ironia
Francesco Tateo
Consiste nel dissimulare un pensiero attraverso un'espressione che ne capovolge apparentemente il senso. L'intenzione nascosta dietro la forma ironica del discorso si rivelava, [...] sai: di che sapore è l'oro?. Sebbene anche in questo caso la formulazione ironica non sia che il modo per alludere con una variatio a un esempio (v.) a tutti noto, il carattere di scherno che assume l'i. nei confronti del peccatore è ben più evidente ...
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però che
Ugo Vignuzzi
. Congiunzione fondamentalmente di tipo causale, abbastanza frequente nelle opere di D.: 48 volte nella Vita Nuova (tra le quali 9 casi di ‛ e p. che '), 19 nelle Rime (un caso [...] Rime LXXI 11, LXXV 11, LXXX 7, LXXXVII 14, XCI 10, XCIII 3, XCV 5 (si confronti il perché del v. 7), C 35; Cv I I 12 (in variatio con perché: vedi anche II VII 4, III I 6), II 5, IV 7, VI 5 e 9, VIII 12 e 16, IX 3 (con l'inserimento del modulo ‛ non ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra i più importanti poeti del suo tempo, Angelo Poliziano è senza dubbio il maggiore [...] Poliziano, servendosi di metri “semplici”, attua una serie di esperimenti che mirano a recuperare, attraverso la tecnica della variatio, sia la tradizione aulica toscana delle tre corone e dello stil novo, sia forme d’intrattenimento semicolte come ...
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I pronomi di ripresa sono ➔ pronomi che, segnalando la rete di relazioni tra elementi nominali e pronominali, provvedono alla coesione di un testo (➔ coesione, procedure di), ossia alla sua organizzazione [...] (ci, vi, ne) o il ➔ partitivo ne.
Le relazioni di sostituenza rispondono a un principio di economia e di variatio (non ripetere la stessa parola a breve distanza); invece la ripresa pronominale è sintatticamente un pleonasmo, perché segnala una ...
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cortese
Emilio Pasquini
Aggettivo di larghissimo impiego nei primi secoli, può valere semplicemente, anche in D., " garbato ", " gentile ", " urbano ", " educato ", " benevolo ": che è il semantema [...] del v. 46); e per duplice citazione, X 7; IV Le dolci rime 130 [giovinezza] piena d'amore e di cortese lode (‛ variatio ' rispetto alla coppia temperata e forte del v. 129); e per citazione nella prosa, XXVI 2, XXVI 12 è necessario a questa etade ...
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u'
Ugo Vignuzzi
Avverbio di luogo diffuso particolarmente nei dialetti toscani (all'infuori del fiorentino), nei quali compaiono anche forme come ‛ uve ', ‛ duve ', probabilmente legate alla protonia [...] dimora.
2. In unione con ‛ là ' rafforzativo, in Pd XI 26 ove dinanzi dissi... / e là u' dissi..., in una variatio con precipuo fine stilistico; l'avverbio nelle parole di s. Tommaso ha quasi un valore temporale, riferendosi a un ‛ prima ' proprio ...
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Ulisse
Mario Fubini
Personaggio del canto XXVI dell'Inferno: di lui si fa pure menzione in Pg XIX 22-23, nel canto della sirena che a sé lo attrasse sviandolo dalla meta a cui tendeva, e in Pd XXVII [...] pene significate dalle tre diverse voci, che può essere stata nell'intenzione di D. ma resta soltanto un saggio di retorica variatio: ancor più vana e assurda l'interpretazione romantica del Donadoni (ma non di lui solo) per cui i due indivisibili ...
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primo
Aggettivo (e sostantivo) largamente usato in D., il cui impiego più usuale, come nella lingua contemporanea, è quello di numerale ordinale, quando cioè esso indica l'inizio di una serie, che può [...] , IX 13, XII 16, XIII 10, XV 7 e 8, XIX 15, 16 (due volte), 17, 18 e 19 (può essere notevole che al § 20 in variatio con prima compaia ne l'una, opposto significativamente a ne la seconda: si veda anche XXXIV 4, e si confronti con XXXIII 4 La canzone ...
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MAIA MATERDONA, Gianfrancesco
Emilio Russo
Nacque a Mesagne, presso Brindisi, il 4 sett. 1590 da Pomponio Maia e da Ippolita Materdona, entrambi di famiglia nobile.
Fu destinato alla professione giuridica [...] o a nome altrui, tutte in occasione di feste, volevano mostrare l'abilità dell'autore nell'arte della variatio, esercitata su un contenuto sostanzialmente identico, di volta in volta declinato secondo necessità. La peculiarità consisteva nella ...
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AREOBINDO (Areobindos, Areobindas)
C. Bertelli
Console per l'Oriente nel 506. Figlio di Dagalaifo, rampollo di una delle più potenti famiglie dell'impero d'Oriente nel V sec. Nel 480 aveva sposato Anicia [...] anziché a zazzera tagliata tonda, nella figura di sinistra è formata da file di riccioli. A questo gusto della variatio, che, conservando un motivo ellenistico nel rapporto delle figure tra loro, intacca la fissità della rappresentazione frontale, si ...
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variatio
〈variàzzio〉 s. f., lat. (propr. «variazione»). – Latinismo usato nella critica letteraria e in retorica per significare un cambiamento di termini o di costrutti, in un breve contesto, per uno stesso contenuto concettuale ed espressivo,...
variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento nell’aspetto, nell’ordine, nell’andamento...