Sensazione
Carlo Alberto Marzi
Può essere definito sensazione ogni stato di coscienza in quanto avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. Secondo la provenienza degli stimoli [...] fluttuazione nei meccanismi attentivi del soggetto, sia a variazioni casuali di sensibilità dei recettori. Mano a mano che ci si allontana dai valori soglia d'intensità dello stimolo la variabilità diminuisce. La più corretta definizione di soglia è ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il dibattito sul criticismo di Kant sviluppatosi nell’ultimo decennio del XVIII secolo [...] universali oppure anche gli umori contingenti, dipendenti da circostanze casuali, Prima che la filosofia possa diventare reale, possa sguardo della filosofia dai contenuti del conoscere – variabili, mutevoli e contingenti – alle sue forme, costanti ...
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Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza semantica. Sul piano sintattico, segnala la funzione che un nome svolge [...] chiamano lingue a casi.
L’inventario dei valori di caso è variabile da una lingua all’altra: vi sono lingue con sistemi molto (con o senza preposizione).
Questa costellazione di opposizioni casuali in italiano è però in evidente difficoltà: le forme ...
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fase
fase [Der. del gr. phásis "apparizione", dal tema di phaínomai "apparire, mostrarsi"] [LSF] (a) Apparenza di un qualche stato, e anche lo stato medesimo. (b) Relativ. a un fenomeno che si presenta [...] suo segno) è la f. iniziale, per x=0; se la variabile x rappresenta il tempo, la f. nella sua interezza si chiama sinusoidale, lo stesso che fase. ◆ [FNC] Approssimazione delle f. casuali: v. nuclei atomici, teorie microscopiche dei: IV 198 e. ◆ ...
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Placebo
Paolo Emilio Puddu
Il termine placebo (derivato dalla prima persona del futuro del verbo latino placere, "piacere") indica una preparazione farmaceutica a base di sostanza farmacologicamente [...] una selezione operata con un calcolo che fa riferimento a numeri casuali) che ingeriscono un placebo (fisicamente indistinguibile), mentre è ignoto di ridurre al minimo l'interferenza della variabilità sia spontanea sia indotta artificialmente, per ...
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correlazione
correlazióne [Der. del lat. correlatio -onis, comp. di cum "con" e relatio -onis "relazione" e quindi "relazione reciproca, corrispondenza fra due o più cose"] [PRB] C. a due punti: misura [...] X))(Y-E(Y))], dove E indica l'aspettazione matematica.Tra le due variabili empiriche esiste la tendenza di una di esse a variare con una probabilità un sistema di particelle distribuite con posizioni e velocità casuali, sono le funzioni ρ(x₁, x₂, ..., ...
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variabilevariàbile [agg. e s.f. Der. del lat. variabilis, da variare "variare"] [ANM] Di una quantità che può assumere valori in un certo insieme numerico, o, più in generale, di un simb. che rappresenta [...] variabili. ◆ [ELT] In contrapp. a costante, fisso e sim., di dispositivo caratterizzato dalla variabilità assume soltanto valori reali. ◆ [PRB] V. stocastica: lo stesso che v. casuale. ◆ [TRM] V. termodinamica di stato: v. termodinamica, leggi della: ...
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minimi quadrati, metodo dei
minimi quadrati, metodo dei metodo di stima usato nei modelli di → regressione, in cui una variabile dipendente Y è espressa attraverso una funzione (lineare o non lineare) [...] funzione. Per esempio, se (xi, yi) sono n coppie di osservazioni sulle variabili X e Y e la relazione ipotizzata fra X e Y è di tipo a qualche legge di regolarità e non siano meramente casuali. Il metodo dei minimi quadrati consiste in un ...
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teorema ergodico
teorema ergodico teorema della teoria ergodica. Poiché l’aggettivo ergodico si attribuisce a un processo in cui la media nel tempo delle grandezze fisiche che lo descrivono coincide [...] , e quelli la cui evoluzione è influenzata da eventi casuali ineliminabili, i non ergodici. Nello studio dei processi stocastici secondo cui le medie aritmetiche di una successione di variabili aleatorie convergano a un numero “certo”, cioè non ...
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mediana
mediana [s.f. dall'agg. mediano] [PRB] M. di una successione finita di valori: ordinata che sia la successione in ordine non decrescente di valore, è il valore raggiunto e non superato da metà [...] IV 54 Fig. 5.3). Si ricorre alle m. per individuare l'andamento medio di grandezze variabili nel tempo in presenza della possibilità di valori casualmente aberrati e di per sé non più significativi di altri, che altererebbero gravemente ogni tipo di ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
probabilita
probabilità s. f. [dal lat. probabilĭtas -atis]. – 1. Carattere di ciò che è probabile; condizione di un fatto o di un evento che si ritiene possa accadere, o che, fra più fatti ed eventi possibili, appare come quello che più ragionevolmente...