variatio Principio della retorica che si oppone alla ripetizione (lat. iteratio); a esso si possono ricondurre diverse figure, come la paronomasia, il poliptoto, la sinonimia. Molte altre, e in particolare [...] i tropi, si prestano facilmente a essere sfruttate al fine di ottenere una variazione nel discorso ed evitare così la monotonia ...
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variatio
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nel mutare la forma consueta per evitare il tedio. Essa riguarda, già nella tradizione classica, sia le forme grammaticali che quelle rientranti [...] propriamente nel dominio della retorica, per cui va considerata una v. anche il solecismo, quando è consapevolmente applicato per esigenze d'arte, e possono essere comprese nella v. una quantità di figure ...
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variazione
variazióne [Der. del lat. variatio -onis, dal part. pass. variatus di variare "variare", che è da varius "vario"] [MCC] V. asincrona: v. variazionali, principi: VI 457 c. ◆ [ASF] V. della [...] Luna: v. meccanica celeste: III 669 f. ◆ [GFS] V. di latitudine: il cambiamento dei valori di latitudine astronomica, dovuto alle v. dell'asse della rotazione terrestre: v. Terra: VI 223 f. ◆ [GFS] V. ...
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tingere (tignere; tinghe, in rima, cong. pres. II singol.)
Emilio Pasquini
Nessun segno del verbo nelle opere minori di D., che forse vi avvertiva un valore ‛ comico '; oltre che nel Fiore, esso è invece [...] dall'ultima cantica.
Nell'accezione materiale di " colorare " e simili, applicata a oggetti o cose inanimate con variatio di preposizione nel complemento, rientra pienamente soltanto l'impiego del Fiore, nell'ensenhamen della Vecchia che rivela a ...
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chiuso
Emilio Pasquini
Questo sostantivo ricorre in un unico luogo ad aprire la splendida similitudine con cui D. presenta la testa / di quella mandra fortunata, cioè la prima schiera di anime dell'Antipurgatorio: [...] e al riparo il gregge " (v. CHIUSURA); ed è il primo esempio noto ai vocabolaristi. (Lo riprese l'Ariosto, con altra intonazione e ‛ variatio ' consapevole: " Tratti gli ha come pecore al chiuso, / e poi la notte al lupo ha l'uscio aperto "). Il Buti ...
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chioma (coma)
Emilio Pasquini
Il sostantivo, quanto al senso, presenta aspetti comuni con la fenomenologia di ‛ crine ' (v.), peraltro assai più ricca nell'ambito figurato.
Al singolare, vale " capigliatura [...] accezione, pur nel nesso sintagmatico (" filando "), riconducibile a una geniale iniziativa dantesca forse sollecitata da un'esigenza di variatio rispetto al pennecchio del v. 117.
Infine, al plurale, il termine passa a significare i " petali " di un ...
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Scrittore greco (seconda metà sec. 2º d. C.) di origine asiatica, forse tutt'uno con un P. di Damasco citato da Costantino Porfirogenito e con un sofista vissuto a Roma. Pubblicò la sua opera Periegesi [...] la conoscenza almeno di Erodoto e di Tucidide. Lo stile, in prosa atticizzante, in cui è continuo lo studio della variatio, è di una semplicità artificiosa che imita Erodoto. L'opera ha deficienze e inesattezze sostanziali; le fonti, spesso di ...
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terreno (agg.)
Emilio Pasquini
Ricorre presso D. due volte nel Convivio e quattro nel poema, senza rilevanti escursioni semantiche.
Come sinonimo di " terrestre ", " pertinente alla terra ", " appartenente [...] pur a le cose terrene; XIX 119 l'occhio nostro... fisso a le cose terrene.
Altra serie, nella terza cantica, con ‛ variatio ' non meramente stilistica sul nesso ‛ mente '-t. (replicata in Pg XV): Pd XVII 14 le terrene menti, " degli uomini "; XIX 85 ...
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latino
Bruno Basile
Giorgio Brugnoli
In funzione sostantivale o aggettivale, la voce ricorre con alta frequenza (specie nel Convivio) e con interessanti variazioni di significato.
Il riferimento alla [...] XXX 44, 46, 48 mamma / dramma / fiamma). Per il secondo tipo di procedimento valga come esempio il disperar di Pg I 12, variatio di uno " spernunt " di Ovidio Met. V 669 " Rident Emathides spernuntque minacia verba ".
Molti degli autori citati da D ...
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epanalessi
Francesco Tateo
Figura retorica, appartenente al genere dell'amplificazione, e consistente nel ripetere (donde in latino il termine corrispondente di repetitio) una o più parole, preferibilmente [...] ritrova assai di rado nell'opera di Dante. In Rime LXVII 51 (Vanne, misera, fuor, vattene omai!), dove tuttavia compare con una variatio, l'e. mira a riprodurre l'enfasi del grido, come in Ep II 3 (Doleat ergo, doleat progenies) essa approfondisce il ...
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variatio
〈variàzzio〉 s. f., lat. (propr. «variazione»). – Latinismo usato nella critica letteraria e in retorica per significare un cambiamento di termini o di costrutti, in un breve contesto, per uno stesso contenuto concettuale ed espressivo,...
variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento nell’aspetto, nell’ordine, nell’andamento...