Virus
Ferdinando Dianzani
Guido Antonelli
Il termine virus (dal latino virus, "veleno") indicava originariamente la sostanza nociva (tossina) responsabile di una malattia oppure il microrganismo produttore [...] conferisce loro una forma globosa.
Le dimensioni ‒ che di regola sono fisse nei vari tipi di virus nudi e, al contrario piuttosto variabili in quelli rivestiti ‒ oscillano da circa 20 a 200-250 nm. Il genoma può essere costituito da DNA o da RNA e ...
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Utero
Rosadele Cicchetti
Carlo Romanini
Donatella Rinaldo
L'utero (dal latino uterus, greco ὑστέρα, "ventre") è un organo cavo, impari e mediano, di forma paragonabile a quella di una piramide tronca [...] l'endometrio, che si dividono in arterie rette e arterie spirali. I rapporti tra l'uretere e l'arteria uterina possono essere variabili, ma il loro incrocio avviene in genere 1,5 cm lateralmente al margine dell'istmo e 1 cm al di sopra del fornice ...
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Midollo spinale
Giovanni Berlucchi
Il midollo spinale forma insieme all’encefalo il sistema nervoso centrale. Deriva dalla porzione caudale, non vescicolata, del tubo neurale e ne mantiene la struttura [...] corna anteriori del midollo e i loro assoni arrivano alle fibre dei muscoli scheletrici, innervando gruppi composti da un numero variabile di fibre muscolari: da 3-4 a varie centinaia. L’insieme di un motoneurone e delle fibre da esso innervate ...
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Encefalo
Nicolò Rizzuto
L'encefalo, termine che deriva dal greco ἐνκέϕαλος (composto di ἐν e κεϕαλή, letteralmente "che è dentro la testa"), è la porzione del sistema nervoso centrale contenuta all'interno [...] , infezione da HIV o iatrogena. Il quadro patologico è caratterizzato da aree multifocali di demielinizzazione, di dimensioni variabili e diffuse a tutto il sistema nervoso centrale. Peculiari sono le alterazioni citologiche degli astrociti, che si ...
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Psicomotricità
Giovanni Chiavazza
Renza Calliano Massara
Claudio de' Sperati
Il termine psicomotricità indica l'insieme delle dottrine e pratiche terapeutiche che riguardano la reciproca integrazione [...] inoltre i seguenti tratti distintivi: non derivano da un danno organico evidente; nello stesso soggetto si manifestano variabili nella forma, intensità e durata, perché sono legati alle sollecitazioni ambientali e relazionali; mostrano un carattere ...
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Trauma
Giorgio Santilli
Luciano Accogli
Olga Pozzi
Con il termine trauma (dal greco τραῦμα, "ferita") in medicina si indica una lesione prodotta nell'organismo da un qualsiasi agente capace di azione [...] come ferita, si è via via ampliato nel tempo, coinvolgendo un insieme molto vasto di patologie, sia per la variabilità della natura degli agenti vulneranti, sia per la molteplicità delle strutture corporee che possono essere interessate. La crescente ...
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Tatto
Giovanni Berlucchi
Il tatto fa parte della sensibilità somatica generale insieme alla sensibilità termica, o termocezione, alla sensibilità dolorifica, o nocicezione, e alla sensibilità relativa [...] cute, oppure ancora con la discriminazione tattile dell'orientamento spaziale di griglie a fini barre parallele separate da distanze variabili. Con questi vari metodi la massima capacità di risoluzione spaziale si riscontra sulle labbra (0,5 mm) e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Ettore Marchiafava
Germana Pareti
Marchiafava recò un contributo originale allo studio della malaria, malattia dalle forti conseguenze sociali. Egli si distinse inoltre per l’impostazione innovativa [...] profilassi, nella lotta di quello che definiva un «flagello sociale», con «tante forme» riconducibili a una causa comune, ma variabili secondo il fattore endogeno e i modi del contagio (prefazione a La tubercolosi, 1928, p. XXIV).
Gli ultimi anni
Va ...
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Connettivo
Gabriella Argentin
Anna Paola Mitterhofer
Lorenzo Bonomo
Il nome di tessuto connettivo viene dato a un vasto gruppo di tessuti che presentano caratteristiche morfologiche diverse, ma che [...] altre malattie con le quali può essere inizialmente confuso. Anche le modalità di esordio della malattia sono estremamente variabili; molti pazienti presentano solo un piccolo numero di sintomi apparentemente insignificanti, in altri la patologia si ...
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GIACOMINI, Carlo
Stefano Arieti
Nacque a Sale, presso Alessandria, il 23 nov. 1840 da Vincenzo e Teresa Gobbo Alvigni. Rimasto presto orfano di padre, l'aiuto economico del nonno materno, Gedeone, gli [...] della laringe, repertando costantemente, fra l'altro, la cartilagine del Wrisberg, che non connotò, però, con eventuali variabili razziali. Nella corda vocale studiò minutamente i rapporti con la muscolatura intrinseca e in particolare con il muscolo ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...