono state fatte negli ultimi tempi [...] .
Le globuline sono sostanze proteiche a molecola particolarmente grossa; quelle del siero umano normale hanno un peso molecolare variabile e che può arrivare fino a 170.000. Inoltre hanno tendenza a formare polimeri. La configurazione della molecola ...
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Biologo americano, nato a New York il 1° luglio 1929. Compiuti gli studi di medicina all'università di Pennsylvania, fu interno all'Hospital del Rockefeller Institute di New York. Dal 1966 è professore [...] sequenza completa degli amminoacidi. Inoltre, in ciascuna catena polipeptidica ha individuato un segmento variabile (V) e uno costante (C); il segmento variabile, che presenta cioè diverse sequenze di amminoacidi nelle diverse molecole, è alla base ...
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herpes zoster
Malattia virale anche chiamata fuoco di Sant’Antonio. Questa malattia è un tipo di erpete, ossia un’affezione cutanea di origine virale caratterizzata da uno o più gruppi di vescicole su [...] e l’erpete zoster stesso. L’erpete zoster è una forma particolare di erpete, in quanto si rivela a sede variabile, intercostale, facciale ecc., ed è provocato dallo stesso virus responsabile della varicella, in cui si osservano gruppi di grosse ...
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siero La parte di un liquido organico che rimane fluida dopo la coagulazione.
Alimentazione
S. di latte La parte del latte che residua dopo la caseificazione. La sua composizione differisce da quella [...] è la parte non corpuscolata del sangue che si separa da questo dopo la coagulazione. È un liquido di colore variabile da giallo pallido al giallo oro che si può considerare come plasma sanguigno privato del fibrinogeno (che, trasformatosi in fibrina ...
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Si dice di organismi che possono adattarsi a un’ampia variazione dei fattori ambientali, in contrapposizione agli stenoeci, rigidamente legati a condizioni ambientali determinate. Tra gli uni e gli altri [...] che possono nutrirsi con alimenti diversi, euripecilosmotici quelli che abitano le paludi e gli stagni costieri a salsedine variabile e che hanno ampie possibilità di adattare la pressione osmotica dei liquidi del corpo a quella dell’ambiente ...
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Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso che, sotto l’impulso dell’attività cardiaca, circola nell’apparato cardiovascolare (cuore, arterie, capillari, vene), distribuendosi in tutti i distretti [...] oncotica; difesa immunitaria operata da meccanismi umorali e cellulari; stabilizzazione del pH.
La massa ematica ha un volume variabile in funzione dell’età, del peso e della superficie corporea individuale, del sesso e dello stato di nutrizione ...
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Si dice di ciò che è caratteristico della lebbra (lat. lepra).
Cellule leprose sono quelle che hanno fagocitato bacilli della lebbra; la febbre leprosa è un accesso febbrile che talora, a intervalli assai [...] (o granuloma leproso o nodulo leproso) è la manifestazione, cutanea o viscerale, della lebbra, rappresentata da granulomi di grandezza variabile da quella di un chicco di canapa a quella di un uovo. È formata da elementi di origine istiocitaria ...
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(o comunità biotica) In ecologia, complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra loro in uno stesso ambiente, o biotopo, con il quale formano un ecosistema (➔). L’entità delle [...] per un più elevato numero di specie rispetto a quello delle b. marginali. L’estensione di una b. è estremamente variabile e dipende dalla scala ecologica nella quale si osserva l’ambiente: si passa dai biomi, che occupano vaste aree geografiche ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...