CONTUCCI, Andrea, detto il Sansovino
Silvana Macchioni
Figlio di Niccolò di Domenico di Muccio e di Margherita di Nardo Zinetti, deve il soprannome al luogo di origine, Monte San Savino (Arezzo), dove [...] -R. Klein, Genève 1969, p. 257; Il carteggio di Michelangelo, a cura di P. Barocchi-R. Ristori, III, Firenze 1973, ad Indicem;G. Vasari, Le vite... [1568], a cura di G. Milanesi, III, Firenze 1878, p. 466;IV, ibid. 1879, pp. 509-527; V, ibid. 1880, p ...
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PECORI, Domenico
Vincenzo GOLZIO
Pittore, nato in Arezzo circa il 1480, morto il 28 maggio 1527. Secondo il Vasari fu scolaro di Bartolomeo della Gatta. L'opera sua più antica è forse costituita dagli [...] cominciata da Bartolomeo della Gatta; la Madonna della Misericordia, e la Madonna col Bambino e varî Santi (questa, secondo il Vasari, con l'aiuto del senese Capanna) nella pinacoteca d'Arezzo. Il P. fu pittore eclettico, seguace prima della maniera ...
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GIAMBERTI, Antonio, detto Antonio da Sangallo il Vecchio
Paola Zampa
Arnaldo Bruschi
Nacque a Firenze all'inizio della seconda metà del Quattrocento da Francesco di Bartolo di Stefano di Giamberto.
Il [...] date di nascita oscillerebbero tra il 1455 e il 1462 per il G. e tra il 1445 e il 1452 per Giuliano. D'altro canto Vasari (VI, p. 287 n. 2) afferma che Giuliano morì nel 1517 (in realtà morì il 20 sett. 1516) all'età di settantaquattro anni, cosa che ...
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PERUZZI, Baldassarre
Adolfo Venturi
Pittore e architetto, nato a Siena nel 1481, morto a Roma il 6 gennaio 1536. A vent'anni dipinse nella cappella di S. Giovanni nel duomo di Siena, probabilmente come [...] per Vienna al servizio dell'imperatore Massimiliano II, e vi rimase probabilmente fino alla morte.
(V. tavole CCXXV e CCXXVI).
Bibl.: G. Vasari, Le vite, a cura di G. Milanesi, IV, Firenze 1879, p. 589 segg.; G. P. Lomazzo, Trattato dell'arte della ...
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Pittore (Pontormo, oggi Pontorme, presso Empoli, 1494 - Firenze 1557). Fu esponente della cosiddetta prima maniera, che preannunciò il manierismo. Le sue opere presentano sempre bellezze originali e raffinate [...] Cosimo e M. Albertelli passò, nel 1512, nella bottega di A. Del Sarto con il quale lavorò, secondo il Vasari, fino al 1514 assorbendone soprattutto gli equilibrati schemi compositivi (decorazioni per i carri carnevaleschi del 1513; stemma di Leone X ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con le Vite del Vasari il Seicento eredita un compiuto modello storiografico e insieme [...] più nobile genealogia letteraria antica e moderna (non solo citazioni da Platone, da Plinio, da Vitruvio, ma anche da Alberti, da Vasari, da Lomazzo fino a certi passi del Marino), e, al tempo stesso, col richiamo a Raffaello, a Guido Reni addita ai ...
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DEL TASSO
Marco Collareta
Famiglia di legnaioli, scultori ed architetti fiorentini attivi nell'Italia centrale nel corso del XV e del XVI secolo. Il Vasari (1568) fa menzione di alcuni membri di questa [...] Delizie degli eruditi toscani, XXII (1786) pp. 69 s.) e il perduto apparato per l'ingresso di Leone X a Firenze nel 1515 (Vasari, V, p. 24). Solo l'ultima di queste notizie è ammis;sibile dal punto di vista cronologico ma, smentita dai documenti che ...
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VIGNOLA, Giacomo Barozio da
Gustavo Giovannoni
Architetto, nato in Vignola nel 1507, morto in Roma nel 1573. È stato forse l'architetto più noto e più rappresentativo, pur non essendo il maggiore per [...] bei Bagnaia u. das Kloster S.ta Maria della Quercia, in Zeitsch. für bild. Kunste, XI (1876), pagine 292-98; G. Vasari, Le Vite (ed. Milanesi), Firenze 1878, VII, pp. 105, 266; C. Gurlitt, Geschichte des Barock-Stiles in Italien, Stoccarda 1887, cap ...
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Nacque nel 1445 a Firenze. La prima notizia della sua attività risale al 1470, in cui fece, per il tribunale della Mercanzia, la Fortezza, una delle Virtù che erano state allogate a Pietro del Pollaiolo. [...] arte, e chi figure; dell'uno si ammirava la ragione, il valore intellettuale, dell'altro il valore manuale. Anche il Vasari, discorrendo della pittura del Ghirlandaio, disse che questi "intorno vi fece una infinità di strumenti e di libri da persone ...
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LORENTINO d'Andrea (Lorentino d'Arezzo)
Angelandreina Rorro
Nacque in data incerta, convenzionalmente fissata al 1430 circa (Thieme - Becker, p. 381). Vasari, che lo chiama erroneamente Lorentino d'Angelo, [...]
Quello fu il momento più alto della carriera di Lorentino d'Andrea. Tra il 1452 e il 1460 aveva collaborato con Lazzaro Vasari nella chiesa di S. Maria Nuova a Perugia alle Storie di s. Lucia, vicine stilisticamente agli affreschi di S. Polo. Ancora ...
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fresco2
frésco2 s. m. [der. di fresco1 nel sign. dell’agg.] (pl. -chi), ant. e letter. – 1. Strato d’intonaco non ancora secco, sul quale si esegue la pittura detta appunto perciò affresco (da a fresco); quindi dipingere, colorire, lavorare...
restaurazione
restaurazióne (ant. o raro ristaurazióne) s. f. [dal lat. tardo restauratio -onis]. – 1. L’azione del restaurare; raro nel senso proprio (più com. restauro): la restaurazione del castello di Firenze (Vasari); e poco com. anche...