Pittore milanese della prima metà del '500. Il Vasari lo ricorda nella vita del Dosso Ferrarese, come abilissimo paesista, e dice ch'egli eseguì gli sfondi in varie opere di Cesare da Sesto, come nel Battesimo [...] così pieno di elementi fiamminghi accanto ai leonardeschi, da far supporre fiammingo il B. Il Lomazzo e il Vasari ricordano alcuni aneddoti riferentisi alla singolare fedeltà naturalistica del B.
Bibl.: F. Malaguzzi Valeri, in Thieme-Becker, Künstler ...
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Scultore. Nacque a Firenze probabilmente il 7 ottobre 1488 da Michelagnolo di Viviano; morì nel 1560. Il padre (1459-1528), detto da Gaiole, era uno dei migliori orefici di Firenze. Fu allievo del padre [...] . La morte gli tolse anche il probabile incarico di eseguire la fontana di Piazza per cui aveva fatto diversi modelli, lodati dal Vasari, in concorso con l'Ammannati e il Cellini.
Tra le opere principali del B. sono le due tombe papali nel coro della ...
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Architetto, scultore, pittore, poeta (Caprese, od. Caprese Michelangelo, Arezzo, 1475 - Roma 1564). Culmine della civiltà rinascimentale, celebrato come il massimo genio del suo tempo, ne rappresentò anche [...] . L'arte di M. s'impose presto, fin dalle opere giovanili, e un'aurea di mito circondò l'artista "divino". Nel 1550 G. Vasari pose la Vita di M. al vertice della prima strutturazione sistematica dell'arte; nel 1553 A. Condivi pubblicò una Vita più ...
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CODA (Codi), Bartolomeo
Daniela Scaglietti Kelescian
Figlio del pittore Benedetto, come ricorda il Vasari, fu residente e attivo per lungo tempo a Rimini, dove avrebbe dipinto insieme con il padre: [...] di San Severino che forse è da identificare con Francesco, documentato ancora come pittore nell'anno 1576.
Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le Vite…, a cura di G. Milanesi, III, Firenze 1878, p. 172; C. F. Marcheselli, Pitture delle chiese di Rimini [1754 ...
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TADDEO di Bartolo (Taddeo Bartoli)
Emilio Cecchi
Pittore senese, nato nel 1362 o 1363, morto nel 1422. Lo ricordano documenti del 1386 e 1389, nel quale anno venne eletto al consiglio della cattedrale [...] Pellicciaio, T. fu seguace di Andrea Vanni e soprattutto di Bartolo di Fredi (del quale, per una parziale omonimia, il Vasari lo credette figlio). È stata da taluno indicata anche una giovanile influenza di Barnaba da Modena; e potrebbe valere per ...
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Pittore (Firenze 1543 - ivi 1592). Scolaro di Ridolfo Ghirlandaio, fu aiuto di G. Vasari a Palazzo Vecchio. Tra le sue opere, la Flagellazione di Cristo (1566) nella chiesa di S. Croce a Firenze, d'impianto [...] michelangiolesco; La bottega dell'orefice (1570-71), nello Studiolo di Francesco I, ricca di particolari di gusto fiammingo; affreschi in S. Giovannino degli Scolopî e nel Chiostro Grande di S. Maria Novella ...
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Pittore (Arezzo 1430 circa - ivi 1506), padre di Angelo di Lorentino, da G. Vasari erroneamente detto Lorentino d'Angelo. Scolaro e modesto imitatore di Piero della Francesca. Tra le sue opere ricordiamo [...] ad Arezzo gli affreschi nel palazzo del Comune (1484), in S. Francesco (1464-80) e i dipinti nella Pinacoteca ...
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LIPPI, Filippo, detto fra Filippo
Pietro Toesca
Pittore. Nacque a Firenze circa il 1406, morì nel 1469 a Spoleto dove, nel duomo, ha nobile sepoltura, disegnata dal figlio Filippino, voluta da Lorenzo [...] s'intravvede in quegli affreschi; e, infine, la Madonna con angioli (Firenze, Uffizî), in cui la "delicatissima mano del L." (Vasari) trova nuova tenuità di luci e di ombre, veli di tinte lievissime, linee che tutto uniscono in un accordo solo, anche ...
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PIERIN (o Perin) del Vaga
Mario Labò,
Pietro Bonaccorsi, detto Pierin del Vaga, nacque a Firenze il 29 giugno 1500 (o 1501) e morì a Roma il 12 ottobre 1547. Allievo a Firenze dapprima di un Andrea [...] di Copenaghen (S. Matteo), nel Museo Condé a Chantilly, e nella Galleria Liechtenstein a Vienna (Madonne, in mezza figura).
Bibl.: G. Vasari, Vite, nelle varie edizioni (cfr. M. Labò, Introduzione e note alla vita di P. d. V. nell'ed. Bemporad, V-VI ...
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SICIOLANTE, Girolamo.
Sonia Amadio
– Nacque a Sermoneta nel 1521, come si ricava dalla biografia di Giorgio Vasari (1550 e 1568, 1987, pp. 220 s.), il quale riferisce che a vent’anni avrebbe portato [...] Scortia e Giovan Domenico Bonasone nel febbraio del 1557, da inviare al re di Francia Enrico II (Cannatà, 1991).
Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le Vite (1550 e 1568), a cura di P. Barocchi - R. Bettarini, V, Firenze 1984, p. 161, VI, 1987, pp. 220 s.; G ...
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fresco2
frésco2 s. m. [der. di fresco1 nel sign. dell’agg.] (pl. -chi), ant. e letter. – 1. Strato d’intonaco non ancora secco, sul quale si esegue la pittura detta appunto perciò affresco (da a fresco); quindi dipingere, colorire, lavorare...
restaurazione
restaurazióne (ant. o raro ristaurazióne) s. f. [dal lat. tardo restauratio -onis]. – 1. L’azione del restaurare; raro nel senso proprio (più com. restauro): la restaurazione del castello di Firenze (Vasari); e poco com. anche...