PALEOANTROPOLOGIA (XXVI, p. 1; App. II, 11, p. 486)
Sergio SERGI
La preominazione (preumani e non preumani). - Nuove scoperte di primati fossili e la revisione del materiale già conosciuto hanno portato [...] suo costituirsi e nella sua distribuzione spaziale (geografica).
Alquanto prima che la serie terminale del ciclo paleantropico a variabilità estremamente ridotta si estinguesse, già erano in atto le serie di un terzo ciclo umano a cui corrispondono ...
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Il nostro sistema immunitario può essere considerato un 'sesto senso' in grado di riconoscere e contrastare tutto quello che può arrecarci danno. Nel corso dell'evoluzione si è sviluppato in maniera da [...] sufficientemente chiarito, ed è difficile trovare delle strategie generali per affrontare uno studio sistematico di tutte le variabili coinvolte. Prendendo come esempio la suscettibilità genetica, è difficile non soltanto distinguere tra false e vere ...
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Argille e origine della vita
Alexander Graham Cairns-Smith
(Department of Chemistry, University of Glasgow Glasgow, Gran Bretagna)
L'origine della vita è materia interdisciplinare dagli ampi confini. [...] nei test di identificazione delle smectiti, o 'argille espansibili' (argille 2:1 che tra gli strati hanno quantità variabili di acqua: la montmorillonite appartiene a questa classe). Quando il glicole si inserisce nelle zone interstrato, gli strati ...
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L'Ottocento: biologia. Sistematica, paleontologia e trasformismo in Francia
Goulven Laurent
Sistematica, paleontologia e trasformismo in Francia
I naturalisti del XIX sec. orientarono i propri studi [...] una parola questo sarebbe ridurre a niente tutta la storia naturale, poiché il suo oggetto non consisterebbe che di forme variabili e di tipi fugaci" (Cuvier 1800, p. 212). Secondo Cuvier i fossili apportano, dunque, la prova inconfutabile che "fra i ...
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Pelle
Rosadele Cicchetti
Gian Carlo Fuga
Red.
Johanna Vennemann
La pelle, o cute, costituisce l'involucro che riveste tutto il corpo (v. cap. Tegumentario, apparato). È il più grande e il più versatile [...] di peli e di ghiandole e la zona interessata aderisce ai piani profondi; per cheratosi, l'ispessimento dello strato corneo di grandezza variabile, da quella di un grano di miglio fino a interessare le intere palme delle mani o le piante dei piedi. La ...
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Evoluzione genetica dell'uomo
Sean B. Carroll
Che cosa è l'uomo, se il suo supremo bene e tutto il prezzo del suo tempo restringesi nel mangiare e nel dormire? Un bruto, e null'altro. Certo quegli che [...] geni sono di grande effetto e controllano i parametri dei tratti. Negli esseri umani, uno studio della variazione in 20 variabili antropometriche condotto in due diversi gruppi etnici ha rivelato che più del 50% della variazione è poligenica; (b) la ...
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Apprendimento canoro
Peter Marler
(Center for Animal Behavior, University of California Davis, California, USA)
Gli uccelli comunicano fra loro mediante un repertorio di vocalizzazioni. I richiami sono [...] è piuttosto differente nel corso dello sviluppo. Essa inizia con un unico pattern vocale detto sottocanto, un gorgheggio sommesso e variabile che può iniziare a manifestarsi già a tre o quattro settimane di età. Questa fase ricorda lo stadio precoce ...
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Struttura degli odori e sistemi olfattivi
John J. Hopfield
(California Institute of Technology Pasadena, California, USA)
L'olfatto e il gusto sono i due sensi chimici. Sebbene la differenza sia piuttosto [...] colori che il nostro cervello effettua ha ancora la forma di un appaiamento analogico, ma solo in tre variabili.
Gli studi sulle cellule sensoriali dei vertebrati nei sistemi generalisti, descritti nel paragrafo precedente, mostrano che ciascun tipo ...
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Sistematica biologica
Ernst Mayr
di Ernst Mayr
sommario: 1. Introduzione. 2. Storia della classificazione: a) da Aristotele a Cuvier; b) criteri di classificazione. 3. Chiarimento dei concetti e della [...] '.
È raro che le differenze tra razze o sottospecie siano del tipo ‛tutto o niente'. Quando esse riguardano caratteri variabili, come le dimensioni corporee o la lunghezza e la larghezza delle varie parti del corpo, la variazione deve essere studiata ...
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L'Ottocento: biologia. La citologia
François Duchesneau
La citologia
La teoria cellulare, formulata da Theodor Schwann e rielaborata nel corso del decennio 1850-1860 da Robert Remak e da Rudolf Virchow, [...] elementari dei tessuti sono costituite da due tipi di materia, germinale e strutturata. La prima (germinal matter), estremamente variabile nella sua composizione e priva di una struttura ben definita, è suscettibile di provocare la comparsa di nuove ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...