MENIPPEA, Satira (Satyre Ménippée)
Ferdinando Neri
Libello anonimo, che contiene la parodia degli Stati generali convocati a Parigi dai capi della Lega il 10 febbraio 1593; esso rappresenta l'opinione [...] della satira, mescolata di prosa e di versi, con l'inserzione di varî linguaggi, deriva dall'esempio delle Satyrae menippeae di Varrone.
Dopo la parata burlesca di due ciarlatani che vantano la loro droga (e sono due cardinali che mirano a dare alla ...
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Vaso che nell'antichità serviva ad attingere il vino dai crateri (v. attingitoio). Gli antichi scrittori (Athen., X, p. 424 a-d; Suida s. v.) narrano che lo schiavo adibito all'ufficio di coppiere, di [...] , o d'altro metallo più prezioso, a guisa di ciotola profonda, e fornito di un lungo manico talora ornato. Come già notava Varrone (De ling. lat., V, 124) il cyathus greco si sostitui al romano simpulum, che però restò ancora in uso nelle cerimonie ...
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Filologo, nato a Parigi il 18 luglio 1813, morto a Royat il 31 agosto 1885. Successe al Boissonade nella cattedra di letteratura greca all'università di Parigi, di cui fu titolare dal 1855 al 1884.
Le [...] et les Romains (Parigi 1866); Les papyrus gr. du musée du Louvre (Parigi 1866, in collaborazione con A. Letronne); studî di grammatica comparata; edizioni di Longino (Parigi 1837), Varrone (De lingua latina, Lipsia 1837), Iperide (Parigi 1868), ecc. ...
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MARTE (Mars)
G. Gualandi
Dio indigeno molto venerato dai popoli italici principalmente come protettore di tutte le attività guerresche. Presenta caratteri più complessi rispetto ad Ares (v.), a cui viene [...] ), ma l'etimologia e la radice non sono chiare. Le ipotesi avanzate si basano per lo più sulla funzione del dio: così Varrone (De lin. Lat., v, 74) che associa M., in quanto dio della guerra, alla radice mar (virile). Meno frequenti sono il termine ...
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ARKESILAOS (᾿Αρκεσίλαος Arcesilāus)
M. T. Amorelli
2°. - Scultore greco, dalle fonti indicato come il più importante tra i suoi omonimi e ritenuto il migliore della sua epoca. Originario dell'Italia [...] allo stesso Arkesilaos. Per il modello di un cratere commessogli dal cavaliere romano Ottavio ricevette un talento. Di lui Varrone, a detta di Plinio (Nat. hist., xxxvi, 41) possedeva un gruppo marmoreo raffigurante una leonessa legata, intorno alla ...
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(lat. Ianus)
Religione
Antica divinità romana. Nominato già nel Carmen Saliare, presente nell’ordinamento religioso del calendario arcaico – in cui è eponimo di un mese (Ianuarius, gennaio) e destinatario [...] però più ampio di quello puramente spaziale: fu considerato presente a ogni specie d’inizio. Secondo s. Agostino (che attinge a Varrone) la precedenza data a G. nelle invocazioni, rispetto allo stesso Iuppiter, si deve al fatto che mentre a questo ...
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Il termine cucina deriva da una forma lat. coquina da coquo (come culina da *cocslina) e sta a indicare il luogo proprio del focolare; così anche secondo un'etimologia varroniana culinam veteres coquinam [...] , la cucina era un ambiente piuttosto ampio da servire anche come luogo di riunione, secondo la prescrizione di Columella (I, 6; cfr. Varrone De re. rust., I, 13) che raccomanda che il tetto sia ben alto, affinché le fiamme non lo possano lambire.
Le ...
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POMERIO (pomerium)
Red.
Linea sacra di confine della città che si tracciava in origine con l'aratro, lungo la quale si innalzava la cerchia di mura; poi anche fascia di rispetto lungo le stesse mura [...] i Romani chiamarono p., non tanto perché esso è dopo il muro, quanto perché il muro è dopo di esso". Simile definizione si ha in Varrone (v, 143) e in Aulo Gellio (Noct. Att., xiii, 14, 3).
Se in origine il p. era, una zona di rispetto da ambedue le ...
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Disciplina linguistica che studia la storia delle parole, risalendo fino al punto della storia o della preistoria di un vocabolo ( etimo) in cui esso risulta appartenente a una famiglia di altri vocaboli. [...] , l’indirizzo stoico e quello filologico dei grammatici alessandrini si trovarono in parte conciliati nel De lingua latina di Varrone. In genere, i Romani (Verrio Flacco, dell’età di Augusto), come i medievali (Isidoro, Papia, Uguccione, Giovanni da ...
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. Si denomina così più propriamente la prima moneta enea romana librale fusa col tipo della prora, ma per estensione si comprendono sotto questa denominazione tutte le monete antiche fuse di bronzo della [...] di pene e di multe, la quale moneta si portava a carri all'erario (Liv., IV, 60, 3), e si stipava nei magazzini (Varrone, De lingua lat., V, 182,), donde stips e stipendia.
Sino a quando durasse l'uso legale di questo aes grave librale, ce lo dicono ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
reatino
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Reatinus, der. di Reate, nome lat. di Rieti]. – Di Rièti, città e provincia del Lazio: il territorio r., e come s. m. il Reatino; la popolazione r., e come sost., abitante, cittadino, oriundo di Rieti:...