DE GIOVANNI, Achille
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Sabbioneta (Mantova) il 28 sett. 1838 da Mario, medico condotto e possidente, prematuramente scomparso, e Rosina Traversi. Adolescente, sentì il richiamo [...] , si può riassumere nei seguenti termini: la variabilità delle manifestazioni cliniche non può essere spiegata e non come evento inesistente o viceversa fatalmente trasmissibile. La genetica, sul finire del secolo scorso, era ai suoi albori ...
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La grande scienza. Epidemiologia
Paolo Vineis
Epidemiologia
L'epidemiologia è lo studio della distribuzione e dei determinanti della salute e della malattia nelle popolazioni. La semplice descrizione [...] volte più elevato. Lo squilibrio tra il background genetico-metabolico e le mutate abitudini alimentari potrebbe spiegare sua natura di fattore di rischio (è presente un'altra variabile sottostante che è la vera causa).
Studi sperimentali e non ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’idea che percorre tutta la storia dell’ecologia è la necessaria interdipendenza dei [...] la quale a sua volta si interfaccia malamente con la genetica di popolazione; l’ecologia del paesaggio si connette a poco si sa della loro sinecologia ; ancora meno della variabilità adattativa delle diverse popolazioni di una stessa specie. Tenendo ...
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Dipendenza
Pier Francesco Mannaioni e Renzo Carli
In medicina e nelle scienze sociali il termine dipendenza viene comunemente utilizzato per descrivere la condizione di incoercibile bisogno di un prodotto [...] e un migliore metabolismo della nicotina: il polimorfismo genetico degli enzimi che inattivano la nicotina condiziona lo sviluppo dell'effetto dell'alcol, sembra condizionare la variabilità interindividuale nello sviluppo dell'alcolismo stesso. Se ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Formulata da Charles Darwin intorno alla metà del XIX secolo, la teoria dell’evoluzione [...] , tra l’approccio dei naturalisti-evoluzionisti e quello dei genetisti-sperimentalisti, ciò non equivale, però, a negare l cerniera della porta dall’uomo. Un piano che regoli la variabilità degli esseri viventi e l’azione della selezione naturale non ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Daniel Bovet
Alberto Oliverio
Daniel Bovet, premio Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1957, ha svolto ricerche in settori disparati: i suoi studi nel campo della chemioterapia e della farmacologia [...] per esplorare la funzione nervosa e per saggiare la variabilità delle strutture nervose e del comportamento. A questi studi di psicofarmacologia si affiancarono ben presto quelli di genetica del comportamento, basati sull’uso di ceppi selezionati di ...
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Razza
Brunetto A. Chiarelli
Il termine razza compare per la prima volta in Europa nel 14° secolo e viene usato inizialmente nell'ambito dell'allevamento degli animali (probabilmente originato dal francese [...] sistema che assicura e protegge le combinazioni genetiche favorevoli. Infatti la possibilità di accoppiamento, e quindi lo scambio dei geni, assicura all'individuo e alla popolazione la variabilità necessaria per l'adattamento alle diverse condizioni ...
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Lipoproteine
Giancarlo Urbinati
Si definiscono lipoproteine dei complessi macromolecolari costituiti da quantità variabili di proteine e lipidi (colesterolo e suoi esteri, trigliceridi, fosfolipidi), [...] come lo sono le definizioni che si riferiscono all'aumento di variabili di tipo quantitativo continuo (come, per es., la pressione arteriosa si tratta, il più delle volte, di forme su base genetica, peraltro non sempre nota (come è invece il caso per ...
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Fame
Luigi A. Cioffi e Massimo Cresta
Il termine ha diverse accezioni: in rapporto all'individuo indica la sensazione psicofisica provocata dal bisogno di nutrienti; riferito a una popolazione, invece, [...] energia (derivata dall'utilizzazione dei nutrienti), ben definito dalla genetica di specie e di individuo; sotto il profilo psicofisiologico , dipende da numerosi fattori e ha un'ampia variabilità. Il bisogno di nutrienti viene soddisfatto mediante la ...
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Ansia
Marco Battaglia
L'ansia, nelle sue molteplici sfumature che vanno dalla semplice apprensione, alla paura e al panico, è uno stato affettivo decisamente comune e radicato nella mente umana. A dispetto [...] condizione fisiologica, che normalmente interessa tutti i bambini in misura variabile dall'anno di età in poi e che si risolve tipicamente ai disturbi ansiosi riconosce un contributo di natura genetica moderato, tipicamente oscillante tra il 20 % e ...
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variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...
genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...