Sviluppo, antropologia dello
Mariano Pavanello
L'incontro tra sviluppo e antropologia
La nozione di sviluppo è uno dei grandi miti della seconda metà del 20° sec., così come quella di progresso lo è [...] , e, nel Nord del mondo, viceversa, come un complesso di saperi e di pratiche altamente specializzati. Nell'ambito del non può fare a meno di garantire il controllo sulle variabili da parte della stessa comunità soggetta a mutamenti pianificati. ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] quali il feticismo e l'animismo, per risalire a forme complesse, quali il politeismo e il monoteismo), ha inciso su fa, si autocrea, si autodetermina in occasioni specifiche e variabili, corrispondenti ai quadri culturali in cui la storia si sviluppa ...
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SOCIOLOGIA DELLA SCIENZA
Luciano Gallino
La scienza, dal punto di vista della sociologia, è un ''sistema d'azione sociale'', specializzato nel produrre e accumulare, mediante metodi che pretendono di [...] l'interazione tra sistemi psichici e società sempre più complesse − e al tempo medesimo simbolicamente ridefinito dall'azione in cambio status (ovvero, in misura e combinazioni variabili, reddito, prestigio e potere), finanziamenti per i laboratori ...
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SOCIOMETRIA
Franco Ferrarotti
. La s. si qualifica come scienza che studia la dinamica dell'interazione e della socialità nei gruppi. Il termine s., inizialmente coniato da A. Coste, venne ripreso e [...] realtà e dell'organizzazione sociale nella quale convergono variabili filosofiche (Bergson), psicoanalitiche (Freud), psicologiche ( hanno oggi raggiunto dei gradi estremamente raffinati e complessi, per quanto a volte estremamente macchinosi, di ...
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VIOLENZA
Giovanni Jervis
Birgitta Nedelmann
Luciano Pellicani
Psicologia sociale
di Giovanni Jervis
Definizione
In senso lato si designa come violenza un'alterazione del corso naturale degli eventi, [...] Sicché si può dire che, mentre la storia delle società complesse è la storia delle lotte di classe, la storia delle , sotto l'influenza del materialismo storico, ha privilegiato le variabili economiche rispetto a quelle politiche. La sua teoria, a ...
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DIRITTO E SOCIETÀ
Lawrence M. Friedman e Laura Nader
Sociologia giuridica
di Lawrence M. Friedman
Introduzione
Lo studio del diritto e della società può essere definito, approssimativamente, come lo [...] (v. Miyazawa, 1987). Si tratta di un concetto assai complesso, che Adam Podgorecki, per fare un esempio, ha cercato di di società di dimensioni ridotte. L'inclusione di queste variabili spesso fa recedere il diritto in secondo piano, in quanto ...
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FUNZIONALISMO
Jeffrey C. Alexander
Paul Colomy e Marion J. Levy jr.
Funzionalismo e neofunzionalismo
di Jeffrey C. Alexander, Paul Colomy
Introduzione
Ogni seria rassegna sul funzionalismo comincia [...] in modo positivo, ciò non è assolutamente vero per il complesso di status moglie/madre. Laddove infatti il ruolo della madre La differenza tra i due approcci dipende dalla rilevanza della variabile tempo per il problema in questione. L'enunciato 'x ...
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Metodo e tecniche nelle scienze sociali
Giancarlo Gasperoni
Alberto Marradi
Metodo
di Alberto Marradi
Il termine 'metodo' è di origine greca, ed è formato dal sostantivo ὁδόϚ (strada) e dalla preposizione [...] che essa veniva rilevata, e non a causa delle variazioni introdotte nelle condizioni di lavoro, intese come complesso di variabili indipendenti (v. Roethlisberger e Dickson, 1939). Bynner aggiunge che il ruolo attivo del soggetto offre anche alcune ...
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Struttura sociale
Massimo Paci
Introduzione
Come osservava Peter Blau (v., 1977, p. 10) oltre venti anni fa, "per molti sociologi il concetto di struttura sociale è ricco di connotazioni e implicazioni [...] sempre in relazione con esse. Di fronte a questa realtà complessa e a più dimensioni, in cui ogni dimensione conserva la il suo pensiero, chiarendo che esistono delle "variabili macrosociologiche", o "variabili che si collocano a un livello più alto ...
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MACRO E MICROANALISI
Marco Lippi e Nicolò Addario
Economia
di Marco Lippi
Introduzione
Il più importante oggetto di interesse per l'economia politica è sempre stato costituito dalle grandezze macroeconomiche, [...] parte consumata e una parte risparmiata.
2. Il prodotto complessivo dell'economia si divide in una parte destinata al consumo e quali criteri generativi di norme più specifiche e più variabili rispetto alle esigenze di adattamento e di mutamento ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....