Pittore (S. Angelo in Vado 1540 circa - Ancona 1609). Allievo del fratello Taddeo, fu attivo in tutta Italia, specie a Firenze (affreschi della cupola del duomo, 1575-79), e a Venezia (Federico Barbarossa [...] ; tornato in Italia, a Firenze ebbe l'incarico di terminare gli affreschi della cupola del duomo, iniziati da Vasari. Dal 1580 lavorò in Vaticano al completamento degli affreschi della Cappella Paolina; contemporaneamente dipinse la Processione di s ...
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Pittore. Lavorò soprattutto a Firenze, e vi morì nel 1461, quattro anni dopo Andrea del Castagno (v.) che, per errore del Vasari, si novellò averlo assassinato. Si presenta la prima volta (1438) in una [...] . Gallery: Madonna in trono, molto offuscata; due Santi) è di maniera più larga ma non diversa dalla tavola di S. Lucia che il Vasari pur afferma ultima opera di D. E di tempo anche più tardo sembra quello - S. Giovanni Battista e S. Francesco - in S ...
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Pittore (Firenze 1494 - ivi 1557). Forse allievo del Perugino, influenzato poi da Andrea del Sarto, nonché dal Pontormo e dal Vasari, è una caratteristica figura di artista-artigiano del manierismo fiorentino. [...] Nel 1546-53 fece i cartoni per due serie di 4 arazzi, eseguiti da J. Rost (Firenze, Uffizi), che sono la sua unica opera datata. Intorno ad alcune opere certe (tavolette per cassoni nuziali: Storia di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Paribeni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Lo spiccato carattere intellettualistico dell’arte nell’età di Vasari porta a interrogarsi [...] il disegno interno (l’idea, appunto) sia il principio ispiratore di qualsiasi arte, ribadendo così l’idea cara a Varchi e Vasari. Da pittore, però, la sua preferenza è per la pittura intesa come arte globale. Ma le udienze pubbliche su questo tema ...
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Pittore fiorentino, attivo nella prima metà del sec. 14º, forse padre di Giottino. È ricordato dalle fonti (F. Villani, L. Ghiberti, G. Vasari) come uno dei migliori allievi e seguaci di Giotto, abile [...] e Castità, Storie dell'infanzia di Cristo), Crocifisso di Ognissanti, polittico di s. Reparata, Incoronazione della Vergine nel tiburio dell'abbazia di Chiaravalle Milanese (Vasari riferisce di una sua attività presso Matteo Visconti a Milano). ...
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MAZZOLA, Francesco, detto il Parmigianino
Valerio Da Gai
MAZZOLA (Mazzuoli), Francesco, detto il Parmigianino. – Figlio del pittore Filippo, nacque a Parma l’11 genn. 1503. Non è certa l’identità della [...] in Trattati d’arte del Cinquecento fra manierismo e Controriforma, a cura di P. Barocchi, I, Bari 1960, pp. 146, 199; G. Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori… (1568), a cura di G. Milanesi, V, Firenze 1880, pp. 217-239; I. Affò, Vita ...
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MARTINI, Simone
Arduino Colasanti
Pittore, morto in Avignone nel luglio del 1344. S'ignora in quale anno sia nato a Siena. Il Vasari indica il 1284, data non certa, ma verosimile, se si considera che [...] quando nel 1315 Simone dipinse per la Sala del mappamondo nel Palazzo Pubblico senese la Vergine in trono circondata da angeli e da santi doveva essere già ben noto come artista per ricevere, vivente ancora ...
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Scultore e architetto (Terenzano, presso Settignano, 1492 - Orvieto 1553), scolaro di Baccio da Montelupo. Trasferitosi a Roma, lo studio assiduo dei frammenti antichi gli consentì di giungere a una raffinatezza [...] di stile lodata da G. Vasari. In seguito lavorò a Firenze, Arezzo, Loreto, Orvieto (1538) e Perugia (1539-40). ...
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Scultore e architetto senese, vissuto tra la fine del sec. XIII e la prima metà del XIV, il cui nome è unito a quello del suo concittadino e collega Agnolo di Ventura nel sepolcro di Guido Tarlati nel [...] Novella, assegnata anche a Nino Pisano; e si tolgono loro alcune statue del duomo di Orvieto, già attribuite ai due dal Vasari. Paiono invece di mano loro i tre disegni del pulpito di detto duomo (uno a Orvieto, un altro nel Gabinetto dei disegni ...
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Pittore, miniatore e architetto. Nacque nel 1448 a Firenze, morì ad Arezzo nel 1502 o 1503. Entrato giovanissimo nel monastero camaldolese degli Angioli, dove cominciò a lavorare di minio, si trasferì [...] del Cinquecento, e i cui principali campioni furono gli aretini Matteo Lappoli, Domenico Pecori e Angelo di Lorentino.
Bibl.: G. Vasari, le Vite, ed. G. Milanesi, III, Firenze 1878; Firenze 1912, con commento di A. Del Vita; A. Venturi, Storia dell ...
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fresco2
frésco2 s. m. [der. di fresco1 nel sign. dell’agg.] (pl. -chi), ant. e letter. – 1. Strato d’intonaco non ancora secco, sul quale si esegue la pittura detta appunto perciò affresco (da a fresco); quindi dipingere, colorire, lavorare...
restaurazione
restaurazióne (ant. o raro ristaurazióne) s. f. [dal lat. tardo restauratio -onis]. – 1. L’azione del restaurare; raro nel senso proprio (più com. restauro): la restaurazione del castello di Firenze (Vasari); e poco com. anche...