parametro
paràmetro [Der. del fr. paramètre "quasi misura", comp. di para- "para-2" e -mètre "-metro"] [ALG] [ANM] Termine usato talora come equivalente a variabile indipendente (per es., p. reale, complesso), [...] di quadrupolo: V 40 d. ◆ [ALG] P. affine: v. varietà riemanniane: VI 503 d. ◆ [ASF] P. astrometrici: le sei grandezze 197 e. ◆ [ANM] P. differenziale primo e secondo: di una funzione differenziabile U di n variabili xi sono le funzioni Δ₁ e Δ₂ date, ...
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pull-back
pull-back 〈pul bèk〉 [MCC] Locuz. ingl. "tira indietro" con cui s'indica una trasformazione tra k-forme (o, più in generale, tra tensori di tipo (0, l), definite su due varietà M e N, indotta [...] da una trasformazione differenziabile φ:M→N; se φ∗ è la trasformazione tra gli spazi tangenti alle varietà ((φ∗v)(f)=v(f✄φ) ∀v∈TpM, f:N→R) indotta da φ, si può definire una trasformazione tra 1-forme φ∗:T∗N→T∗M nel seguente modo: (φ∗μ)v=μ(φ∗v) ∀μ∈T∗φ ...
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imbedding
imbedding 〈imbèdin〉 [s.ingl. "lettiera", der. di bed "letto", usato in it. come s.m.] [LSF] L'operazione di inserire completamente una struttura fisica in un'altra, per es. la parte centrale [...] ottica nel cilindroide costituente il rivestimento e, nei materiali compositi, l'inserzione di un materiale nella matrice formata da un altro materiale. ◆ [ALG] Particolare tipo di applicazione differenziabile: v. varietàdifferenziabili: VI 489 f. ...
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varieta1
varietà1 s. f. [dal lat. variĕtas -atis, der. di varius «vario»]. – 1. a. La qualità di ciò che è vario, sia di più cose che sono diverse tra loro, sia di una cosa singola, in quanto sia diversa negli elementi che la compongono, negli...
differenziare
v. tr. [der. di differenza] (io differènzio, ecc.). – 1. a. Rendere differente, costituire elemento che permette di distinguere tra persone o cose: l’uso della ragione differenzia l’uomo dagli animali; meno com., stabilire quali...