Udito
GGeorg von Békésy
di Georg von Békésy
SOMMARIO: 1. Cenni storici. □ 2. L'orecchio medio: a) elementi di anatomia; b) meccanismi di trasmissione dei suoni. □ 3. L'orecchio interno: a) generalità [...] difficoltà dipendono da un fatto molto semplice: un tono puro, dal punto di vista fisico, è completamente definito da tre variabili: la frequenza, la pressione sonora e la fase che le oscillazioni della pressione presentano a un tempo prefissato. H ...
Leggi Tutto
Personalita
Riccardo Luccio
di Riccardo Luccio e Gian Giacomo Rovera
PERSONALITÀ
Personalità di Riccardo Luccio
Dalla maschera all'attore
Contrariamente a quanto abitualmente si ritiene, la psicologia [...] e quindi a realizzare un 'falso Sé', una personalità 'come se'.
La sintomatologia di base - con i molteplici aspetti di variabilità, di labilità, di rigidità che ne derivano, e con le sofferenze recate a sé e agli altri - ha indotto numerosi studiosi ...
Leggi Tutto
La grande scienza. Epidemiologia
Paolo Vineis
Epidemiologia
L'epidemiologia è lo studio della distribuzione e dei determinanti della salute e della malattia nelle popolazioni. La semplice descrizione [...] può 'confondersi' all'interno della rete causale, ingannandoci sulla sua natura di fattore di rischio (è presente un'altra variabile sottostante che è la vera causa).
Studi sperimentali e non sperimentali
Se, come si è detto, le cause delle malattie ...
Leggi Tutto
Medicina
Lo stabilirsi o il ristabilirsi della pervietà di un organo cavo, per es., la c. di un trombo.
Psicologia
Termine usato da G. Murphy per indicare un processo di apprendimento, per il quale la [...] cavi elettrici. Per consentire l’introduzione e la giunzione dei cavi sono intercalate lungo la c., a distanze variabili, delle camerette con accesso mediante chiusini, di dimensioni tali da permettere di introdurre i cavi nel manufatto senza ...
Leggi Tutto
Introduzione
Con disturbo del c. ci si riferisce a un costrutto che ha subito una continua trasformazione concettuale nella storia della neuropsichiatria. Tra i disturbi del c. vengono annoverati i disordini [...] Una comprensione approfondita del c. umano e dei sistemi che lo controllano richiede che i concetti di tratto, di variabilità dei tratti, di apprendimento e di contesto sociale siano parte dell'equazione esplicativa. Dunque, si tratta di un approccio ...
Leggi Tutto
Stress e strategie di risposta
Seymour Levine
(Department of Psychology, University of Delaware Newark, Delaware, USA)
Francesca Cirulli
(Laboratorio di Fisiopatologia di Organo e di Sistema, Istituto [...] allo stress". In base a ciò lo stress è stato definito come lo stimolo (input), la risposta (output) o qualche variabile intermedia. Seguendo un approccio un po' differente, Levine e H. Ursin (1991), nel tentativo di dame una definizione, descrissero ...
Leggi Tutto
La grande scienza. Neuroimaging della funzione cognitiva
Adina L. Roskies
Neuroimaging della funzione cognitiva
Storicamente, lo studio della mente e lo studio del cervello sono stati a lungo separati. [...] i dati sono mediati su diversi soggetti, come nella PET, per aumentare ulteriormente l'SNR ma, a causa della variabilità anatomica e funzionale tra i soggetti, ciò avviene a scapito della risoluzione spaziale dell'immagine finale.
Quanto sia accurata ...
Leggi Tutto
SPAZIALE, MEDICINA
Paolo Cerretelli
Da quando è stato possibile realizzare nello spazio prossimo circostante il nostro pianeta condizioni sperimentali di microgravità (g = 10-n,6, il cosiddetto ''quarto [...] SLS-1, SLS-2 e D-2 Anthrorack) alla messa a punto e al collaudo di attrezzature per la misura di variabili fisiologiche complesse sull'uomo. Alcuni dei programmi sono stati o saranno organizzati direttamente dalla NASA o sono frutto di collaborazione ...
Leggi Tutto
Neuroscienze. Basi biologiche dell'intelligenza
Carlo Caltagirone
L'intelligenza è uno dei costrutti psicologici più ardui da definire e sintetizzare. Una definizione operativamente valida la descrive [...] le differenze intellettive unicamente a un'ipotetica diversità biologica e genetica senza prendere in considerazione la moltitudine di variabili di altra natura che ne caratterizzano lo sviluppo. L'effetto di tale concezione è stato in molti casi ...
Leggi Tutto
Ramo delle biologia che si occupa del materiale ereditario, cioè della sua struttura, del suo modo di funzionare, delle modalità della sua trasmissione, sia da una cellula alle sue discendenti (se si tratta [...] così vicini da essere trasmessi in blocco, cioè senza mai ricombinare (se in una certa sequenza di DNA molto breve esistono due siti variabili A e B e un individuo ha il genotipo A1B2/A2B1, esso trasmette alla prole o A1B22 o A2B; non trasmette mai ...
Leggi Tutto
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...