carte geografiche
Osvaldo Baldacci
. D. non dichiara esplicitamente di avere consultato c. geografiche regionali o generali, sebbene dimostri specifica diligenza nello studio della sfera terrestre (palla, [...] per dare senso e contenuto ad alcune espressioni che non sembrano di derivazione semplicemente letteraria. Le più significative si ricavano dalla Commedia; nell'episodio del VegliodiCreta egli dice che tien volte le spalle inver' Dammiata / e Roma ...
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vecchio (veglio)
Emilio Pasquini
1. Come aggettivo (o in predicato), nell'immutabile valore di " avanzato in età ", " provetto negli anni ", adibito a persone: Cv IV XXVI 11 Enea... lasciò li vecchi [...] enfatica è anche rafforzata dall'aggettivo, si ha in If XIV 103 Dentro dal monte sta dritto un gran veglio (v. naturalmente VEGLIODICRETA; e cfr. Pagliaro, Ulisse 597); peraltro quello stesso epiteto risale alla fonte biblica (Dan. 2, 31-33), che ...
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specchio (speglio; speculo)
Emilio Pasquini
1. Di ' specchio ' nessun esempio nelle Rime; largamente attestato invece - oltre che nel Fiore e nel Detto - nel Convivio e nella Commedia, qui in concorrenza [...] con If XIV 105 Roma guarda come süo speglio (in rima con meglio, veglio), dove le solenni implicazioni allegoriche del VegliodiCreta (v.) autorizzano l'accezione " modello ", " esemplare ", ma insieme " fine ultimo " (assente nel repertorio ...
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puro
Alessandro Niccoli
In senso proprio è attributo di tutto ciò che, non essendo mescolato con sostanze estranee, presenta intatte le proprie caratteristiche: la testa del vegliodiCreta è di fin [...] uno specchio d'acqua o al cielo, vale " limpido ": Come 'n peschiera ch'è tranquilla e pura / traggonsi i pesci a ciò che vien di fori... (Pd V 100); il fummo della cornice degl'iracondi ne tolse li occhi e l'aere puro (Pg XV 145). Altre volte l'idea ...
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bestemmiatori
Fausto Montanari
La bestemmia rappresenta un caratteristico atteggiamento dei dannati: " damnati in inferno non sperant se posse poenas evadere. Et ideo, tanquam desperati, feruntur ad [...] è in lui il suggello che autentica e completa un quadro morale privo di ogni luce. Per altre e diverse considerazioni, v. CAPANEO.
Bibl. - M. Scherillo, Capaneo e il vegliodiCreta, in " Flegrea " 20 marzo 1900; I. Del Lungo, Il Capaneo dantesco, in ...
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Bulgarini, Bellisario
Aurelia Accame Bobbio
, Letterato (Siena 1539 - 1619 c.). La sua polemica antidantesca prende le mosse dalla disputa nata nell'ultimo trentennio del Cinquecento intorno al carattere [...] quindi contro il precetto aristotelico nonché oraziano del verosimile, ma neppure gli piace il mito da lui inventato del VegliodiCreta, come finzione introdotta in un soggetto vero quale l'oltretomba cristiano.
Il B. attacca inoltre il poema nella ...
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testa
Luigi Blasucci
Parola adoperata in tutte le opere di D., ma con frequenza notevolmente più alta nella Commedia (40 volte su 50 occorrenze complessive, incluse le 5 del Fiore), legandosi in particolare [...] è nella t. facendone parte, come ad es. l'occhio: Pg XXIX 132 una di lor ch'avea tre occhi in testa; Pd XX 35 quelli onde l'occhio in simbolici specifici: così in If XIV 106 quella del VegliodiCreta, di fin oro formata (per cui cfr. Dan. 2, ...
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rompere [ind. imperf. III plur. rompieno; pass. rem. III singol., in rima, rompeo]
Andrea Mariani
Nell'uso dantesco r. ha un ambito semantico molto vasto, come del resto il latino rumpo. Il verbo è [...] a ", quando l'oggetto è fede: If V 62 e XIII 74.
Dal senso di " infrangere " si passa al più specifico valore di " fendere ", " dividere ", in If XIV 112 (Ciascuna parte [del vegliodiCreta], fuor che l'oro, è rotta / d'una fessura). Se l'oggetto è ...
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Stige
Maria Adelaide Caponigro
Secondo fiume dell'Inferno di D.; ha origine, come gli altri, dalle lagrime che scorrono dalle fessure del gran VegliodiCreta (Lor corso in questa valle si diroccia; [...] si vanno a versare infine, dopo non lungo tratto, in la palude... c'ha nome Stige (v. 106), a forma circolare, di corona intorno alla città di Dite: un pantano (v. 110, e ancora lorda pozza, v. 127; sucide onde, VIII 10; loto, v. 21; morta gora, v ...
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Busnelli, Giovanni
, Gesuita, studioso di D. (Cassina Ferrara, Saronno, 1866 - Roma 1944), fu collaboratore fra i più quotati de " La civiltà Cattolica ". Si occupò di critica letteraria e di filosofia, [...] e ad essi si fosse ispirato. Qui invero la sua opera di dotto commentatore si scontrava con le ricerche che negli anni tra il l'ordinamento morale dell'Inferno di D., con un'appendice, La concezione dantesca del Gran VegliodiCreta, Bologna 1907; La ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani avea del tempo v. (Ariosto); normalmente...
salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese di quel tipo; l’aereo è stato costretto...