PIAZZA, Callisto
Mauro Pavesi
PIAZZA, Callisto (Calisto). – Nacque verosimilmente a Lodi, intorno al 1500, secondogenito del pittore Martino e di Angela da Treviglio. Poche le notizie documentarie sulla [...] S. Rocco a Dovera, nel Cremasco, con una felice vena popolaresca che si riallaccia agli esiti espressivi della fase camuna claustro grande», presso la cappella di S. Bernardo e «sopra la porta della chiesa» (Marubbi, in I Piazza, 1989b, p. 367); ...
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MINNITI, Mario
Donatella Spagnolo
– Nacque a Siracusa l’8 dic. 1577, da Girolamo e da Diana Minniti (Susinno).
Fondamentali per ricostruire le vicende e il catalogo delle opere del M. sono la biografia [...] fu dipinta a Malta nel 1608 e lì rimase fino al 1612, quando fu portata a Firenze. Da Susinno (p. 121) si sa che il dipinto del M lo spunto per un ulteriore capitolo su una precoce vena paesaggistica, testimoniata da una serie di quattro tele inedite ...
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RADICATI di Passerano e Cocconato, Ignazio Adalberto Martino
Andrea Merlotti
RADICATI di Passerano e Cocconato, Ignazio Adalberto Martino. – Nacque a Torino l’11 novembre 1698, unico figlio del conte [...] relazione con la moglie si deteriorò: nella primavera del 1718, Radicati si portò a Genova e da lì scrisse alla moglie di non voler tornare a dei suoi scritti migliori, pervaso da una vena ferocemente sarcastica che Radicati applica alla propria ...
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GIULIANO di Amadeo (Amadei, Giuliano)
Susanna Falabella
Non si conosce la data di nascita di questo monaco camaldolese, pittore e miniatore, probabilmente di origine fiorentina, come viene indicato nel [...] , allorché entrò nel monastero fiorentino di S. Benedetto alla porta di Borgo Pinti, dove ricevette probabilmente una prima educazione artistica figure o l'incerta resa del gruppo centrale, la vena più genuina di G. si riconosce nell'originalità di ...
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DOLCE, Pietro
Giovanna Galante Garrone
Nato a Savigliano (Cuneo) intorno al 1506 (Bonino, 1927, p. 81), iniziò la sua carriera artistica verso il 1530 come miniatore di testi religiosi accanto ai saviglianesi [...] di San Giovanni in una casa tra S. Andrea e l'antica porta Pieve (ibid., p. 841). Non sono stati per ora identificati i da Vacchetta (Schede Vesme, IV, 1982, p. 1614); alla vena più morbida e favolistica di Oddone, ma con punte di maggiore estro ...
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MARIGNOLLI, Curzio
Giorgio Masi
MARIGNOLLI, Curzio (Curzio da Marignolle). – Ultimo discendente di una famiglia fiorentina di antica nobiltà, che nel Duecento possedeva un castello a Marignolle (località [...] villetta) e di una villa «a S. Marco Vecchio, poco fuori della porta a S. Gallo», nell’attuale via Faentina (A. Cavalcanti, Notizie…, p quello della spontaneità e facilità compositiva: la sua vena poetica, principalmente d’occasione, è definita da ...
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JAHIER, Piero
Giuseppe Izzi
Nacque l'11 apr. 1884, secondo di sei figli, da Pier Enrico e da Giuseppina Danti, a Genova, dove la famiglia si trovava per una missione pastorale del padre.
Pier Enrico, [...] dopo pochi mesi trasferito a Firenze, come contabile nelle officine di Porta a Prato. Nel 1910 sposò Elena Rochat Cordey, figlia anch'essa , inferiori e superiori, che lo contornano. La vena pedagogico-riformista della Voce si traduce, attraverso la ...
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GUAZZO (Guazzi), Marco
Giuseppe Girimonti Greco
Nacque a Padova fra il 1480 e il 1485 da padre mantovano e madre veneziana, "l'uno e l'altra di nobile famiglia", come egli stesso scrive nella sua Cronica [...] del conte Orlando. Nel periodo successivo il G. portò avanti parallelamente questi due filoni, ma mentre quello sovrappose alla produzione storiografica degli anni Quaranta, la vena teatrale si esaurì presto, concentrandosi negli anni compresi ...
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GROSSI, Tommaso
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Bellano, sul lago di Como, il 23 genn. 1790 secondogenito di Francesco e di Elisabetta Tarelli. Di famiglia modesta, apprese le prime nozioni scolastiche a [...] di una vena satirica, risultò nell'ambito dei cosiddetti amici della "Cameretta" il sodalizio con il Porta, insieme col G. Verdi, su libretto di T. Solera, che nel 1843 portò sulla scena della Scala di Milano la teatralità del poema ripresa in ...
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BATACCHI, Domenico Luigi
Raffaele Amaturo
Nacque a Pisa il 3 nov. 1748 da nobile famiglia di origine fiorentina. Scarse e malcerte notizie si hanno della sua infanzia e della sua prima giovinezza, ricavabili [...] il B. dovette certamente conoscere e ammirare per la limpida vena narrativa se non per l'uggioso moralismo. Vero e proprio . coincide comunque con l'età romantica, se è vero che il Porta lo ammirò al punto da imitarne alcum versi nelle sue poesie. È ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...
vena2
véna2 s. f. [lat. vēna] (pl. -e, ant. -i). – 1. a. In anatomia, vaso sanguifero in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore; a differenza delle arterie, le vene corrono generalmente in superficie,...