Veleno usato dagli indigeni dell’alta Amazzonia e dell’Orinoco per avvelenare frecce e dardi per cerbottana. È ricavato da varie specie di piante delle famiglie Loganiacee e Menispermacee pestandone la [...] corteccia che viene poi lasciata macerare e quindi filtrata; il succo viene concentrato e nel liquido bollente si versano succhi vischiosi di altri vegetali per ottenere sciroppi densi o masse resinose. ...
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zootossina Qualunque tossina di provenienza animale (dal veleno dei serpenti a quello degli scorpioni, delle api ecc.). Il meccanismo d’azione delle z. è per lo più di natura enzimatica. ...
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Biologia e medicina
Gruppo di organismi di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche costituiti da un acido nucleico rivestito da un involucro proteico (capside) incapaci di una sintesi proteica [...] più piccole e più semplici dei batteri. Da allora la parola virus, che in latino significa melma, fetore, veleno, fu impiegata per indicare quegli agenti infettivi che, per la loro piccolezza, non potevano essere osservati al microscopio ottico ...
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TOSSINE (XXXIV, p. 112)
Doriano CAVALLINI
Molte tossine sono state preparate allo stato di grande purezza e perfino cristallizzate; tra queste ultime la tetanica, la botulinica, ed una zootossina, la [...] crototossina (veleno del Crotalus terrificus). Sono tutte sostanze ad alto peso molecolare, composte degli stessi amminoacidi naturali che si trovano nelle comuni proteine. Le zootossine contengono inoltre una considerevole quantità di zolfo, ...
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Composto in grado di alterare, e a volte distruggere l’attività di determinati neuroni. Le n. si suddividono in esotossine ed endotossine. Tra le esotossine neurotossiche vanno ricordate la tossina difterica [...] e quelle presenti nel veleno di serpenti (β-bungarotossina, crotossina, notessina ecc.), mentre tra le endotossine a dosi elevate l’acido aspartico, l’acido glutammico, l’acido omocisteico ecc. ...
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tubocurarina Il principale alcaloide del curaro, isolato nel 1935 da H. King; è diffusa sotto forma di cloruro della base ammonica quaternaria, formula C37H42C12N2O6; cristalli incolori, solubili in acqua, [...] in cui danno facilmente soluzioni sovrasature. Anche la t., come le neurotossine estratte dal veleno di serpente, agisce come inibitore competitivo del recettore per l’acetilcolina. ...
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di Rita Levi-Montalcini (da Enciclopedia della Scienza e della Tecnica, vol. II, 2007, pp. 177-188)
Non è azzardato affermare che la scoperta del Nerve growth factor (NGF), presto seguita dall'identificazione [...] , che risultò presente in misura di gran lunga maggiore che nell'estratto dei due tumori di topo.
Iniezioni di NGF, estratto dal veleno di serpenti, in embrioni di pollo tra il quarto e l'ottavo giorno di vita provocavano un effetto identico a quello ...
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In biochimica, il precursore inattivo della plasmina, proteasi che, agendo sulla fibrina e sulle catene α del fibrinogeno, determina la dissoluzione del coagulo (➔ fibrinogeno). Il p. è trasformato in [...] . Sono in grado di catalizzare la sua attivazione altri enzimi proteolitici, come la streptochinasi e alcuni enzimi del veleno di serpente. Alcuni di essi (streptochinasi e urochinasi) sono impiegati nella terapia fibrinolitica dell’infarto acuto del ...
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Ordine di Pesci costituito da oltre 60 specie, per lo più marine, diffuse in gran parte dei mari e raggruppate nella sola famiglia Batracoididi. Il corpo è generalmente privo di squame, o con piccole [...] . Le pinne pelviche sono tipicamente avanzate rispetto alle pettorali. Molte specie hanno spine dorsali connesse a ghiandole del veleno. Alcuni B. sono in grado di emettere suoni udibili, utilizzando la vescica natatoria; altri possono vivere fuori ...
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Composto chimico, di formula C35H48N8O11S. Si tratta di una tossina a struttura polipeptidica, contenuta in alcuni funghi velenosi (e segnatamente in Amanita phalloides). Impedisce la depolimerizzazione [...] e disgregarsi dei filamenti di actina è determinante per il movimento cellulare. I derivati fluorescenti di questo veleno sono inoltre utili per colorazioni specifiche dei filamenti di actina da osservare al microscopio.
La sindrome falloidinica ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi via, anche in dosi relativamente piccole,...
velenoso
velenóso (letter. ant. venenóso) agg. [dal lat. tardo venenosus, der. di venenum «veleno», rifatto su veleno]. – 1. Che agisce come veleno, che contiene o elabora o inietta sostanze tossiche: sostanza v.; un liquido v., una pozione...