La lingua
Alfredo Stussi
La proiezione marittima e commerciale della società veneziana durante il Duecento, per quanto assorbente, non basta da sola a spiegare il ritardo con cui il volgare si afferma [...] precisamente nella Romania bassa, come si designavano il Peloponneso, Creta (Crede 2.8), l'Arcipelago e l'Eubea; il doxe Pietro Gradenigo e il minor consiglio mettono in guardia il duca diCreta e il rettore della locale fortezza Χανιά (la Chanìa 2 ...
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Plinio il Vecchio (C. Plinio Secondo)
Giorgio Brugnoli
Poligrafo e uomo politico romano (Como 23 - Stabia 79 d.C.). Oltre a opere di storia e di varia erudizione, tutte perdute prima del Tardo-antico, [...] fonte pliniana non ne hanno bisogno.
Il vegliodi If XIV deriva in tutto da Daniele 2, 31; la sua collocazione in un monte diCreta è dovuta certamente alla notizia di Plin. Nat. hist. VII XVI 16 " In Creta terrae motu rupto monte inventum est corpus ...
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POLO, Marco
Giuseppe Gullino
POLO, Marco. – Nacque a Venezia nel 1254.
Suo padre, Nicolò di Andrea, del quale non si conosce la data di nascita, esercitò per lungo tempo la mercatura a Costantinopoli, [...] di ‘assassini’ con cui i seguaci del ‘veglio’ sono definiti nel Milione.
La suggestione di miti e credenze nate in quei luoghi si rinnova a Saveh, dove Marco Polo racconta di , all’inizio del 1300 erano a Creta, dove con distinte operazioni e con ...
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Damietta (Dammiata)
Adolfo Cecilia
Città situata sulla destra del ramo orientale del delta del Nilo, a circa 6 Km dal mare. Il toponimo arabo è Dimyāt, mentre quello antico è Damiata.
Città araba, almeno [...] Dammiata / e Roma guarda come süo speglio; Damietta, rispetto al veglio che sta in Creta (v. 93), indica l'oriente, in opposizione a Roma, l di Roma, Creta e Damietta soltanto attraverso carte portolaniche del tempo, costruite forse sulla base di ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani avea del tempo v. (Ariosto); normalmente...
salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese di quel tipo; l’aereo è stato costretto...