CAVOS, Catterino (Caterino)
Claudio Casini
Figlio d'arte, nacque a Venezia il 30 ottobre del 1775.
Il padre Alberto fu attivo a Venezia dal 1775 come ballerino al teatro San Moisè, quindi come coreografo [...] la scuola di teatro, frequentata da attori destinati al duplice ruolo di cantare e di recitare nell'opéra-comique, nel vaudeville e nell'opera nazionale.
In virtù di tale interesse per il teatro con musica, considerato genere minore, il C. intervenne ...
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FABBRI, Flora
Roberto Staccioli
Nacque a Firenze in data ignota ma presumibilmente nel primo quarto del sec. XIX, da Giovanni di nobile famiglia e noto coreografo, il cui padre Alessandro era stato [...] di Parigi ne La jolie fille de Gand di F. Albert con L. Petipa e ballò in aprile anche al teatro del Vaudeville ne L'Otello, Furet e Ozay di G. Coralli, tornando all'Opéra nei divertissements della prima rappresentazione di Jérusalem di G. Verdi ...
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Singin' in the Rain
Franco La Polla
(USA 1952, Cantando sotto la pioggia, colore, 103m); regia: Gene Kelly, Stanley Donen; produzione: Arthur Freed per MGM; sceneggiatura: Betty Comden, Adolph Green; [...] nell'ultimo numero, ampio e complesso (Gotta Dance), nel quale il protagonista ascende la scala che va dal burlesque al vaudeville alla revue di carattere ziegfeldiano. Omaggio, dunque, alla vecchia Hollywood, ma anche al genere stesso cui il film ...
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Stato dell’Europa centro-occidentale; abbraccia quasi interamente la regione geografica francese, compresa fra i Pirenei a S, la parte più accidentata ed elevata della catena alpina a SE, la valle del [...] A. Dumas figlio dominano sulla scena per tutto il Secondo Impero, con la loro semplicità e naturalezza; meno impegnati i drammi, il vaudeville e le commedie di E.-M. Labiche, H. Meilhac, L. Halévy, V. Sardou. Negli ultimi anni del secolo varie altre ...
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Adoperata per il passato nei più varî significati, la parola oggi designa abitualmente un breve componimento teatrale senza pretese artistiche e che esaurisce il suo compito nel provvedere al fondamentale [...] atto, allora tanto in voga, né, lungo il sec. XIX, da quel più moderno surrogato della farsa che fu il vaudeville con tutte le sue derivazioni, amplificazioni e degenerazioni (operetta, "rivista", ecc.). Si ricordi, tra le centinaia, La consegna è di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Non esiste una sola danza del Novecento, ma tante danze diverse, che rispecchiano e [...] , e nella corrispondenza tra stati interiori ed esteriori, tra emozione e movimento.
Ostile all’estetica ballettistica, come al vaudeville, e desiderosa di fare della danza un’arte, Isadora Duncan si lascia ispirare dagli ideali del tempo: il mondo ...
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CANUDO, Ricciotto
Sisto Sallusti
Nacque a Gioia del Colle (Bari) il 2genn. 1877 da Eugenio e da Emilia Stampacchia. Conseguita la licenza presso la sezione fisicomatematica dell'istituto tecnico di [...] De Liguoro per illustrare visivamente la sua conferenza intercalata dalle declamazioni di R. Joubé dell'Odéon e di M. Marcelly del Vaudeville (G. Sadoul ricorda che il C., in quell'occasione, parlò del cinema come d'una sesta arte, formula ripresa l ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Movimento tutto italiano e poi europeo, il futurismo è il primo fra le avanguardie [...] del Teatro futurista sintetico (1915), che si vuole “atecnico, dinamico, alogico, irreale” e che si propone di “abolire la farsa, il vaudeville, la pochade, la commedia, il dramma e la tragedia, per creare via via al loro posto le numerose forme del ...
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ZAGO, Emilio. –
Paolo Puppa
Nacque a Venezia, sestiere San Marco il 12 marzo 1852, unico figlio di Giuseppe e di Maria Vianello, detta la Marieta.
Tra i grandi attori della civiltà teatrale veneta a [...] all’ex cantante lirico Guglielmo Privato, dai moduli pastosi e ridanciani non disgiunti da doti danzerine, molto adatti al vaudeville, in un’efficace alchimia di talenti, salutata con enfasi apologetica nel 1895 a Verona dal giovane critico Renato ...
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MONALDI, Gastone
Elena Lenzi
(Gastone Leopoldo Fabio). – Nacque a Passignano sul Trasimeno (Perugia) il 9 giugno 1882 dal marchese Gino, musicografo, critico, impresario e compositore, e da Cesira Presiotti, [...] » (Enc. dello spettacolo). Il suo era una sorta di «grand guignol municipale» strutturato talvolta con ritmi velocissimi da vaudeville e che guardava anche alla «poesia strappacore dei dialettali post-belliani» (Bonanni, pp. 64-66), ai romanzi d ...
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vaudeville
〈vodvìl〉 s. m., fr. [prob. alteraz. di vaudevire o vau-de-vire, dal nome geografico Vau de Vire, perché nella valle di Vire (Bassa Normandia) al principio del sec. 16° sarebbero state cantate certe canzoni satiriche contro il giogo...
pochade
〈pošàd〉 s. f., fr. [der. di pocher «fare uno schizzo, dipingere con pochi tratti»]. – 1. Propr., pittura eseguita con poche e rapide pennellate. 2. a. Nome (usato soprattutto in Italia) di un tipo di commedia brillante derivata, verso...